Riforgiare l’egoismo in dazione

Dr. Michael LaitmanLa Torah, Numeri 8:4: Questa era la forma della menorah: era d’oro lavorato a martello, dalla base sino ai suoi fiori; secondo la forma che il Signore aveva mostrato a Mosè, così egli costruì la menorah.

Domanda: Perchè la menorah è fatta da un unico blocco d’oro?

Risposta: Forgiare la menorah di oro puro significa riplasmare il puro ego nell’attributo opposto per poter dare e donare la Luce.

Allo stesso tempo, il pezzo d’oro di partenza deve essere intero e non può essere fatto di diverse parti perchè dobbiamo raggiungere uno stato in cui tutto il nostro egoismo, tutta la nostra natura, diventa l’attributo dell’amore e della dazione.

Questa è la ragione per cui questa sezione settimanale della Torah è chiamata Beha’alotcha, che significa quando ascendi alla Luce.

Il Rabash ha detto che il termine “menorah” si riferisce al corpo di una persona, e che quando la Luce del Creatore riveste questo corpo, una persona si illumina come la menorah.

Comunque la questione è come può il corpo di una persona portare la Luce Superiore quando c’è talmente tanta differenza tra gli attributi della Luce e quelli dei vasi, il che significa il corpo di una persona. Quando parliamo del corpo, ci riferiamo all’egoismo.

Egli ci ha anche detto che le difficoltà nel creare il vaso sono chiamate una mancanza e che allora il riempimento per questa mancanza può entrarvi. Ma se una persona non ha mancanze, non c’è posto per un riempimento che venga in risposta a questa mancanza, chiamato l’aiuto dall’alto.

Allora, è chiaro che una persona non può agire senza mancanze perchè non ci sarebbe altrimenti spazio per i riempimenti relativi.

Le mancanze che ci sono state date sono un aiuto dal superiore. Senza di esse, una persona non avrebbe bisogni, e il desiderio per la correzione non si accenderebbe dentro di lui. Dobbiamo processare tutte le difficoltà dentro di noi da capo ed usarle come materiale per l’illuminazione.

Il nostro ruolo è di sentire che tutto è generato dal Creatore, ma che noi dobbiamo aggiustare questa cosa e porla correttamente dentro di noi. Allo stesso tempo, una persona è in uno stato di confusione totale, ha paure, preoccupazioni ed altre cose.

Questo significa che egli si è innalzato al livello in cui è come un fragile ramo nel vento e non può trovare la sua via attorno a sè. Questo è solo il punto di partenza nel quale egli è forgiato e trasformato in una menorah. Quando il suo egoismo si è ammorbidito, il processo di forgiatura inizia. Questa è la dura transizione verso l’attributo della dazione.

Comunque allo stesso tempo, quando troviamo la connessione con il Creatore, ciò diventa un piacere, una redenzione dal nostro serpente interiore, da tutto quello che odiamo.

In altre parole, noi dobbiamo odiare quello che è dentro di noi più del dolore, ed allora non lo sentiremo. Quindi il potere della nostra intenzione ed il nostro sforzarci per il fine deve essere più grande del dolore che sentiamo perché tutto questo è misurato secondo lo stesso parametro: la forza di attrazione (la forza della dazione).

Se la forza dell’attrazione verso l’obiettivo è più grande della forza del dolore (la forza di rigetto), allora non sentiremo la forza del dolore.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 4.02.2015

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