Siamo tutti matti

Dr. Michael LaitmanOpinione (Umberto Eco, semiologo, saggista, filosofo, critico letterario, e romanziere italiano):“Nelle scorse settimane abbiamo assistito a indubbi atti di follia. Folle certamente il pilota tedesco che ha trascinato a morte tutti i passeggeri affidati alle sue cure, senza dubbio disturbato l’imprenditore milanese che ha commesso una strage a palazzo di giustizia, e preoccupante un pilota (a cui era stato affidato il presidente della Repubblica) che si mette a sparare in casa, la polizia che ha istigato un massacro, fino a un minuto prima erano agenti normali. Tutti vengono raffigurati come persone completamente normali prima di questi eventi. Che frenesia gli ha preso, dopo, per scatenarli in quel modo? “

In ogni essere umano c’è una dose di follia, che per molti resta latente per tutta la vita, ma per altri esplode a tratti, in forma non letale e talora produttiva in coloro che consideriamo geni, precursori, utopisti, ma in altri si manifesta in azioni che ci fanno gridare alla follia criminale. I tagliagole dell’ISIS sono probabilmente, in certe ore della loro vita quotidiana, mariti fedeli e padri amorevoli, percepiscono regolare stipendio e hanno la mensa gratis, come il ragioniere che abita sopra di noi. Poi si alzano alle otto di mattina, si mettono il kalashnikov a tracolla, forse la moglie gli prepara un panino con la frittata, e vanno a decapitare qualcuno o a mitragliare un centinaio di bambini. Anche il più efferato degli assassini, a sentire sua madre, fino al giorno prima era un ragazzo modello, al massimo appariva un poco malinconico.

Se è così, dovremmo vivere in uno stato di sfiducia continuo, temendo a ogni istante che nostra moglie o nostro marito, nostro figlio o nostra figlia, il ragioniere del piano di sopra o il nostro miglior amico, improvvisamente impugnino un’accetta e ci fendano il cranio, o ci mettano l’arsenico nella minestra. Ma allora la nostra vita diventerebbe impossibile e, non potendoci fidare più di nessuno, vivremmo come paranoici. Per sopravvivere quindi, dobbiamo almeno fidarci e avere fiducia in qualcuno. Tutto ciò che rimane è di accettare che non esiste la fede assoluta.”

Il mio commento: Come risultato del nostro malsano comportamento, arriviamo alla conclusione che solo l’Arvut (garanzia reciproca) può mantenere le persone nella giusta intenzione riguardo al prossimo. Solo l’influenza positiva dell’ambiente giusto su ognuno di noi può renderci membri fedeli della società. Altrimenti, andremo gradualmente verso l’isolamento reciproco (vivere soli, divorzi, e così via), e questo non ci aiuterà mantenere equilibrato il nostro comportamento.

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