Vietato = Impossibile

Dr. Michael LaitmanDomanda: Ho seguito la vostra lezione lunedì 24 maggio 2014 sull’articolo, “Il Conduttore dei Somari” che a mio umile parere è stata meravigliosa. Ho capito dalle vostre parole che nella saggezza della Kabbalah è vietato raggiungere il mio “sé” in uno stato di Malchut. Su questo una serie di questioni si è sollevata in me:

1. Questo significa che l’obiettivo della saggezza della Kabbalah per me è di ottenere il mio “sé” come si trova in Bina (e potrebbe anche essere che il “sé” di ogni persona esiste in Olam Ein Sof), e non per correggere il desiderio ma per ricevere il desiderio di dare? Così poi potrebbe essere che la correzione dei desideri non è l’obiettivo, piuttosto è un mezzo per raggiungere il mio “io” (il Creatore)?

2. In questa situazione, nella saggezza della Kabbalah c’è un divieto contro il raggiungimento del mio “io” (una realizzazione del desiderio di raggiungere il mio “io”) in uno stato di Malchut (trovandoci mentre siamo nel nostro mondo di desiderio di ricevere)?

3. È possibile violare tale divieto, e c’è un altro (non Kabbalistico) modo conosciuto per una persona di raggiungere il suo “sé”?

4. Che cosa accadrebbe a una persona che, nonostante il divieto, raggiungesse il suo “sé”, mentre lui è nel nostro mondo?

Risposta: In Kabbalah nulla è vietato! Quando si usa la parola “vietato” o “proibito“, significa che è impossibile, e quindi non vale la pena di investire alcuno sforzo. Però, in generale, tutto è permesso, solo in un modo diverso. Così vai nel modo in cui ti hanno insegnato e otterrai!
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Materiale correlato:

Il Libro dello Zohar. Capitolo “Il Conduttore dei Somari” Parte 1
Il Libro dello Zohar. Capitolo “Il Conduttore dei Somari” Parte 2

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