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Guardando il mondo attraverso un prisma di desiderio

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico” 27:11 – 27:12: Se invece si tratta di qualunque animale impuro di cui non si può fare offerta al SIGNORE, l’animale sarà presentato davanti al sacerdote. Il sacerdote ne farà la stima, secondo che l’animale sarà buono o cattivo; l’interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote”.

Questo parla del desiderio sul livello animato. In ogni persona c’è un grande numero di desideri: inanimato e parlante, cioè, cinque livelli da zero a quattro. Ognuno dei desideri deve essere integrato con gli altri per lavorare in dazione piena con l’intenzione per il bene del Creatore.

Però alcuni di loro non possono essere corretti in modo da lavorare con l’intenzione per il bene di dazione da soli. Non possono agire direttamente, ma in alternativa. Diciamo che l’asino è una bestia impura che non può essere portata al tempio come un sacrificio. Così può partecipare nel sistema generale di gestione portando avanti suo compito, ed è così che è in tutta la natura.

Nulla deve essere annullato; è solo necessario utilizzare ciò che ci viene a noi nel modo giusto. Poichè la Torà sta parlando dei desideri interiori, abbiamo bisogno d’investigarli dentro di noi, classificando e distinguendoli in base alla loro natura e correggendoli gradualmente in modo che ognuno di loro sarà diretto verso la dazione in qualche modo.

Tutti i desideri devono passare attraverso la prova del Cohen (sacerdote). Il sacerdote è il punto di connessione con il Creatore. Allora una persona ha bisogno di trovare il sacerdote dentro se stesso, questo è il punto più alto nel suo stato, e vedere il mondo attraverso quello. Solo allora lui esaminerà e chiarirà tutto correttamente.

Vedere il mondo attraverso il sacerdote significa che sto guardando il mondo attraverso la caratteristica di dazione e vedo che tutti tranne me, sono in uno stato corretto. A poi costantemente continuo a portare me stesso a vedere chiaramente che il mondo intero dipende da me e come ho bisogno di dare a esso, per venire alla giusta cooperazione reciproca con tutta l’umanità. E questo è il punto del sacerdote. Così lui diventa un insegnante. E’ detto: “E voi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”, cioè gli insegnanti che si  preoccupano per tutta l’umanità.

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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.12.2014

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