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Un giuramento che non può essere rotto

Dr. Michael LaitmanLa  Torà, “Levitico,” 23:24 – 23:25: …Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi il giorno di Shabbat, di riposo assoluto, una proclamazione (di Israele attraverso) fatta a suon di tromba, una santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.

L’uomo è il desiderio di ricevere, di godere. Non c’è niente in lui tranne che il desiderio egoistico. Ciò significa che egli si deve limitare in qualche modo e scarificare il suo ego. Io, per esempio, ho smesso di fumare, se può contare come sacrificio di un certo piacere.

Effettivamente non è un sacrificio, ma un semplice calcolo: voglio che la mia salute vada meglio, ciò significa che sotto l’influenza dell’ambiente una persona calcola cos’è più vantaggioso e l’ambiente fa aumentare i benefici di questa specifica azione. Il che è ciò che è successo quando ho smesso di fumare. Mi sono ritrovato con un paio di amici e ci siamo giurati a vicenda che avremmo smesso di fumare. Ognuno di noi ha buttato per terra il proprio pacchetto di sigarette e ha giurato agli altri che si sarebbe impegnato a mantenere il giuramento.

In altre parole, se ho promesso davanti ai miei amici, devo mantenere la promessa poiché è stato con un’azione spirituale che sono arrivato a questa decisione di comune di compiere qualcosa con i miei amici. Io volevo stabilire una connessione ancora più grande con loro attraverso questa azione, che è la preparazione della percezione della rivelazione del Creatore, e quindi io la vedo come un’azione spirituale.

Non c’è tradimento più grande che rompere una promessa, perché abbiamo il cambiamento di uno stato con un altro quando eleviamo una decisione terrena al livello spirituale. Generalmente parlando, con un tale desiderio per l’unione, possiamo impegnarci su tutto e tutto sarà raggiunto. Il che dipende già dalle persone.

Domanda: Perché talvolta gli uomini rompono le loro promesse?

Risposta: Se un uomo si separa dal cerchio di amicizie, ci sono due atteggiamenti che egli dovrebbe continuamente rinnovare dentro di sé e anche coltivare: Primo, egli si basa sulla considerazione che adesso egli è più che completo, perfetto, più puro e più elevato rispetto allo stato in cui si trovava precedentemente quando fumava, per esempio, ed in questo modo raggiunge un nuovo livello. Secondo, egli deve continuamente sentire di essere davanti ai suoi amici e che non può tradirli, poiché il Creatore è testimone di questo giuramento.

Se continuo a rallegrarmi con me stesso di essere ad un livello superiore rispetto a quello in cui ero prima, o che davanti ai miei amici prometto loro (in effetti non a loro, ma a me stesso) che non fumerò mai più un’altra sigaretta, questa cosa mi dà forza e allora sento che niente è troppo difficile. So che potrei soffrire terribilmente se non fosse per gli amici, poiché la fisiologia di una persona non cambia. Ma in sostanza è così, perché immagino di essermi impegnato con gli amici e che non avrò problemi.

Per noi è stata la rievocazione di Israele. Ci siamo resi conto che ci siamo raggruppati non solo per smettere di fumare, ma anche per poter usare questo strumento (il gruppo) per purificarci o per capire che era possibile, con l’aiuto della saggezza della Kabbalah, fare dei passi in avanti.

Domanda: A cosa si riferisce il suono dello Shofar in questo caso?

Risposta: Il suono dello Shofar si riferisce a qualcosa che non può essere espresso, che origina dal cuore, non da quello di un individuo ma da quello di tutti insieme. Il suono dello Shofar simboleggia questo stato, che origina da Malchut che vuole che il Creatore si manifesti per compiere una connessione spirituale e dar vita al livello successivo.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 11.06.2014

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Raggiungere la felicità

Dr. Michael LaitmanOpinione (Hugh Mackay, ricercatore sociale, autore di dodici libri tra cui 5 best seller): “Io contesto il concetto di felicità. Non ho problemi con le persone felici ma l’idea che tutto quello che facciamo sia parte integrante della ricerca della felicità a me sembra un’idea davvero pericolosa, ciò è la causa di quella malattia contemporanea della società occidentale che è la paura di essere tristi. E’ davvero strano oggi sentire gente che dice ‘Scrivi tre cose che oggi ti hanno reso felice prima di andare a dormire’ o ‘Sii felice’ e ‘La felicità è un tuo diritto per nascita’ e così via. In un certo senso stiamo insegnando ai nostri figli che la felicità è la posizione di base, questa è spazzatura. Noi dovremmo sforzarci di diventare persone complete e di questa completezza fanno parte la tristezza, il disappunto, la frustrazione, il fallimento, cioè tutte quelle componenti che fanno di noi quello che siamo. Felicità, vittoria ed appagamento sono piccole cose gradevoli che incontriamo nella nostra vita ma non ci insegnano molto. Tutti dicono che si cresce tramite la sofferenza ed appena si ritrovano in situazioni dolorose dicono ‘Svelto! Vai avanti! Tirati su!’. Solo per un anno vorrei avere una moratoria sulla parola ‘felicità’ e rimpiazzarla con la parola ‘completezza’. Chiedetevi ‘Questo contribuisce alla mia completezza?’ e se state passando una brutta giornata, allora la risposta è si”.

Il mio commento: La Kabbalah offre la possibilità di rapportarsi col mondo nella linea di mezzo, per determinare tutto in base ai benefici che avremo raggiungendo lo scopo dell’esistenza, che sta nel punto in cui si incontrano la felicità e le difficoltà. Ma è necessario scoprire il vero motivo, che può stare solo al di sopra della vita che ci conduce a questo obiettivo, e paragonare ciò che accade con l’avvicinarsi della meta.
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