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Lezione quotidiana di Kabbalah – 02.01.2015

Scritti di Rabash, articoli “Shlavei Hasulam“, articolo 8
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Zohar per Tutti, brani selezionati  “La correzione e la fine della correzione”, punto 296
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, parte 1, capitolo 1, punto 3
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Scritti di Rabash, articoli “Shlavei Hasulam”, del 1985, articolo 26
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Scritti di Rabash, articoli “Dargot HaSulam”, articolo 557
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Scritti di Rabash, lettere, Lettera 14
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati 200 “La Purificazione del Masach”
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Scritti di Rabash, articoli “Shlavei Hasulam”, del 1985, articolo 29
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Reinstallare te stesso

Dr. Michael LaitmanDomanda: Lei dice che i Maccabei combattevano per un approccio altruistico spirituale per il bene del mondo e per il bene della persona al suo interno. Come esattamente è collegata la realtà spirituale ai rapporti tra me e le altre persone?

Risposta: Si definisce nel principio di: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. La persona arriva ad una percezione della realtà esterna in cui lui comincia a posizionare l’altro sopra se stesso. E questa è la differenza tra l’approccio degli ebrei e l’approccio dei greci. Questo è ciò per cui i Maccabei stavano combattendo.
Ebbene oggi, l’approccio egoistico è tipico di tutti, compresi gli ebrei.

Domanda: Come vengono collegati questi due approcci al rapporto con il Creatore, se in principio qui si sta parlando di relazioni tra le persone?

Risposta: Io cerco di andare fuori dal mio ego, fuori dai miei interessi personali, verso gli altri. Noi costruiamo relazioni come queste in un gruppo in cui gli amici diventano ai miei occhi più importanti di me a me stesso.

Tutti nel nostro gruppo vogliono raggiungere la percezione di una realtà superiore, ma per questo bisogna andare oltre i limiti dei nostri cinque sensi corporei, innalzandoci sopra di loro. E ci innalziamo quando abbiamo posto un nuovo senso basato sulla dazione al di sopra della nostra percezione egoistica, in amore verso gli altri.

I Kabbalisti hanno descritto questo lavoro in una forma molto precisa e chiara. E se agiamo in questa forma, allora tra noi scopriamo qualche tipo di forza altruistica che ci circonda e ci avvolge. In precedenza ha eluso la nostra percezione, mentre ora sentiamo che dobbiamo scoprirla e sentirla.

Per questo devo diventare come lei, acquisendo un potere simile di dazione e di amore. Solo nel livello dei cambiamenti interiori come questi posso sentire la forza superiore che abita al di fuori. In caso contrario, semplicemente non posso assorbirla, io sono cieco ad essa.

Prima siamo nati come “greci,” ognuno si concentra su se stesso. Questo è assolutamente naturale, non potrebbe essere altrimenti. Si dice: “… l’immaginazione del cuore dell’uomo è malvagia fin dalla sua giovinezza” (Genesi 8:21) e in seguito, si dice: “Ho creato l’inclinazione al male” (Kiddushin 30b). In altre parole, è particolarmente la creatura, l’ego, l’inclinazione al male, che domina ogni persona.

La saggezza della Kabbalah dice che è necessario superare la propria essenza, per trasformare l’ego, e invece di odiare l’altro, amarlo.

Domanda: Per chi è progettato questo “aggiornamento del sistema operativo”? E’ solo per gli ebrei o per tutti?

Risposta: E’ per tutti. Ognuno è pronto per questo se ha l’inclinazione e la guida appropriata per questo. E gradualmente, con lo sviluppo generale dell’umanità, raggiungeremo un momento in cui questa inclinazione sarà risvegliata in tanti. Ognuno può, e in ultima analisi, ognuno sarà costretto ad “aggiornarsi”. A partire dalla fase attuale, per diverse generazioni, tutti arriveranno a questo.

Domanda: Supponiamo che una persona, nel suo lavoro su se stesso riesce a creare un cambiamento interiore come questo. Che cosa ottiene da questo?

Risposta: Acquisisce la vita in un altro mondo dove dimora solo il potere della Luce, cioè il potere della dazione e non la potenza della ricezione. La persona si identifica con essa e si ritrova in un mondo dove tutto è buono. Non c’è più concorrenza; non c’è male, ma solo eternità e perfezione.

Questo è ciò che acquisiamo quando cambiamo noi stessi, ci innalziamo sopra la vita e la morte, sopra il male verso il bene.

Questo “aggiornamento” non è realizzato da una persona esterna, non è attraverso un “click” su alcuni supercomputer; anzi, noi stessi ci portiamo fuori da questo. Faccio tutto da solo, consapevolmente e deliberatamente, e così sento e acquisisco l’intera realtà della creazione.

[150109]

Da Kab.TV di “Una Nuova Vita” 14.12.2014

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Una soluzione brillante per tutti i tipi di problemi

Dr. Michael LaitmanDomanda: Supponiamo che viene imposto un compito ad un gruppo di tre persone. Ognuno ha la sua previsione, conoscenza, compito, ed esperienza. Possono svolgere il lavoro comunque andrà, ma possono creare anche un intelligenza di gruppo. Per tutto il tempo, aumentando le connessioni emotive, aumentano la loro capacità di pensare. C’è un limite in questo processo?

Risposta: Sì. E qui è molto importante controllare quali ostacoli sono al di sopra dei quali le persone si connettono. Se è difficile per loro avvicinarsi l’un l’altro a causa del comportamento sgradevole tra i membri del gruppo, conflitti interni, e rigetti, ma nonostante tutto, riescono a connettersi al di sopra di questi, la differenza tra il livello in cui l’ego ha il controllo e l’altezza a cui si alzano sopra di esso per raggiungere l’unità dà loro un intenso legame emotivo.

Domanda: E quindi, al fine di ottenere una soluzione geniale, devo riunire i lavoratori più egoisti in un unico collettivo. Che cosa devono fare per unirsi?

Risposta: Anelare ad un unico sentimento reciproco. Ciò significa che ognuno pensa positivamente rispetto agli altri, sottomette e contrae se stesso, supera i suoi sentimenti personali, e comincia ad amare l’altro come se questo altro fosse la persona più vicina a lui.

Vede la persona più meravigliosa e ideale nell’altro e vuole fare il bene per lui in ogni modo possibile. Allo stesso tempo, non cancella la sensazione di odio; anzi, costruisce consapevolmente una connessione di amore sopra di esso.

Per questo conduciamo una serie di incontri speciali in cui chiariamo in che maniera ognuno deve superare se stesso, contrarre il suo ego non cancellandolo, ma solo contraendo la sua attività. Questo è il modo in cui abbiamo bisogno di annullare noi stessi per essere inclusi con gli altri e sentirli come sono e non come ci sembra che lo siano. Voglio essere incluso in un’altra persona, come se io non sentissi niente per quanto lo riguarda, ne l’amore e nemmeno l’odio. Che cosa vuole? Cosa ama, cosa odia, da che cosa lui è attratto? Quali sono le sue tendenze, le preferenze, e piani? Voglio apprezzarlo; questa è la cosa principale.

Domanda: Imparare a conoscere un collega o due al lavoro non è difficile. E se siamo dieci, questo significa che devo apprezzare ognuno di loro?

Risposta: Certo è giusto! Ognuno si annulla per sentire gli altri. E nel prossimo esercizio non ho più bisogno di annullare me stesso, anzi sento me stesso più grande di tutti, pronto a soddisfare tutti.

Da qui ne consegue che per verificare ciò che all’altro manca, devo ridurmi ed essere incluso in lui senza il mio ego. Devo essere come un sensore non rilevabile, non creare delle interferenze. E al fine di riempirlo, devo usare tutte le mie abilità. Ciò significa che nella mia capacità di riempirlo, io sono già più grande di tutti. Io non sono il più piccolo del gruppo, piuttosto il più grande. E allora avrò un influenza positiva su di loro.

Domanda: Come è possibile che, grazie al clima di buone attitudini tra noi, raggiungiamo le soluzioni migliori?

Risposta: Le idee non sono nell’atmosfera. L’abilità di costruire una nuova sensibilità integrale e una nuova intelligenza sopra la natura che separa ciascuno di noi, questo è ciò che è importante! Creare qualcosa di simile alla natura collettiva che rende possibile per me trovare una soluzione a un livello superiore a quello in cui si trova ciascuno di noi, anche se lui fosse Einstein.

[150263]

Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 26.01.2014

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