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“Avventura sulla montagna dei dubbi”

Dr. Michael LaitmanDomanda: Quando ci eleviamo sopra noi stessi, sopra la nostra egoistica natura, questa ascesa cambierà internamente la nostra connessione con la natura esterna?

Risposta: Essa permette di unirsi veramente con la natura in generale.

Stando in piedi sulla cima dell’Everest, l’uomo vede se stesso come un grande, forte, che ha raggiunto tutto l’impulso egoistico di governare è già soddisfatto. Ora sarà una storia da raccontare e ricordare. E dopo? Non è niente. Poi si comincia a scendere. L’ascesa spirituale è diversa. Qui, la “montagna” (hap – הר) significa “dubbio” (hirhurim – הרהורים). Sono pieno di dubbi, ho esitato a salire o no, a superare o no. Per attraversare tutto questo processo abbiamo ricevuto la Kabbalah, la quale ci aiuterà come una guida sulla strada.

E’ importante capire che mi innalzo al di sopra del nostro mondo, dell’universo, di tutto. E poi, guardando la terra dall’alto, posso vedere attraverso essa, posso vedere tutta la natura e tutti i suoi meccanismi come un rapporto inestricabile. La luna e il sole, i pianeti e le stelle della nostra galassia, ovunque vedo i fili dell’inseparabilità e inizio sentire una vera perfezione. Ma io non comando su tutto questo, e mi identifico con tutto, sto includendomi nel sistema. Ecco perché questa “avventura” non è paragonabile con nient’altro.

Dopo tutto, comprendiamo la perfezione, che non troverai in nessuna delle vette terrestri, in nessuna delle fosse oceaniche.

Domanda: Davvero uno scalatore, scalando la montagna, non supera se stesso e poi non guarda dall’alto in basso il mondo? è solo un caso fisico superare la vetta. Che differenza c’è tra superare questo da quello spirituale?

Risposta: Qualsiasi atleta deve superare se stesso, saltando sopra la traversa, correndo verso il traguardo alzando l’asticella.

Anche nella vita quotidiana io ogni secondo devo superare le diverse difficoltà e continuare il percorso.

Ma nella spiritualità il superamento non si rivolge contro la natura, ma è insieme ad essa per aggiungere continuamente l’equilibrio, l’unione, la fusione tra me e tutta la natura. Quindi avviandomi in tal senso, non cadrò mai nei guai, non mi troverò sotto una valanga, non annegherò nel fiume turbolento.

Invece io rivelo che la natura mi è ancora più amichevole, perché vado a incontrarla su tutti i livelli: inanimato, vegetale, animale e umano. La cosa principale qui è lo stadio umano dove devo raggiungere l’amore per il prossimo come me stesso.

In questo modo io arrivo a nuove forme di comunicazione e non ho più paura che mi accadrà infelicità. Non farò male me a se stesso, nè agli altri, nè all’umanità. Questo è il modo per raggiungere l’equilibrio, l’armonia. Contrariamente agli eroi che scalano le cime delle montagne e scendono nelle profondità dell’oceano. Il loro superamento è una lotta per il potere, cioè proprietà del Faraone.

Domanda: In che modo si prevengono le avversità?

Risposta: Grazie all’equilibrio. L’uomo è l’elemento di circuito superiore della natura. Quindi se si trova un equilibrio allora tutta la natura sarà in equilibrio. Invece se l’uomo provoca squilibrio allora tutto cioè fa più male a tutti.

Domanda: Come può un uomo portare l’equilibrio?

Risposta: Per far diventare tutta umanità in equilibrio serve la partecipazione, il collegamento, l’uguaglianza, la responsabilità reciproca. Quando il mondo diventa come una famiglia amorevole. Sicuramente l’equilibrio tra la gente porterà giusti rapporti con la natura. E poi scopriremmo una forza comprensiva, la formula dell’armonia, la legge universale di tutta la Natura. Noi comprendiamo che non c’e nulla tranne Lui e che Egli è buono e fa il bene. Noi ci identifichiamo con questo potere del sistema globale. Comprendiamo pienamente che è quello lo scopo del nostro sviluppo.

Dobbiamo arrivare a questo nei prossimi anni con l’aiuto della saggezza della Kabbalah. Sono sicuro che questo succederà presto e speriamo nel modo migliore.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 21.10.2014

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In una generazione nella quale i figli di Israele devono affrontare e correggere se stessi e il mondo ma non svolgere la loro missione, i distruttori della gente del mondo alzano la testa e generalmente desiderano distruggere i figli di Israele. Come è scritto nel Talmud, “Tutte le sofferenze nel mondo provengono solo da Israele” perché, come indicato nel “Tikkun Zohar,” le loro azioni causano la fame, la povertà, la violenza, l’umiliazione, l’uccisione e i saccheggi in tutto il mondo.

Dopo aver trascurato la nostra missione nel passato siamo diventati testimoni di questa previsione nello Zohar: abbiamo perso sei milioni di persone. E ora siamo gli unici che sono responsabili della relazione di tutti riguardo il metodo di correggere una persona, la Kabbalah.
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Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”

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