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La mente ebraica

Dr. Michael LaitmanDomanda: Rapporti complessi sono stati creati fra cittadini ebrei e arabi della nazione. Siamo destinati a vivere insieme in una nazione, anche se non abbiamo scelto questo. Gli arabi sono circa il 20% della popolazione di Israele. Fra loro, l’83% sono musulmani, in maggioranza Sunniti. Abbiamo parità di diritti e responsabilità, ma ci sono due lati in ogni moneta. Da un lato, tanti cittadini arabi vogliono vivere in pace con noi. Ci sono città nelle quali gli ebrei e gli arabi sono stati in buoni rapporti di vicinato per decenni, per esempio in Acre e a Jaffa.

Dall’altro lato, questo settore è diventato una fonte di violenza con gli ultimi disordini.

Abbiamo vissuto insieme uno accanto all’altro per così tanti anni, e anche oggi, non abbiamo imparato ad andare d’accordo con l’altro! Gli ultimi sviluppi fanno paura, deludono, e suscitano sfiducia tra noi. Che cosa si può dire del sistema di rapporti tra i settori arabi ed ebrei in Israele?

Risposta: Suppongo che andando più in profondità nei livelli quotidiani umani psicologici e sociali, in ultima analisi, si confondono le persone. Infatti, spetta a noi fare una cosa sola a proposito degli arabi di Israele. Dobbiamo dimostrare come gli ebrei si connettono fra di loro e come possiamo accettare gli arabi fra noi in modo che anche loro si connettano con noi. Non è necessario fare altro.

In genere, il popolo arabo, come ogni nazione, ha un ruolo unico. Prima di tutto, storicamente sono nostri cugini. Dal punto di vista ebraico, la loro religione non è idolatria, poiché non s’inchinano a qualsiasi statua o immagine.

Dal punto di vista psicologico e filosofico abbiamo una visione molto simile del mondo. Per tutta la storia siamo stati in contatto l’uno con l’altro e in periodi particolari, c’erano buoni rapporti fra noi. Però questo non dipende da loro o da noi, piuttosto dal processo generale attraverso il quale siamo dovuti passare durante la storia. In altre parole, non c’è spazio per la lode o il biasimo qui.

Allora ignoro lo studio tradizionale che indaga la mentalità dei popoli, l’unicità, le caratteristiche e le loro linee naturali. Ora è giunto il momento per un cambiamento a livello di umanità in tutte la nazioni, allora perché andiamo più in profondità nei rapporti quotidiani? Possiamo cambiare in un momento se attiviamo le forze naturali fondamentali di base.

Scienziati e analisti stanno costruendo castelli di sabbia che spariscono in un momento. Non hanno alcun beneficio differente dal flusso di pubblicazioni di articoli di giornali e letteratura scientifica.

Sto semplificando questo in una certa misura, però spetta a noi pensare globalmente. Anche se l’immagine globale in cui ci stiamo dirigendo verso il completamento di cambiamenti di correzione cambia tutto il tempo, in particolare la legittimità a questo livello che influisce l’essenza della vita e la connessione fra noi. E questo è ciò su cui dobbiamo lavorare.

Allora dico: “Venite, cominciamo a connetterci fra noi.” E sulla strada, cominceremo ad attirare gli arabi israeliani verso di noi. Anche se non abbiamo ancora raggiunto la connessione noi stessi, è possibile verificare come stiamo facendo questo. È necessario imparare dal sistema di connessione fra noi, non più su un livello intellettuale ma secondo la forma corretta.

Nonostante tutto, dobbiamo avanzare in questa direzione, quindi questa sarà la ricerca costruttiva e sostanziale che ci aiuterà a capire di più la situazione, ad identificare le forze naturali che stanno lavorando in noi, per imparare ad attivarle, identificarle, e camminare su questa strada.

Dall’altro lato, qual è la ragione di masticare sui rapporti tra noi e i nostri vicini ripetutamente come le istituzioni che sono coinvolte con questo? Anche se ci forniscono dati precisi ed accurati, la situazione non cambia. Perché devo ottenere informazioni con le quali non posso fare nulla?

Supponiamo di ottenere un rapporto, una relazione completa e totale di una situazione, includendo i fatti e i calcoli statistici dettagliati. Che cosa facciamo con questo? È impossibile per noi sprofondare in una routine; al contrario, dobbiamo cambiarla. Non richiediamo statistiche dal passato ma informazioni su come attivare gli sforzi di connessione, come creare e aumentare il potere tra il popolo d’Israele, e con il loro aiuto, connetterci con tutta l’umanità in uno, cominciando con i nostri vicini più prossimi. Ad oggi, non abbiamo questo potere perché non lo abbiamo creato ancora fra la gente. E abbiamo bisogno di questo specificamente.

Per Israele è Li Rosh (la testa, la mente). Manchiamo della testa. Il corpo è pronto e sta gridando, piangendo con i disordini, i disturbi, gli atti antisemiti, e incolpa noi per l’inazione, perché non lo stiamo conducendo in un buona maniera, non stiamo prendendo su noi stessi il ruolo della testa per portarlo in un rifugio sicuro.

Allora, cosa ci resta da pensare? Dopo tutto, siamo in grave ritardo.

Pertanto, vale la pena, per noi, dare forma alla testa, la quale è il meccanismo unico in cui tutti noi ci connettiamo insieme. E nel momento in cui ci connettiamo, la gente capirà perché stiamo facendo questo e quale tipo di lavoro stiamo facendo nel connettersi l’uno con l’altro.

Così il popolo d’Israele, almeno gli ebrei che vivono in Israele, devono provare a costruire la connessione tra loro. Abbiamo il metodo, e sappiamo dalla saggezza della Kabbalah che cosa dobbiamo raggiungere. Tutto ciò che rimane è quello di realizzare l’obiettivo e poi i rapporti fra noi e i nostri vicini, e le nazioni del mondo si stabiliranno. Oltre a questo, verranno ad aiutarci. È perché con questo si sta parlando della testa che porta l’intero corpo al bene.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 13.01.2014

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