I figli dell’universo, Parte 4

Dr. Michael LaitmanLa gente che studia la legge dell’universo sente che l’universo intero è un programma, un pensiero. La caratteristica più indicativa è che questo sistema è unificato. Tutte le sue parti sono interconnesse. Questo è vero anche nel quadro delle nostre menti razionali attuali.

Ciascuna parte del sistema si è originata dal Big Bang e continua a svilupparsi in varie direzioni, dando vita così a una molteplicità di fenomeni. Tuttavia, tutti i suoi elementi si agitano in conformità con le leggi del sistema.

Non esiste qualcosa come una coincidenza. La mancanza di legge, che è così tipica nella società umana, non è possibile nella struttura dell’universo. Tutto ciò che esiste ha cause e conseguenze. Significa che secondo la legge dell’interazione fra gli elementi e le numerose forze, i postumi del Big Bang costituiscono un sistema unificato, chiuso.

Non è un caso che nei tempi antichi, la gente sapeva come prevedere il proprio destino, ha previsto eventi di magnitudine grande che si sono verificati sulla faccia della Terra, ha previsto il tempo e altri fenomeni che si sono svolti sotto terra e nell’aria solo vedendo le stelle. Significa che l’esperienza nel corso di migliaia di anni esplorando il cielo, la natura, il clima, e gli esseri umani ha permesso loro di tracciare la connessione che esisteva tra tutti gli elementi. Erano capaci di creare tavole varie che riflettevano i numerosi campi di sapienza come l’astrologia, l’astronomia, e tante altre scienze.

Alla lunga, stiamo tutti cercando la connessione poiché, consapevolmente o inconsapevolmente, riconosciamo che tutto ciò che esiste costituisce un sistema unificato, globale.

Ammettiamo che il progresso dell’universo non è solo il parto o la diffusione di particelle di materia che esistono ancora oggi. A essere sincero, è la nostra percezione soggettiva, mentre la domanda più importante viene completamente trascurata: è davvero così o è qualcosa che immaginiamo nei nostri organi di percezione?

Uno deve giudicare secondo quanto gli occhi vedono. Allora, le particelle diffondendosi hanno iniziato a riunirsi in grappoli. Con il tempo, l’energia iniziale ha generato tipi vari di coaguli e oggetti. Non importa se c’erano nuvole di gas, stelle, o materia planetaria, ecc. Tutte queste particelle erano tirate insieme da una forza di concentrazione e attrazione fra le sostanze. In altre parole, da un lato, il processo di diffusione di elementi continua, però dall’altro, si raccolgono e si legano insieme.

La tendenza della diffusione è destinata a riempire l’universo. Il Big Bang ha creato il luogo, cioè, lo spazio che consideriamo senza fine (anche se non vi è alcuna giustificazione di questo fatto). È come se guardiamo in un buco buio e diciamo che è senza fondo. La domanda rimane: il nostro universo si espande veramente o il modello di inflazione riflette solo la nostra percezione di esso? Dobbiamo tenere sempre a mente questa sfumatura.

Il problema è che quando prendiamo le misure dell’universo, non aggiungiamo l’avvertimento che lo facciamo solo in conformità con la nostra percezione umana.

Allora, vi è una tendenza a riempire lo spazio nel quale le particelle furono create dall’energia esplodendo secondo il programma universale di base. Come vediamo, il processo di creazione di materia è di particelle, pezzi di materia, raccogliendosi in blocchi più grandi e prendendo diverse forme (sia positive che negative) avvicinandosi o scollegandosi e spostandosi lontano l’una dall’altra.

Va da sé che stiamo semplicemente usando il termine che è parte del nostro lessico attuale. Ormai, questo processo dimostra una dinamica rapida che continua ad una velocità che è ben al di là dalla nostra comprensione.
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Dal programma “Una Nuova Vita” 02.03.2014

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