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“Tamagotchi” – Il gioco del futuro?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Uno dei fenomeni più comuni fra i giovani è il costante aggiornamento del loro status nei social network. Il più delle volte io posto le mie foto, a più amici che ho. Quest’azione sembra essere l’espressione di una tendenza a collegarsi, ma in realtà, è un processo a sé.

Risposta: Dato che il desiderio di connettersi è stato risvegliato nelle persone, esse sentono un’attrazione verso i mezzi di comunicazione. Nel frattempo, questo processo è in una fase transitoria perché essi non sanno come utilizzare questi attrezzi correttamente. Il loro desiderio non è stato esaminato a sufficienza, non è ancora maturo, e i mezzi di comunicazioni non sono ancora compatibili con le esigenze e le giuste richieste che vengono scoperte.

Quando cominciamo a plasmare una connessione tra noi come un virtuale “Tamagotchi” in cui ognuno contribuisce con la sua preoccupazione, calore, e bellezza, poi sentiremo che le nostre vite si trovano precisamente lì all’interno di questa connessione. I nostri corpi sono qui, e la mia coscienza, il mio vero sé, è lì.

Commento: Il giocattolo Tamagotchi richiede la mia preoccupazione, ma non dà nulla in cambio.

Risposta: Chiaramente, la plastica rimane la plastica. Considerando che un livello umano esiste sopra di me ed è più grande di me. Da quello ricevo un milione in più delle volte che investo. Inoltre, non rimane in un posto, però con la mia anima, mi trovo lì, in connessione con tutti. E non siamo solo tanti, ma insieme diventiamo qualcosa che scioglie e diventa un corpo.

Da tante parti, grazie al calore fra loro, un corpo viene creato. E tutti ricevono la consapevolezza, la comprensione, il sentimento, e il calore di tutti. Il nuovo livello di esistenza dell’umanità è come questo. E spero che i mezzi di comunicazione ci aiuteranno a raggiungerlo il più rapidamente possibile.
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Dal programma “Una Nuova Vita” 12.02.2014

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Racconti Brevi: Le scuole di Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDal tempo in cui una piccola parte dei Babilonesi si riunì ad Abramo e cominciarono a lavorare insieme sull’unità fra loro, è iniziato il punto di partenza del popolo ebreo.

Anche se non era ancora un popolo formato, il gruppo di discepoli di Abramo, che erano Kabbalisti, ricevettero da lui il metodo di unità con lo scopo di rivelare il Creatore e cominciarono ad andare avanti.

Dal punto di vista Kabbalistico, andare avanti non è la storia del loro trasloco dalla terra di Canaan, la discesa in Egitto e il ritorno alla terra di Israele, ma la crescita del loro egoismo e la loro costante salita sopra esso. Infatti, l’ideologia con cui erano d’accordo nell’antica Babilonia ha continuato a lavorare in loro.

Nel processo di crescita dell’ egoismo, il popolo ha cominciato a cambiare ed è diventato più sofisticato, sia egoisticamente che altruisticamente. La loro unità ha subito metamorfosi varie e ha preso diverse forme.

Pertanto, la scuola di Abramo si è trasformata nella scuola di Isaac, poi in nella scuola di Giacobbe, e, finalmente nella scuola di Mosé. Tutti loro rappresentano una varietà di movimenti del popolo per una rivelazione crescente dell’ego e l’aumento sopra di esso.

La scuola di Isaaco ripresenta il desiderio del popolo di rompere con il suo egoismo e salire certamente sopra esso. Questo è il sacrificio di Isacco, quando una persona è pronta, è pronta a massacrare il suo egoismo. Infatti, prima pensa che questo sia l’unico modo di mantenere il suo movimento in avanti.

Poi la scuola di Giacobbe si è formata, essa crede che uno non debba uccidere l’egoismo, ma bilanciarlo con la proprietà di clemenza, rappresentata da Isaaco (la spietatezza del giudizio), poi essa cambia nella proprietà di Israele, la quale significa diretto al Creatore.

Questo è un movimento serio in avanti, nel quale sia le forze egoistiche che altruistiche, si riuniscono, con l’egoismo che rimane in fondo e l’altruismo che sorge sopra di esse. Così, sorgendo e cadendo in sincrono, si muovono insieme. In questo modo le persone crescono, componendo le due parti della natura al loro interno, e nella simbiosi corretta fra loro, rivelano il Creatore.

Il movimento spirituale d’Israele porta gradualmente il popolo in Egitto. Lo sviluppo in Egitto significa che l’egoismo del popolo sorge anche di più, al livello di Faraone, e ad essi è stato richiesto di salire sopra di esso.

Il Faraone rappresenta l’egoismo, il quale semplicemente non può elevarsi al di sopra e utilizzare. È necessario che venga tirato fuori rapidamente, per correggerlo in piccole porzioni, trasformandolo in altruismo.

Il popolo d’Israele, trovandosi prigioniero in Egitto, cioè in un stato estremamente egoistico, ha scoperto che non poteva seguire l’ideologia di Abramo. Un nuovo leader (guida), il cui nome era Mosé, apparve fra loro. Egli è riuscito ad organizzarli in modo che hanno capito che il progresso doveva essere basato sul distacco dall’egoismo. Questo significava che dovevano scappare dalla prigionia in Egitto, la cattività dell’egoismo, e lentamente cominciare a correggere le sue parti.

Mentre in Egitto, sotto la pressione di un ego enorme, il popolo era nello stesso confronto, come nell’antica Babilonia. Mosè comprese che era necessario fare un altro sforzo, per uscire dall’Egitto e andare alla terra di Canaan, come il gruppo di Abramo una volta uscito da Babilonia.

La terra di Canaan simboleggia lo stato spirituale che dà alla gente l’opportunità di unirsi internamente fra loro, di sorgere sopra l’egoismo e allontanarsi da esso, cioè, lasciare l’Egitto, entrare nel deserto del Sinai e dirigersi verso la terra di Israele.

Questa è l’essenza della scuola di Mosè, il seguace diretto di Abramo. Nella storia dello sviluppo spirituale, non vi è alcuna personalità più luminosa di Mosè. Dopo tutto, il gruppo di Abramo è venuto da Babilonia, dopo essere salito sopra l’egoismo manifestato ed era abbastanza, però ora i suoi seguaci, scappando dall’Egitto, devono non solo salire sopra un ego enorme, ma anche correggerlo gradualmente.

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Da Kab.TV “Racconti Brevi” 22.10.2014

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