Il timore spirituale non può essere senza amore

Dr. Michael LaitmanDalla 1° lezione del Congresso a San Pietroburgo del 19.09.2014

È scritto nello Zohar: “E’ necessario risvegliare il timore da due lati dell’amore; sia durante il giudizio, sia durante la misericordia e fortuna nelle Sue vie.

Durante la misericordia e la fortuna nelle Sue vie, è necessario risvegliare il timore del Creatore: Come non cadere nel peccato e non raffreddarsi nell’amore per il Creatore.”

Non c’è la paura della punizione, qualsiasi punizione non esiste.

Noi percepiamo attraverso il nostro desiderio egoista, che se facciamo qualcosa di sbagliato, allora riceveremo una punizione per questo.

Dato che siamo egoisti, pensiamo che in conseguenza a come ci comportiamo tra di noi in questo mondo, riceveremo una ricompensa o una punizione.

Noi viviamo tra questi due calcoli egoistici: come posso sentirmi bene premiando noi stessi, o come possiamo evitare qualunque punizione.

Un percorso spirituale è al di sopra di questi calcoli.

Nella spiritualità non esistono calcoli egoistici di qualunque genere, ne di ricompensa, ne di punizione.

Dobbiamo crearci da soli la nostra personale scala spirituale di ricompensa e punizione.

Quando ho l’opportunità di prendermi cura degli altri, ho una ricompensa, e se per qualche motivo non posso esprimere la mia preoccupazione, di fare qualcosa per il bene degli altri, la percepisco come punizione.

Il vero universo è percepito quando portiamo i nostri sensi al di là di noi stessi e cominciamo a sentire tutto ciò che ne è al di fuori.

Dobbiamo comprendere  questo, perciò è detto: “vedrai il mondo avvenire già in questa vita.”

Possiamo raggiungere questo grado solo connettendo la paura all’amore.

Dagli articoli del Rabash e Baal Sulam e dall’esperienza della nostra vita, sappiamo che l’amore non esiste senza timore, ed una vera paura spirituale non può esistere senza amore.

Non dobbiamo avere il timore di indebolire il Suo amore, e l’amore non è indebolito da Colui che ci ama, non perché ci sentiamo bene come due egoistici amanti, ma perché io do godimento al Creatore se gli do la possibilità d’amarmi.

Questi sono sentimenti reciproci, che si percepiscono solo nel livello della paura spirituale, è necessario superare il proprio egoismo lavorando con esso inversamente per la dazione.

“…Come non cadere nel peccato e non raffreddarsi nell’amore per il Creatore.”

“…e così l’uomo collega la paura con l’amore.”

E proprio al di là dell’amore, durante il severo giudizio, quando l’uomo giudica se stesso per le proprie azioni, che esso dovrebbe risvegliare la paura davanti al Creatore, per non indurirsi il cuore, per non cadere in uno stato in cui inizia a valutare se stesso con criteri egoistici.
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Dalla Lezione 1 del Congresso a San Pietroburgo 19.09.2014

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