La Società Perfetta di Abramo, Parte 4

Dr. Michael LaitmanDomanda: Torniamo alle fasi di come le persone si avvicinano tra loro interiormente. Come avviene questo?

Risposta: Il primo passo è quando non voglio usare un estraneo, un’altra persona, ogni amico del mio popolo, cioè, nel gruppo con il quale andiamo verso l’ideale spirituale, per il principio di “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Quando salgo a questo grado, sento che non voglio fare niente di male ad un altro; non ho cattivi pensieri su di lui. Posso superare il mio egoismo, mi trattenere in tutte le sue forme, e tutta la mia energia è focalizzata sull’ essere assolutamente neutrale nei confronti delle persone, desiderando di essere connesso a loro, di voler essere con loro. Cioè, non penso e non mi prendo cura di me stesso a dispetto di tutto il resto.

Questo è chiamato la “restrizione” dei desideri egoistici di uno ed è apparentemente uno stato neutrale: non desiderare e non fare al tuo prossimo ciò che non vorresti per te stesso.

E la fase successiva è “ama il prossimo tuo come te stesso”. Questa non è neutralità, ma un’azione positiva. Poiché in origine una persona scopre che tutte le sue azioni sono dirette solo a proprio vantaggio, e non può fare del bene agli altri, tranne che per il proprio profitto.

Quindi, stiamo parlando di tre fasi:

In primo luogo, vi è il riconoscimento dell’egoismo;

  • Poi, la sua neutralizzazione;
  • E poi, la sua correzione, migliorarsi per il bene degli altri.
  • E questa azione finale è l’essenza dell’amore.

Domanda: Possiamo dire che Abramo costruì una società perfetta?

Risposta: Sì, naturalmente. Abramo costruì una società perfetta con quelle persone provenienti da Babilonia, che prese con sé.

Ma qui si considera, in generale, non le persone, ma i loro desideri! Ciò vale anche per i seguaci del lavoro di Abramo, Isacco e Giacobbe. Sì, sono i suoi discendenti diretti, ma, tutto sommato, i suoi seguaci sono chiamati “figli” discepoli. Quindi, ci sono concetti come la “casa di Abramo”, la “casa di Isacco,” e la “casa di Giacobbe.” La “casa” significa la comunità di persone che hanno continuato a crescere e svilupparsi.

Essi crescevano anche in senso fisico, ma la cosa principale è che crescevano spiritualmente fino a che si unirono completamente nelle loro aspirazioni comuni, in connessione ad ogni altro al primo livello spirituale, che si chiama “Giacobbe”. Questo primo livello spirituale è già considerato il grado di “Israele”, con un pizzico della futura terra d’Israele, che sarà raggiunta. Sebbene non vi sia ancora terra!

Dopo tutto, “Israele” significa “diretto al Creatore”. Cioè, quando ti trovi in un qualche luogo e aspiri alla meta, allora ti chiami “Israele”, “dritto alla meta”. Raggiungere questo obiettivo significa entrare nella terra di Israele.

Cosa manca per questo? Per questo ti manca l’egoismo, che potrai correggere e trasformare in terra di Israele. Questo è il motivo per cui poi dovevano scendere in Egitto.

Domanda: Quindi il gruppo è stato già chiamato Israele, e doveva ancora passare attraverso un secolo di discesa prima di acquisire la terra d’Israele, il desiderio, finalizzato allo scopo?

Risposta: Pertanto, si dice che Giacobbe conosceva il futuro e lo volle raccontare ai suoi figli, ma non gli fu dato…
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Da Kab.TV “Babilonia Ieri e Oggi” 27.08.2014

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