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Risultati dall’America

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come si fa a riassumere i risultati del vostro viaggio nel continente Americano?

Risposta: E’ stato un buon viaggio. Abbiamo incontrato i nostri gruppi, con i nostri buoni e fedeli amici in Colombia, Ecuador, Cile, Messico, Stati Uniti e Canada.

I gruppi sono cresciuti e sono avanzati molto, moltissimo. Sono diventati più fedeli, sensibili, hanno acquisito una maggiore comprensione; studiano insieme con noi e si connettano con noi in tutte le attività, grazie alla connessione virtuale. L’Internet veramente sta connettendo il mondo tremendamente a livello dell’inanimato.

In Messico abbiamo organizzato un congresso grande e importante. Tutti i gruppi locali e gli individui sono venuti e hanno creato un’atmosfera calorosa e amichevole senza precedenti. E’ stato creato un gruppo forte e unito e spero che con il nostro aiuto continueranno a lavorare in quella direzione.

Al congresso negli Stati Uniti c’era anche un inaudito impulso di connessione, unità, un senso di comprensione. Era veramente qualcosa di molto speciale, qualcosa che nemmeno mi aspettavo. Tutti i nostri amici lì sono più vicini l’uno all’altro. Questa era una correzione molto grande e sono pieno di speranza che ora continueranno insieme.

Adesso c’è un congresso a San Pietroburgo davanti a noi, sulla quale via dobbiamo consolidare internamente fra noi la divulgazione in tutto il mondo. Non c’è un congresso dedicato solo a connessione e unificazione fra gli amici e con il Creatore; ogni evento deve integrare la sua intera altezza nel processo nel quale attiviamo tre livelli: l’inferiore, il superiore, e il livello sopra il superiore. E noi che ci siamo trovati nel mezzo dobbiamo lavorare sui nostri rapporti reciproci con il livello adiacente.

Spero vivamente che stiamo accelerando il nostro sviluppo e ce la faremo.
[141366]

Dalla lezione dell’importanza della divulgazione, 12.08.2014

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Il Segreto Essenziale degli Ebrei, Parte 17

Dal libro: Il Segreto Essenziale degli Ebrei, M. Brushtein.

“I Principi Fondamentali della Teoria Integrale”

Caro Gengis Khan,

Ti sei mai domandato come mai i più grandi conquistatori vengono chiamati grandi e anche i più grandi? Questo è il modo in cui vengono chiamati: Alessandro Magno, Gengis Khan e Stalin. Ma loro hanno catturato, schiavizzato e ucciso. Non è sorprendente che essi siano rispettati, non solo da coloro che li amano, ma anche da coloro a cui non piacciono?

Per chiarire, facciamo riferimento ad alcuni dati:

“Gengis Khan (Temujin – Temujin) (C. 1155-1227) è stato un fondatore e il Gran Khan dell’Impero Mongolo (1206 c.), l’organizzatore delle campagne di conquista contro i popoli dell’Asia e dell’Europa orientale. Le sue crociate sono state accompagnate da devastazione, distruzione di interi popoli, e ha portato alla costituzione del giogo Mongolo-tartaro nei paesi conquistati.”(Dizionario Enciclopedico, 2000)

Questa voce enciclopedica è ben illustrata dalla linea del poema di Lermontov: “I destrieri, gli uomini tutti smontati.” L’attività della stessa persona viene descritta in concetti quasi incompatibili. Da un lato: il fondatore e il grande. Dall’altro: la morte e il giogo.

L’articolo mostra ancora una volta quanto ambiguamente trattiamo la personalità dei conquistatori. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza delle persone guarda gli invasori con venerazione.

Ci chiediamo ancora una volta: perché?

La nostra versione è la seguente: paradossalmente, sono valutati e premiati con l’epiteto di “geni”, anche se spesso se “del male”, a causa delle numerose conquiste.

Perché? Ricordiamo che è proprio a causa di grandi conquiste, o – se si vuole – di grandi vittorie (una “vittoria” è un sinonimo della parola “conquista”. Oxford Dictionaries) che clan familiari sparsi si trasformarono in grandi ducati, tribù selvagge in guerra istituirono stati prosperosi, e paesi sviluppati in conflitto e poveri sono stati trasformati in potenti imperi.

Così, il loro merito è che consapevolmente o inconsapevolmente hanno contribuito all’unione umana.

“Il desiderio palese o nascosto di alcuni paesi per l’egemonia mondiale è uno dei costituenti della tendenza verso l’unione dell’umanità.” (Zinoviev, AA, Verso Supersociety)

La domanda sorge spontanea: cosa sta succedendo oggi? Purtroppo, l’umanità ha inventato niente di più efficace di questo metodo di unificazione.

Oggi, le invasioni e le conquiste, anche se non necessariamente di natura militare, si sono impegnate sulla Terra. L’informazione e l’invasione economica sono spesso molto più efficaci.

La tendenza continua. Ogni nuova invasione porta a legami e relazioni non solo tra le singole nazioni vicine, ma tra interi continenti. Grazie alla conquista britannica, il pianeta ha una lingua internazionale di comunicazione, e grazie alla guerra con la Germania nazista, il popolo sovietico comune ha potuto vedere il mondo occidentale.

L’invasione funziona. Essa unisce. Ma è dolorosa e spiacevole. È possibile unirci in un altro modo? Non mutilando e uccidendosi a vicenda? Potrebbe essere possibile, ma non sappiamo ancora come farlo. Il fatto più rumoroso è il fallimento dell’Unione europea.

Secondo i sondaggi di Gallup, ora solo il 30% degli europei ha un atteggiamento positivo verso le istituzioni dell’Unione europea, anche se 20 anni fa il numero dei sostenitori dell’idea europea superava il 70%.

Anche in Germania, che è per tradizione il paese dell’Unione più filo-europea, il numero degli euro-scettici non è molto inferiore agli euro-ottimisti.

Forse, abbiamo preso un approccio sbagliato? Forse, abbiamo bisogno di conquistare non territori e risorse, ma la fiducia e la gentilezza gli uni verso gli altri?

È interessante che fu Abramo, il leader ideologico degli ebrei, a suggerire proprio questo paradigma, come mezzo di unificazione per l’impero babilonese, che stava in piedi sulla soglia del collasso
L’umanità onora e ricorda i risultati di molte persone, tra cui i successi di Abramo. Ma quello che ha fatto, in realtà, è difficile anche da immaginare. Pensate per un minuto! 3800 anni fa, Abramo offrì ai suoi connazionali – gli idolatri – di attuare il principio di “ama il prossimo tuo come te stesso” ????!

Ma non siamo pronti per questo neanche oggi!
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