Pubblicato nella '' Categoria

Disegna un nuovo mondo dentro di te

Domanda: Chi ha il diritto di tagliare i fili che ci collegano a questo mondo per farci nascere nella spiritualità?

Risposta: Solo tu puoi! Deve essere fatto volontariamente!

Abbiamo bisogno di un periodo di preparazione solo per scollegarci dal nostro stato precedente, per uscire dall’”utero” e poi, senza aver del terreno solido sotto i nostri piedi, iniziare a misurare noi stessi, le nostre azioni, ed i nostri passi ulteriori usando uno strumento qualitativamente diverso, che non include parametri come “il tempo” (ora, poi, oggi, domain, etc.), “l’accumulazione dei beni”, “la superiorità sopra gli altri” ovvero “la sicurezza”.

Tutte le proprietà che definiscono l’egoismo (tempo, spazio, passato, futuro, presente, soddisfazione, senso di mancanza, e così via) scompaiono. Semplicemente cessano di esistere. Entriamo in uno spazio diverso, un’altra matrice, una dimensione completamente diversa che comporta dei valori completamente diversi, delle definizioni assolutamente divergenti, dove ogni cosa è soppesata su di una bilancia di un tipo differente. Il nostro comportamento verso tutto quello che ci circonda cambia drammaticamente.

Non vediamo nessun parallelo in questo mondo visto che le nostre osservazioni della natura inanimata, vegetale ed animata ci permettono di guardare solo diversi livelli di egoismo che caratterizzano ciascuno di questi livelli. Gli animali sono più egoisti di altri livelli della natura, per questo si muovono più velocemente, provvedono all’alimentazione, si riproducono e così via. Le piante hanno meno egoismo e il livello inanimato è ancora meno egoistico. E comunque tutti loro sono costruiti in modo da consumare, assorbire, guadagnare, attrarre e trattenere.

Ma qui ogni cosa è volta all’opposto. E noi non possiamo concepire questo “opposto”. Questo non è solo lo stesso valore assoluto, ma in realtà il segno meno.

Dopo tutto, costruiamo il mondo nelle nostre sensazioni, nei nostri valori e definizioni: Questo è più grande, questo è più piccolo, questo mi influenza meglio, e questo mi colpisce in modo peggiore. Questo è come il mondo si riflette nel mio egoismo mentre, in realtà, il mondo non esiste. Tutti questi spazi, oggetti, visioni, sensazioni, relazioni che qualcosa è più vicino, lontano, migliore o peggiore – Tutto si forma nel mio particolare egoismo.

Se sparisce per me, comincio a definire ogni cosa in relazione ad un’altra proprietà, quella della dazione. Ovvero inizio a disegnare al mio interno un nuovo mondo privo di mancanze.
[105767]

Tratto da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno,” 18.02.2013

Materiale correlato:

Nascere nella spiritualità senza un taglio cesareo
Ricreare armoniche superiori

La fonte di forza

Dr. Michael LaitmanDomanda: Supponiamo che ho capito che per aggiungere la sensazione di importanza dell’unione in un gruppo, è necessario fare ulteriori sforzi, ma non ho la forza per questo. Dove posso trovarla?

Risposta: Si trova solo negli amici! È possibile ricevere la forza solo se abbassi la testa davanti ai tuoi amici, vedendoli come più importanti, più forti, comprendendoli di più, in quanto la connessione tra te e loro diventa più forte. Allora puoi ricevere qualcosa da loro.

Il gruppo deve aiutare una persona affinché essa senta il suo atteggiamento simpatico e buono verso di lui, l’amore.

Sembra soltanto a noi che è impossibile ottenere forza dal gruppo. Quindi, da parte loro, ci deve essere il lavoro metodico diretto verso questo, solo che non dovrebbe diventare di routine perché essa mangia tutte le emozioni. Nel mondo spirituale, non esiste l’abitudine. Essa scompare perché lì, vengono considerati solo i cambiamenti, solo le conseguenze e non la velocità. Pertanto, si deve essere in costante movimento.

Domanda: Ma può una persona fare il primo passo? Egli comprende che ora il gruppo è in un tale stato che può esercitare uno sforzo. Tuttavia, non ha la forza di fare qualcosa per elevare il gruppo, per integrarsi ad esso, e salire. La comprensione è lì, ma non la forza.

Risposta: Non c’è energia. Ciò significa che non c’è vera necessità. Ci trattiene una specie di distacco, di apatia: io potrei aiutare, ma non credo sia necessario.

Come si deve agire in un caso come questo? Vorrei condurre un workshop, far sedere tutti in cerchio, dare un tema, e gradualmente cercare di introdurre domande speciali che portano la gente a tornare un po’ in sé, svegliarli.
[140949]

Dal congresso di Sochi giorno 2, 14.07.2014, Lezione 4

Materiale correlato:

La vita che giace dietro il velo dello Tzimtzum
Lavorando con il mondo come una garanzia dell’Avanzamento Spirituale