Non una festività istituzionale, ma un balzo spirituale

Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual’è il significato del vaso che abbiamo preso dagli Egizi?

Risposta: Senza di loro siamo incapaci di rivelare la Luce (il Creatore) perché tutto quello che siamo capaci di fare è di modificare l’intenzione. L’Egitto è l’intenzione per il proprio benessere.

La terra di Israele (Eretz Isarael) è un desirerio (ratzon) direttamente verso il Creatore (Yashar-El). Lo stesso desiderio che esiste in Egitto si trasforma in Israele dopo aver cambiato la propria intenzione.

Abbiamo solo un desiderio. Quando lo riveliamo all’inizio sembra come l’antica Babilonia perché tutto ci pare così confuso. E’ un egoismo enorme che mischia tutti gli stati assieme. La prima volta siamo usciti dal nostro ego grazie al metodo di Abramo, secondo il quale ci sforziamo di innalzarci al di sopra della nostra volontà di ricevere e di staccarci dai nostri stati precedenti più che possiamo.

Questo fenomeno è chiamato “Abramo”. Abramo ci guida fuori da Babilonia e ci separa dal nostro consueto egoismo corporale.

All’inizio, quando uno viene ad un gruppo, gli viene insegnato come lavorare oltre il prorio egoismo ed a connettersi con gli amici. Mentre si compie questo tentativo di raggiungere l’unità, improvvisamente uno prova una caduta terribile.

Questo è l’ingresso in Egitto: una intenzione ancora più egoista e dura. Si desidera ricevere tutti i mondi. E’ un’intenzione maggiormente egoistica e concentrata. Si desidera persino usare la saggezza della Kabbalah allo scopo di accrescere il proprio benessere personale. Questo è detto il potere del Faraone.

Se continuiamo a lavorare, il gruppo e la Luce Circostante ci influenza. Noi non percepiamo la Luce, ma notiamo le conseguenze del suo impatto su di noi. Sentiamo di essere obbligati ad uscire dal nostro egoismo, di liberarcene. Pratichiamo gli sforzi e abbiamo l’esperienza dei guai e di molti problemi che ci aiutano a staccarci dal nostro ego.

A volte cadiamo a fondo nel nostro egoismo. A volte ci stacchiamo dall’ego e ci innalziamo al di sopra di esso. Andiamo attraverso molti su e giù. Il nostro egoismo (il faraone) continua a ricevere coltpi sino a che non ci liberiamo da esso.

Il primo scollegamento dall’intenzione egoistica è chiamato l’esodo dall’Egitto. Questo è quanto speriamo di attraversare tutti assieme quando ci uniamo. Vi posso anticipare che questa Pesach che sta arrivando non sarà solo una festa comandata per noi e che noi sperimenteremo un balzo spirituale.

Cosa cambierà dentro di noi se succede questo balzo? Prima di tutto la Babilonia si tramuterà nella sensazione che siamo in Egitto, nella schiavitù, sempre all’interno del desiderio di ricevere. Tutto dipende dalla nostra percezione. In Babilonia tutti agivano entro il loro egoismo e questo era considerato normale visto che questa è la natura umana.

Ma noi non siamo più in accordo con questo stato e vogliamo innalzarci al di sopra dell’ego. Quando abbiamo provato ad innalzarci siamo passati da Babilonia alla terra di Canaan, la futura terra di Israele. Là abbiamo improvvisamente sentito che non potevamo farcela con il metodo che stavamo adottando, e che dobbiamo stare all’interno del desiderio di ricevere, altrimenti non potremo avanzare per nulla. Ovvero questo significa che siamo entrati in Egitto.

Quando comprendiamo la necessità di cambiare le intenzioni da egoistiche a tese alla dazione, iniziamo a lavorare sull’uscita dall’Egitto e continuiamo il nostro lavoro siano a che non riusciremo a disconnetterci dalle nostre intenzioni egoistiche. Lo scollegamento da queste ultime è l’uscita dall’Egitto.

Allora non siamo più sicuri di quanto dovrebbe essere fatto di seguito: ci siamo scollegati dall’egoismo, ed adesso? A questo punto iniziamo ad acquisire l’intenzione di dare che aggiungiamo al di sopra dello stesso desiderio che avevamo quando eravamo in Egitto. Ecco perché ogni comandamento che osserviamo, ogni azione di dazione, è solo un ricordo del nostro esodo dall’Egitto.

Uso il desiderio che prima era detto Babilonia, e poi Egitto, e poi si è trasformato nel Deserto del Sinai e poi finalmente è diventato la terra di Israele. Il desiderio rimane lo stesso, ma l’intenzione migliora ad ogni passo.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 3.04.2014, Domande e Risposte con Rav Laitman)

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