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Lo Shabbat Spirituale

Dr. Michael LaitmanDomanda: La nostra comprensione interiore dello Shabbat è diversa dalla comprensione religiosa del giudaismo che è basata sulla materializzazione dei comandamenti.

Risposta: Gli impegni fisici che i religiosi Giudei osservano ogni giorno sono delle repliche materiali di azioni spirituali, la Kabbalah raccomanda di seguirli.

Tuttavia, la Kabbalah non ci insegna solamente ad adempiere delle azioni fisiche in questo mondo materiale, nemmeno ci raccomanda di sederci e di non fare niente di sabato. La Kabbalah ci insegna a correggere il nostro ego durante i sei giorni della settimana, cioè, a connetterci con gli altri. Quando stabiliremo una chiara connessione con gli altri, ci renderemo conto che siamo incapaci di connetterci con loro da soli al settimo giorno.

Vediamo che il comunismo, il socialismo, le comuni, e i kibbutzim non possono cambiare lo stato delle relazioni nel mondo. Questo è possibile solamente se ci comportiamo in base allo schema che ci dà l’opportunità di raccogliere insieme correttamente tutte le parti che sono state rotte durante i primi sei giorni, risultando, al settimo giorno, in tutti i nostri desideri e le aspirazioni di rimettere insieme tutte le parti riunendoci e incollandoci insieme sotto l’influenza della forza superiore che una volta le ha rotte. Perciò, riunendo insieme le parti dell’anima comune, permettiamo alla Luce che una l’ha mandata in pezzi di re-incollare insieme questi pezzi.

Così facendo, cosa conseguiamo? Quando lavoriamo per sei giorni, iniziamo a capire esattamente come esattamente queste parti possono essere rimesse insieme, vediamo se combaciano, come si influenzano ed aiutano a vicenda, come si auto-annullano l’una davanti all’altra e poi si connettono al di sopra del loro egoismo.

Ma stiamo soltanto provando! Gli uomini non sono capaci di fare nulla da soli, il che è ciò che la Russia Sovietica e altri paesi del mondo hanno cercato di fare; alcune società stanno cercando di farlo adesso.

Ma questo è impossibile perché ci manca la forza che è in grado di cambiare le cose, perché ci troviamo solamente nel nostro desiderio di ricevere. Ma se lo facciamo correttamente, piano piano accumuleremo la Luce Superiore, allora, dopo aver finito la costruzione di questo sistema, la Luce ci influenzerà e ci completerà.

Se lasciamo le cose come stanno o se soltanto le ignoriamo, non realizzeremo la giusta connessione con la Luce. Infatti, questo è ciò a cui è servita la frantumazione, di modo che ora, dal punto più basso in cui si è realizzata la rottura, potessimo incollare insieme le parti rotte in un nuovo insieme. La frantumazione è avvenuta per farci capire le qualità della Luce, per connetterci, ed elevarci al suo livello. Questo è lo scopo della creazione, la ragione per cui tutto succede rispetto a noi e all’universo intero.

Perciò, il settimo giorno della settimana è la pietra angolare ed è chiamato “Shabbat – Shabbat” dalla parola Ebraica “shvitah,” che significa dispensa dal lavoro. Noi permettiamo alla Luce di lavorare al posto nostro e di essere compresa in esso. I sei giorni non si riferiscono ai giorni comuni; si tratta di azioni che possono essere compiute, per esempio, in 15 minuti, ma potrebbero servire due mesi.

Ogni settima fase dovrebbe essere sempre la fase aggiunta ai propri sforzi, si guarda all’azione della Luce e si inizia a comprendere le sue qualità. In altre parole, le qualità della Luce entrano nel sistema della reciproca connessione che noi abbiamo creato. E allora ascendiamo al livello successivo e conseguiamo le qualità della Luce nella misura dei nostri sforzi fatti durante i sei giorni della settimana.

Questo è il modo in cui lavoriamo, settimana dopo settimana, fino a quando non raggiungiamo la completa riunificazione di tutte le parti rotte in una sola anima riunificata e non conseguiamo la Luce che agisce dentro il sistema, cioè, il Creatore: la forza originaria che ha creato l’intero universo. Questo è il nostro lavoro, il nostro scopo, il nostro progresso.
[130710]

(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.10.2013)

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Scritti di Baal HaSulam, Dargot HaSulam, Articolo 921
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“Gli OGM potrebbero causare ‘la fine irreversibile della vita sulla terra”

Dr. Michael LaitmanOpinione (Ethan A. Huff, scrittore e appassionato di salute): “Quando si parla di questioni che riguardano organismi geneticamente modificati (gli OGM) – cioè, organismi che portano le tracce genetiche di altre specie o batteri – il focus è tipicamente su quanto sicuri (o insicuri) sono questi nuovi prodotti come cibo per l’essere umano. Ma il distinto ingegnere del rischio e due volte miglior autore di best sellers Nassim Taleb pensa che un problema ancora più grande con gli OGM sia la loro minaccia al pianeta, e la probabilità statistica che essi porteranno al collasso la vita sulla Terra. […]

“Perché essi rappresentano un rischio sistemico piuttosto localizzato – tracce di MG sono note per il diffondersi senza costrizioni in tutto l’ambiente – eventualmente l’OGM farà breccia alla cosiddetta ‘barriera ecocidio,’ portando al catastrofico fallimento dell’ecosistema.

“‘Ci sono limiti matematici alla prevedibilità in un sistema complesso, “allo stato selvatico”, che è motivo di focalizzare sulla differenza fra il locale (o isolato) e le minacce sistemiche è un aspetto centrale dei nostri avvertimenti,’ Fool.com ha quotato Taleb, notando che è essenzialmente impossibile contenere la diffusione inevitabile delle caratteristiche OGM in lungo e in largo.

Taleb e i suoi colleghi scrivono nel loro documento: “la [principale precauzione] non è lì per rendere la vita più confortevole, piuttosto per evitare a una certa categoria quello che viene chiamato in probabilità l’ assicurazione per problemi di ‘rovina’’. ‘In natura, ‘rovina’ è ecocidio: termine irreversibile della vita in una certa entità, la quale può essere il pianeta.

“OGM non è ‘scientifico’ e in pratica ogni argomento usato in loro difesa è imperfetto.

Inoltre si usa la matematica e l’analisi basata sul rischio per dimostrate che gli OGM semplicemente non possono coesistere con la natura come comunemente si sostiene – eventualmente l’OGM finirà per contaminare il mondo naturale che ci circonda – Anche Taleb decostruisce tanti ‘argomenti’ usati dai sostenitori in difesa dell’uso commerciale di materiale transgenico non testato, includendo la bugia spesso ripetuta che l’OGM non è diverso dagli organismi naturali. […]

“Taleb richiama anche l’ attenzione alle strategie perfide delle aziende biotecnologiche nel loro tentativo di legittimare l’uso continuato di OGM attraverso la paura. Affermando che carestia, fame e diffuse perdite di raccolti si verificheranno se non tutti riusciamo ad adottare OGM, non è diverso dal giocare alla roulette russa allo scopo di uscire dalla povertà, ha reclamato Taleb – tale approccio non è certo scientificamente o logicamente solido, e queste e altre tattiche sono alla base dell’agenda OGM.

Conclude Taleb e i suoi colleghi: “Quello che manca alla gente è che la modifica delle colture impatta su tutti ed esporta l’errore dal locale al globale”. “Non voglio pagare – e non voglio che i miei discendenti paghino – per gli errori dei dirigenti della Monsanto. Dobbiamo esercitare qui il principio precauzionale – la nostra versione non-ingenua – semplicemente perché ci sarebbe da scoprire gli errori solo dopo il danno ambientale considerevole e irreversibile”.

Il mio commento: salvo cambiare la natura umana da egoistica ad altruistica, non c’è nessun altro modo per ridurre il consumo a livello ragionevole e smettere di trattare il pianeta non come un essere vivente, un sistema, con il quale dobbiamo essere in equilibrio. Questo è un cambiamento della coscienza umana, che può essere ottenuto soltanto attraverso l’educazione integrale.
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