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Un Kli per la ricezione della Luce

Dr. Michael LaitmanDomanda: Scrive Rabash: Questo è come la Luce e il Kli – la sofferenza che viene sopportata per qualcosa è il Kli che può ricevere la Luce se esso si libera dalla sofferenza. (Dall’articolo, “Che cosa è una benedizione,” … chi ha fatto i miracoli per me in questo posto nel lavoro? Come posso liberare me stesso dalla sofferenza anche prima di ricevere la Luce? Pensavo che la Luce è specificamente quella che ci libera dalla sofferenza.

Risposta: Il Kli per la ricezione della Luce non è il desiderio di essere riempito con piacere ma il desiderio di sentire come gli altri hanno piacere da me. Il mio piacere è in questo. Però non lavoro per il suo bene. Piacere per me è solo un indicatore, un mezzo per misurare quello che ho veramente raggiunto la dazione per gli altri.

Si chiama “liberando me stesso dalla sofferenza,” perché non ho nessun altro pensiero o intenzione per quanto riguarda me stesso. Sono interessato solo a quello che è fuori di me; pertanto merito là di scoprire il Creatore.

Queste sofferenze di amore ci sono quando non mi trovo nel desiderio di dare. Soffro per questo, e non per il mio bene. Se soffri per te stesso, ti trovi in questo mondo materiale e non sei per nulla diretto verso il Creatore. Essere diretto verso il Creatore significa voler essere come Lui, identificare te stesso con Lui, e prendere esempio da Lui. Ed essere come il Creatore significa pensare a ciò che è fuori di te.

La mia sofferenza diventa completamente diversa perché diventa sofferenza d’amore dalla mia mancanza d’abilità di donare agli altri e dalla preoccupazione che dando agli altri, sto facendo questo per il mio bene e non per il Suo bene, significa non per il bene della dazione, e senza l’intenzione di ricevere una ricompensa. Domando il potere al Creatore che mi aiuti a diventare come Lui.

Domanda: E, in un caso come questo, aiuta sempre il Creatore?

Risposta: Se stai veramente chiedendo per questo, Lui ti deve aiutare. Semplicemente non hai mai chiesto. Soltanto hai bisogno di voler essere come Lui, almeno un po’.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 02.04.2014, Scritti del Rabash)

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Assenza precede presenza

Dr. Michael LaitmanBaal HaSulam, “Questo è per Giuda”: Il Creatore ha creato l’esistenza dall’assenza. Perciò, non c’è una singola creazione che non era assente in precedenza. Però in ogni elemento l’assenza ha una forma distinta in ogni elemento di creazione, perché quando la dividiamo, si realizza in quattro tipi: inanimato, vegetale, animale, e parlante, scopriamo che l’inizio dell’inanimato è necessariamente completa assenza.

Tuttavia, l’ inizio del vegetale non è completa assenza, ma semplicemente il suo grado precedente, il quale, rispetto a sé, è considerato assenza. E in materia di semina e di decadimento, che sono necessari per ogni seme, vengono ricevuti dalla forma dell’inanimato. Inoltre, è lo stesso con l’assenza del vivente e del parlante: la forma vegetale è considerata assenza rispetto al vivente, il quale è considerato assenza rispetto al parlante.

La cosa principale che una persona deve chiarire sul suo livello attuale allo scopo di salire al prossimo livello è che lui non ha il livello superiore! Come già detto: “L’assenza precede la presenza”. Non so esattamente cosa deve essere il mio livello successivo, ma sento che mi manca! Se la mia mancanza rispetto al livello successivo è abbastanza matura, mi muovo su di esso. Significa che “l’assenza precede la presenza”.

Succede questo nella transizione dal livello dell’inanimato al livello del vegetale, e dalla forma di livello del vivente al livello di parlante. Come si può ascendere dal livello del parlante al livello del Creatore? Dove possiamo cominciare a chiarire quello che ci manca?

Perciò, il testo ci insegna che l’assenza che precede l’esistenza dell’uomo è la forma bestiale. Questo è il motivo per cui è scritto, “un puledro di asino selvaggio è nato uomo,” come è necessario per ogni persona per iniziare nello stato bestiale. E la scrittura dice, “L’uomo e la bestia Tu conserva, Signore”. E come a una bestia è dato tutto quello di cui ha bisogno per il suo sostentamento al compimento del suo scopo.

Pertanto, dobbiamo capire dove si trova il vantaggio della forma dell’uomo sopra la bestia, dalla prospettiva della loro preparazione. Infatti, si discerne in loro dei desideri, siccome i desideri dell’uomo sono certamente diversi di quelli di una bestia. E in tale misura, la salvezza dell’uomo da parte di Dio differisce dalla salvezza divina della bestia.

Si scopre che abbiamo bisogno di sentire che non vogliamo il Creatore e il mondo spirituale, ma che vogliamo rimanere bestie che continuano con la propria vita comoda all’interno del nostro recinto e nulla di più. Questo significa che devo scoprire i miei desideri veri nello stato attuale e il mio rifiuto di lasciarli anche di un millimetro. Questa è una sensazione di assenza.

Io non sento che mi manca il livello successivo e ora vedo che non mi manca in alcun modo. Secondo la mia natura sono pronto a rimanere sul livello corporeo per sempre. Senza questa sensazione non posso raggiungere il riconoscimento della forma negativa.

Questo ci insegna che la forma dell’assenza è la negazione della presenza. E conosciamo la forma della presenza, redenzione, dal verso: “Ed essi non insegnano più a ogni uomo suo vicino … poiché tutti Mi conosceranno, dal più piccolo fino al più grande di loro”. Perciò, la forma di assenza precedente, significa forma dell’esilio, ed è solo l’assenza della conoscenza del Signore. Questa è l’assenza dell’Aleph, il quale manca nella Gula (esilio), ed è presente in Geula (redenzione) –  Dvekut (Adesione) con il “Campione del mondo”. Precisamente questa è la redenzione delle nostre anime, né più né meno, come abbiamo detto, che tutte le lettere di Geula sono presenti in Gula ma l’Aleph è il Campione del mondo.

Se tutto ciò che ci manca è la rivelazione del Creatore, la forza di dazione, non per il nostro piacere ma perché sia un attributo più sublime, siamo pronti ad avanzare allo stato di redenzione.
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(Dalla terza parte della Lezione di Kabbalah 31.03.2014, Scritti di Baal HaSulam)

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Favole nocive per i bambini

Dr. Michael LaitmanNotizie (dal Blog di Scientific American): “La letteratura e il cinema sono ricchi di topolini parlanti e papere che portano vestiti (anche se occasionalmente sono raffigurati senza pantaloni) e cani che si collocano da cani, bene, a cani che potrebbero anche essere persone.

“I racconti sono uno dei metodi principali che la nostra specie usa per capire il mondo naturale. Dare attributi umani agli animali non è per niente un fenomeno recente: dèi antichi spesso erano ibridati umani-animali (o animali come umani). Nel racconto classico illustrato da Arthur Rackham, tre orsi siedono intorno ad una tavola e mangiano avena, come essere umani.

“Questi animali-gente antropomorfi nella nostra cultura sono dati come onnipresenti, una psicologa dell’università di Toronto, Patricia A. Ganea si chiede come questo tipo di rappresentazioni influisce sul modo di pensare dei bambini rispetto agli animali veri.

“I bambini piccoli hanno già difficoltà a distinguere la realtà dalla fantasia, specialmente prima di aver raggiunto il loro quinto compleanno. E mentre tanti bambini sono in grado di distinguere la realtà dalla fantasia quando si tratta di rappresentazioni visive di animali, per cui la distorsione può anche essere rispecchiata nel contenuto della storia stessa. Scrive Ganea, ’La coscienza umana, la sapienza, le abilità spesso sono attribuite a personaggi animali (ad esempio le foche risolvono i misteri, i gatti costruiscono le case, e i topolini guidano le macchine) e anche gli oggetti inanimati (ad esempio le lampade hanno facce e ballano il tango, i treni si sforzano contro ogni previsione a conseguire obiettivi impossibili)’.

“Insieme, i risultati dimostrano che il linguaggio conta di più che l’illustrazione quando si tratta di imparare a conoscere la biologia e la psicologia degli animali. Anche quando i racconti sono accompagnati da immagini realistiche, se il linguaggio era antropomorfo, i bambini hanno trasferito quella falsa conoscenza ad animali veri.

“Soprattutto, non è solo che i bambini non sono riusciti a imparare dei fatti veri quando sono stati esposti al racconto antropomorfo; questi racconti effettivamente hanno reso più difficile per loro imparare. Erano anche più propensi a pensare agli animali in termini umani, dopo aver letto i libri rispetto a non averli mai visti i libri!

“I bambini trasferiscono le abilità fantastiche degli animali non-umani dei loro libri di fiabe nei modelli di vita reale? Se è così, poi questi tipi di racconti potrebbero ostacolare seriamente l’abilità di un bambino ad imparare e ricordare i fatti veri di animali reali, o almeno a distinguere i fatti dalla finzione. Sarebbe vero particolarmente per i bambini in area urbana e suburbana, che hanno poche occasioni per interagire regolarmente con animali reali, almeno rispetto alle loro controparti rurali. Presentare animali a bambini in modo simile agli esseri umani, che agiscono e si comportano come loro è probabile che sia controproducente per l’apprendimento di informazioni scientificamente accurate del mondo biologico e ciò può influenzare la visualizzazione dei bambini del mondo biologico’.

“Il problema è in realtà più diffuso di quanto sembra: adulti umani, almeno negli Stati Uniti, sono anche molto propensi ad infondere ad animali non-umani emozioni e motivazioni simili a quelle degli esseri umani. E’ una linea difficile da solcare. La ricerca sta rivelando sempre di più le somiglianze fondamentali fra la nostra specie e il resto del regno animale, ma ci sono anche aspetti della cultura umana che sono, infatti, unici alla nostra specie. È ragionevole suggerire che un animale può sentire qualcosa di complesso come orgoglio o imbarazzo? Siamo pronti ad attribuire un’emozione simile complessa, senso di colpa, ai cani, ma a uno sguardo più profondo si rileva che mentre i cani infatti hanno uno sguardo ‘colpevole’, probabilmente non sanno che hanno trasgredito. Se i bambini sono abitualmente esposti a questi tipi di rappresentazioni antropomorfe degli animali, non c’è da meravigliarsi che crescono fino a diventare degli adulti che guardano animali non-umani come se fossero persone che indossando abiti per animali.”

Il mio commento: A proposito, nel giudaismo non ci sono racconti di umani che sembrano essere animali, e se la Torà parla di un asino parlante, succede al comando di Dio. La Kabbalah in generale riguarda i testi della Torà come segreto, il cui significato si rivela solo a uno che ha raggiunto l’amore degli amici.
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Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual’è il significato del vaso che abbiamo preso dagli Egizi?

Risposta: Senza di loro siamo incapaci di rivelare la Luce (il Creatore) perché tutto quello che siamo capaci di fare è di modificare l’intenzione. L’Egitto è l’intenzione per il proprio benessere.

La terra di Israele (Eretz Isarael) è un desirerio (ratzon) direttamente verso il Creatore (Yashar-El). Lo stesso desiderio che esiste in Egitto si trasforma in Israele dopo aver cambiato la propria intenzione.

Abbiamo solo un desiderio. Quando lo riveliamo all’inizio sembra come l’antica Babilonia perché tutto ci pare così confuso. E’ un egoismo enorme che mischia tutti gli stati assieme. La prima volta siamo usciti dal nostro ego grazie al metodo di Abramo, secondo il quale ci sforziamo di innalzarci al di sopra della nostra volontà di ricevere e di staccarci dai nostri stati precedenti più che possiamo.

Questo fenomeno è chiamato “Abramo”. Abramo ci guida fuori da Babilonia e ci separa dal nostro consueto egoismo corporale.

All’inizio, quando uno viene ad un gruppo, gli viene insegnato come lavorare oltre il prorio egoismo ed a connettersi con gli amici. Mentre si compie questo tentativo di raggiungere l’unità, improvvisamente uno prova una caduta terribile.

Questo è l’ingresso in Egitto: una intenzione ancora più egoista e dura. Si desidera ricevere tutti i mondi. E’ un’intenzione maggiormente egoistica e concentrata. Si desidera persino usare la saggezza della Kabbalah allo scopo di accrescere il proprio benessere personale. Questo è detto il potere del Faraone.

Se continuiamo a lavorare, il gruppo e la Luce Circostante ci influenza. Noi non percepiamo la Luce, ma notiamo le conseguenze del suo impatto su di noi. Sentiamo di essere obbligati ad uscire dal nostro egoismo, di liberarcene. Pratichiamo gli sforzi e abbiamo l’esperienza dei guai e di molti problemi che ci aiutano a staccarci dal nostro ego.

A volte cadiamo a fondo nel nostro egoismo. A volte ci stacchiamo dall’ego e ci innalziamo al di sopra di esso. Andiamo attraverso molti su e giù. Il nostro egoismo (il faraone) continua a ricevere coltpi sino a che non ci liberiamo da esso.

Il primo scollegamento dall’intenzione egoistica è chiamato l’esodo dall’Egitto. Questo è quanto speriamo di attraversare tutti assieme quando ci uniamo. Vi posso anticipare che questa Pesach che sta arrivando non sarà solo una festa comandata per noi e che noi sperimenteremo un balzo spirituale.

Cosa cambierà dentro di noi se succede questo balzo? Prima di tutto la Babilonia si tramuterà nella sensazione che siamo in Egitto, nella schiavitù, sempre all’interno del desiderio di ricevere. Tutto dipende dalla nostra percezione. In Babilonia tutti agivano entro il loro egoismo e questo era considerato normale visto che questa è la natura umana.

Ma noi non siamo più in accordo con questo stato e vogliamo innalzarci al di sopra dell’ego. Quando abbiamo provato ad innalzarci siamo passati da Babilonia alla terra di Canaan, la futura terra di Israele. Là abbiamo improvvisamente sentito che non potevamo farcela con il metodo che stavamo adottando, e che dobbiamo stare all’interno del desiderio di ricevere, altrimenti non potremo avanzare per nulla. Ovvero questo significa che siamo entrati in Egitto.

Quando comprendiamo la necessità di cambiare le intenzioni da egoistiche a tese alla dazione, iniziamo a lavorare sull’uscita dall’Egitto e continuiamo il nostro lavoro siano a che non riusciremo a disconnetterci dalle nostre intenzioni egoistiche. Lo scollegamento da queste ultime è l’uscita dall’Egitto.

Allora non siamo più sicuri di quanto dovrebbe essere fatto di seguito: ci siamo scollegati dall’egoismo, ed adesso? A questo punto iniziamo ad acquisire l’intenzione di dare che aggiungiamo al di sopra dello stesso desiderio che avevamo quando eravamo in Egitto. Ecco perché ogni comandamento che osserviamo, ogni azione di dazione, è solo un ricordo del nostro esodo dall’Egitto.

Uso il desiderio che prima era detto Babilonia, e poi Egitto, e poi si è trasformato nel Deserto del Sinai e poi finalmente è diventato la terra di Israele. Il desiderio rimane lo stesso, ma l’intenzione migliora ad ogni passo.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 3.04.2014, Domande e Risposte con Rav Laitman)

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L’UE come incentivo per il neo-fascismo

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (da Vesti Finance): “I problemi economici causano il fascismo. Il tema del rafforzamento dei sentimenti anti-europei e nazionalisti in Europa sta attirando sempre più l’attenzione. I neo-fascisti di oggi considerano l’Unione Europea come un esempio di coalescenza dello Stato e del potere corporativo.

“I francesi, spagnoli, ungheresi, greci e altri che non si integrano nel mercato si trovano ad affrontare il fatto che gli interessi delle corporazioni sono più avanti rispetto alle loro singoli parti. Trasferendo la produzione in regioni con costi più bassi, l’uso attivo dei lavoratori migranti, e tagli alla spesa pubblica aprono la strada ai crescenti sentimenti nazionalisti. “

Il mio commento: Se noi saremo in ritardo con la transizione volontaria ad una nuova formazione economico-sociale, alla costruzione di una società planetaria unificata ed equa, reciprocamente vincolati da una singola forza buona, al suo posto emergerà invece una società opposta: il fascismo.

E’ logico che al posto del Mercato comune europeo (UE), in cui tutti avrebbero dovuto essere unificati non a scopo di lucro ma per il bene della felicità in unione, uguaglianza e libertà dalla natura malvagia dell’egoismo e della concorrenza, sostituendo il nobile concetto di unità con il concetto di mercato comune, si solleverà l’odio reciproco. Se si verificherà un evento improvviso in Europa, logicamente potrà scoppiare una guerra mondiale.
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Il prossimo mondo per il faraone

Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual è il significato interiore di “ed essi costruirono città di stoccaggio”?

Risposta: Il desiderio di ricevere costruisce queste città e avanza così verso l’obiettivo che sembra buono e utile per l’ego. Ho questo mondo, ma in esso e in questa vita,intendo anche raggiungere il prossimo mondo. Mi aspetto di salire oltre questa vita e vedere i due mondi, per sbarazzarmi di tutti i miei problemi e della questione della vita e della morte.

La morte è il problema più grave per l’uomo. Una persona ha tutto oggi e il mondo è abbondante. Se avessimo dato alla gente che ha vissuto 100 anni fa quello che ha oggi un uomo comune, non potevamo descrivere la gioia immensa che avrebbe sperimentato.

Immaginare che doveva lavare i panni nel fiume, mangiare solo pane e cipolle, bere acqua sporca e vivere senza strutture come acqua ed elettricità, e anche vivere solo un mezzo o un terzo della speranza di vita che abbiamo oggi. Oggi abbiamo tutto, e vediamo la disperazione e la perdita d’interesse nella vita che la gente dappertutto sente. Come può essere?

Oggi una persona non chiede riguardo alla vita in sé e come gestirla. Nel passato, la sua preoccupazione principale era di fornire cibo per sé e per la sua famiglia, lui non pensava al fatto che un giorno poteva morire.

Però oggi ci si pensa e ci si chiede, “Perché sto vivendo se alla fine morirò?”In questo caso, la vita non vale più di tanto e quindi c’è una domanda crescente per gli antidepressivi e i farmaci. Questa è una domanda cruciale per una persona siccome se vivessimo per sempre, non avremmo nessuna preoccupazione.

Così, le persone che vogliono scoprire il segreto della vita sono attratte dal misticismo. Il segreto della vita non fa parte della vita in sé: nella vita non c’è un segreto. Il segreto è nel punto/senso della morte, nel quale scompariamo quando lo spirito della vita ci lascia. Questo è da dove viene la domanda “qual è il senso della mia vita?” Ci si chiede, “Qual è stata la mia vita se ora è finita?”

Una persona vuole trovare una risposta a questa domanda, e se non può farlo, lui è pronto a distruggere il mondo intero. Allora quando la gente viene a studiare la saggezza della Kabbalah, sono molto felice, pensando che ora capiranno ciò che riguarda la vita e la morte e vedranno il prossimo mondo mentre vivono ancora. Se si affrettano ad acquisire nuove conquiste e acquisizioni.

Questo significa che l’ego, Faraone, inghiotte il desiderio per il Creatore chiamato YasharEl, e lo usa per se stesso. Esso permette a una persona di avanzare nello studio della saggezza della Kabbalah: per studiare di più ed essere attivo. Ancora più importante è che raggiunge il suo obiettivo, scopre il prossimo mondo, e le porte del Faraone. Questo ci dice Faraone, o l’ego. E non è forse vero che tutti voi studiate per questo obiettivo?

A volte bramiamo maggiormente per la spiritualità e poi Faraone tira tutto a sé. Poi cadiamo e saliamo ancora. Si alternano contrazioni ed espansioni, come i polmoni o il cuore, come delle pompe o le fasi di corrente alternata. Ogni processo dinamico e ogni movimento devono avere due stati polari.
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 (Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 08.04.2014, Shamati 86)

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Un buon esempio

Dr. Michael LaitmanDomanda: Nella società ci sono bambini eccessivamente violenti, aggressivi, che colpiscono anche i loro genitori. Il cerchio integrale li correggerà?

Risposta: In questi casi, è necessario aumentare il livello di educazione e moralità discutendo un comportamento come questo nei circoli. Ed è necessario un buon esempio.

Lasciate che i bambini parlino di amore per i genitori, con delicatezza. Possono ricompensare i loro genitori per quello che hanno dato loro nella prima infanzia, ricordando come la loro madre si prese cura di loro, come il loro padre era preoccupato per loro? La discussione dovrebbe includere anche i bambini normali e quelli aggressivi dovrebbero ascoltarli. In seguito, è necessario fare in modo di includerli nella conversazione, affinché questo penetrerà in loro.

Ma ci deve essere un’ integrazione molto seria, con simpatia ed empatia. Se i bambini aggressivi vedono i loro coetanei più forti seri e sani, come si riferiscono ai loro genitori con amore, comprensione, simpatia e preoccupazione, otterranno un buon esempio da loro.
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(Da Kab. TV “Conversazioni con Michael Laitman ” 12.12.2013)

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