Entrando alla Terra di Israele

La Torà, “Esodo” (Ki Tissà), 33:11: Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parlerebbe al suo compagno, poi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.

Coloro che hanno già ottenuto la proprietà della dazione parlano con il Creatore come fossero uguali perché la qualità di Bina nel suo punto più alto è simile al Creatore (la proprietà di Keter). A quel livello, si fondono l’uno con l’altro.

Giosuè non possiede gli stessi poteri di Mosè di scendere ai desideri più bassi (Malchut), alle persone, e interagire con loro la. Giosuè  rimane il punto di fusione ed è per questo che si chiama “servo di Mosè”.

Più tardi, Giosuè figlio di Nun entra nella terra di Israele (“terra” deriva dalla parola “Eretz” che significa “desiderio”, Malchut), in quanto Malchut è pronta ad accettare la qualità della dazione, mentre Mosè non è in grado di entrare nella terra di Israele perché egli rimane nella proprietà pura di Bina, quindi rimane distaccato da Malchut. Egli può correggerla, ma non riesce ad entrare. Questo diventerà possibile solo quando sarà conquistata tutta la terra di Israele, cioè quando Malchut accetterà tutte le proprietà di dazione ed amore. Allora, la proprietà di Mosè si rivelerà.
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(Da Kab.TV  “I Segreti del Libro Eterno” del 16.09.2013)

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