Come pesci in un mare di Luce

Abbiamo bisogno di sentire che siamo totalmente all’interno della luce, come un corpo che è immerso in acqua. Da tutti i lati, il mio corpo è circondato dall’acqua che è strettamente collegata con tutti i miei movimenti.

In questo stato, ho bisogno di sentire che sono all’interno della Luce superiore affinché attraverso ciascuno dei miei movimenti minuscoli, nel pensiero o nel desiderio, in ogni tendenza del mio cuore e cervello, invito immediatamente la Luce a venire da me. Questo accade immediatamente senza alcuna transizione. Ho bisogno di raggiungere questa sensazione nella mia vita.

Tutti noi anneghiamo in queste acque e riceviamo ossigeno solo nell’ istante in cui ci muoviamo verso l’altro. Se i nostri cuori sono attratti ad unirsi tra loro, allora abbiamo qualcosa da cui respirare. Se il cuore non si vuole unire, noi non possiamo respirare senza aria. Abbiamo bisogno di sentire questo stato nel nostro lavoro spirituale: noi siamo sommersi in un mare di luce, come l’acqua, e l’ossigeno dipende solo dalla connessione tra di noi. Così abbiamo bisogno di forzare in qualche modo i nostri cuori a tendere verso l’unità.

La presenza di ossigeno dipende dalla nostra vicinanza l’uno all’altro. E poi iniziamo a collegarci, non per ricevere ossigeno, ma per dare gioia al Creatore! Come possiamo sollevare il desiderio di ricevere ossigeno al desiderio di dare gioia al Creatore, anche se sto soffocando senza aria?

Alla fine, si raggiunge lo stato in cui improvvisamente smettiamo di avere bisogno di ossigeno e ci sentiamo come pesci nell’acqua! Non dobbiamo nemmeno pensare a questo, ma solo su come possiamo portargli gioia.
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(Dalla 1 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.02.2014, Workshop)

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