La legge di bilancio del bene e il male

È arrivato finalmente per noi il momento di capire dentro di noi che “Nella misura in cui esiste il male, allora esiste il bene, e nella misura in cui esiste il bene, allora esiste il male”. Dobbiamo rispettare e apprezzare entrambi, accettarli con gratitudine e baciare il bastone che ci colpisce e coloro che ci odiano. Abbiamo solo bisogno di sapere come bilanciare i nostri stati e desiderare sempre una direzione di maggiore equilibrio, per la connessione con il Creatore.

Colui che non capisce questo principio si trova in una linea. Questi sono coloro che vivono nel nostro mondo dove ognuno è attratto dal bene e fugge e si nasconde dal male. Nella vita dei Kabbalisti bisogna accettare il male come bene, come una componente obbligatoria, e relazionarsi ad entrambi come provenienti dal Creatore. Abbiamo solo bisogno di bilanciarli in modo che per noi sia il bene che il male siano completamente equivalenti.

La persona è obbligata a essere grata e a benedire il male come il bene perché capisce che entrambi arrivano solo per elevarla ad un livello spirituale superiore. E non esiste altra ragione per l’esistenza del male, ma solo di rendere possibile alla creatura di esistere. Infatti, se ci fosse solo il bene, non potremmo discernere che il bene è il Creatore. Per sentire Lui, devo prima essere composto da una natura opposta, della forza che è opposta a Lui, cioè, il male.

E poi, tra il mio male e il Suo bene, assemblo un punto che si chiama punto di adesione. Ed è così che noi raggiungiamo lo stato di equilibrio. E l’equilibrio viene raggiunto proprio nella connessione tra di noi.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 27.12.2014,  Shamati 72 “La fiduccia è il rivestimento della Luce”)

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