La gerarchia dei desideri

La Torà “Esodo” (Tetzave) 28:39, 28:42: “Tesserai pure la tunica di lino fino, lavorata a maglia; farai un turbante di lino e farai una cintura, un lavoro di un ricamatore. Farai pure loro dei calzoni di lino per coprire la loro nudità; essi andranno dai lombi fino alle cosce”.

Si sta parlando di correzioni che provengono dall’interno di una persona e appaiono in questa allegoria.

Una fascia che viene menzionata nella Torà è diversa da una fascia regolare dato che essa copre il corpo dall’ alto e separa la parte superiore dalla parte inferiore. La parte superiore rappresenta Galgalta ve Eynaim, i desideri di dazione. La parte inferiore sono i desideri di ricezione.

La nudità è un desiderio di ricevere che può essere corretto solo parzialmente. Quindi, solo dopo la correzione della parte superiore, che è simboleggiata dalla tunica, dal turbante e dalla fascia, si può iniziare a correggere la parte inferiore in modo parziale: dalla vita fino alle ginocchia. Questo significa la correzione dei desideri di ricezione.

Quei desideri che si trovano ancora più in basso, quasi non diventano corretti. Il loro utilizzo viene semplicemente fermato. Dato che la persona esegue una restrizione sul loro impiego. Questo è sufficiente.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno, 28.08.2013)

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