Mediatore Integrale

Congresso Educazione Integrale, Workshop 2: il gruppo ci fornisce i mezzi che ci permettono di anelare costantemente ai sentimenti giusti che tutta la mia vita, i mei pensieri e i miei sentimenti, tutti provengono dal Creatore, e che è organizzato in questo modo affinché tramite la connessione, ci rivolgeremo a Lui.

In generale, il mondo è diviso in due parti.

  • Le persone che hanno ricevuto un risveglio dall’Alto, dal Creatore, in modo che possono avanzare a Lui. Il Creatore porta queste persone al gruppo, “mette la mano di una persona sulla buona sorte e dice, ‘Prendilo’. Poi sta a quella persona se scegliere o meno, il che significa essere incorporato nel gruppo, per diventare parte della corrente generale contro il suo ego o meno. Questa è la nostra scelta.
  • Il resto dell’umanità vive individualmente, ogni persona per il momento sola, in un moto Browniano a caso. L’ego si sviluppa in umanità, ovviamente, ma gradualmente, e non in un flusso di gruppo.

Le persone che fluiscono insieme con il gruppo sono necessarie a rafforzarlo e costruirlo consapevolmente. La cosa principale è di capire che nel momento che diventano parte di uno dei nostri gruppi o il gruppo generale, non hanno più nulla di privato o individuale. Ogni cosa che succede a loro è soltanto il risultato di un essere in un movimento comune con noi. Ora tutto ciò che ricevono è tramite il centro del gruppo e non importa se consciamente o no. Poi si diffonde a tutti e ognuno riceve secondo gli sforzi che deve fare nel flusso comune verso la connessione, verso il centro.

E lo stesso quando si tratta del nostro movimento verso il Creatore. Tutto quello che vogliamo mettere a fuoco su di Lui, o dire a Lui, o chiedere da Lui, per evocare la Sua dazione su di noi, l’influenza della Luce che Circonda, e così via, può anche venire solo attraverso il centro del gruppo. Per noi significa che il centro del gruppo è molto importante, come un punto dal quale possiamo far salire il nostro appello al Creatore e mediante questo, come attraverso un cordone ombelicale, riceviamo tutto e diamo tutto.

Immaginiamo il nostro cordone ombelicale attraverso il quale riceviamo e diamo tutto. Soltanto tramite questo cordone siamo connessi alla fonte della vita. Immaginiamo di essere un embrione nell’utero, e che tramite questa corda, tramite il centro del gruppo, riceviamo la nostra vita, tutta la forza spirituale, tutto quello che c’è.

Quando troviamo la connessione al cordone ombelicale, cominciamo a capire in quale modo tutto era costruito, e come effettivamente tutto discende a noi dalla Provvidenza superiore. Il nostro mondo è soltanto il mondo dei risultati, e pertanto nulla è mai nato da esso. Cominciamo a capire come possiamo influenzare la Provvidenza superiore ed evocare la miglior salita.

Così raggiungiamo uno sviluppo consapevole perché troviamo la connessione con la nostra fonte, e cominciamo a connetterci fra noi, ad attirare tutto da Lui e a rispondere ad esso correttamente. Sebbene, “non c’è nessun altro tranne Lui” il Creatore è alla fine una semplice fonte passiva. Tutto ciò che accade è solo attraverso la nostra dazione, secondo la nostra richiesta.

Allora come possiamo dare alla fonte tramite il cordone ombelicale? Attraverso il centro del gruppo, certamente, altrimenti non ci sarebbe contatto con esso. Scopriamo come salire al di sopra delle nostre mancanze, e connetterci in modo da ricevere la risposta dall’Alto, sentendo la cooperazione fra noi e il Creatore attraverso il tubo, attraverso la linea. Studiamo riguardo la linea in Kabbalah che va come un tubo dal mondo dell’Ein Sof (Infinito) fino al nostro mondo.

Noi serviamo come livello superiore per il pubblico e dobbiamo usare questo tubo in modo che la gente sarà nutrita da noi e gradualmente sarà tirata su. Ci sembra di sentiamo il punto di contatto con la Luce, con il Creatore, con il livello superiore, ma per qualche motivo non abbiamo davvero fretta di scoprirlo e usarlo in modo da cominciare a passare l’energia positiva dall’alto verso di noi e l’energia negativa dal basso in su.

La crisi che si sviluppa intorno a noi è per aiutarci con esso. Eventualmente, se non ci svegliamo in tempo, ci raggiungerà non solo spiritualmente, ma anche in senso corporeo ordinario. Dopo tutto, la crisi è destinata solo a svegliarci ad una connessione veloce con la forza immensa, con l’abbondanza, con la Luce superiore che include tutto, in modo da trasmetterla attraverso noi al mondo esteriore.

Se non faremo in tempo il mondo non ci tratterà dolcemente. Questo si riferisce specificamente a noi e alla saggezza della Kabbalah visto che siamo quelli che devono svolgere la correzione. Se faremo tutto in tempo, non vedremo proprio una crisi e non sentiremo nulla di negativo. Potremmo prendere misure preventive costanti.

Però, siamo in ritardo. Al momento siamo un po’ in ritardo. Spero che sia sufficiente, e che più tardi cominceremo a capire la responsabilità che abbiamo verso il mondo e capiremo che la crisi è una mancanza della forza superiore che deve essere trasmessa al mondo attraverso noi.

Come ci organizziamo il più rapidamente possibile in modo da prendere contatto con il Creatore, con il mondo esterno, per essere i conduttori della Luce superiore, dell’abbondanza? Dopo tutto per ogni aspetto della crisi questa è la soluzione. Dobbiamo sentire che siamo i conduttori che collegano il mondo superiore, con il mondo inferiore; questo è ciò che dobbiamo fare.

E’ detto: “Il superiore imparerà dal basso.” Dobbiamo capire meglio come dobbiamo rivolgerci al Creatore, sulla base della nostra divulgazione integrale ed educazione integrale a trasformare il pubblico. E’ proprio come quando siamo diventati genitori e abbiamo finalmente cominciato ad apprezzare il modo in cui i nostri genitori ci hanno trattato.

Quando cominciamo a legare le mancanze che vengono evocate nel pubblico con la soluzione globale integrale, con l’ascesa spirituale che il Creatore si aspetta che facciamo, è come includere le due estremità:

  • Su un lato, le masse con i loro apparentemente semplici bisogni quotidiani.
  • Sull’altro lato, il valore superiore che il Creatore ha messo davanti a noi, la connessione e il raggiungimento del sistema unico che include tutto nel quale Lui è rivelato come la forza rianimatrice.

Nel complesso questo è il modo in cui ci sviluppiamo, grazie al fatto che siamo tra l’incudine e il martello. Su un lato c’è il pubblico, le masse, e sull’altro il Creatore. Dobbiamo bilanciare le azioni del Creatore che ci spinge a connetterci, azioni che scendono dall’alto e sono soddisfatte nelle masse sotto forma di semplici problemi e bisogni umani, e alziamo la miseria e i problemi semplici attraverso di noi ad un livello più alto di connessione con il Creatore, sopra il tempo e lo spazio, sopra tutto ciò che è già in noi, allo spazio spirituale.

La nostra unicità è questa, come cominciamo a connettere i due mondi in noi per legarli a noi. Questa e la qualità speciale del gruppo che esegue questo lavoro, connettersi, includersi e legare i due mondi opposti al suo interno. Essendo una parte integrale, includiamo tutta l’umanità e abbassiamo il Creatore dall’Alto in esso. Così, attenuiamo la sensazione che c’è fra i due sistemi apposti di creazione. Questa è la nostra unicità e il nostro adempimento finale.

L’obiettivo finale dell’essere creato è effettivamente soddisfatto all’interno del gruppo, che significa nella connessione di umanità, cominciando dal centro, da noi, e diffondendo in cerchi più ampi. Stiamo già tirando coloro che sono dietro di noi, li invitiamo ad unirsi a noi, senza tirarli al nostro livello ma semplicemente agendo secondo il loro livello di desiderio e comprensione della crisi come un’aspirazione alla connessione.

Sentiamo che la crisi attuale è spirituale, mentre loro la sentono sul livello corporeo. Tuttora, nel complesso, la soluzione è una ed è quella di raggiungere un’equivalenza di forma con il Creatore e di sapere come essere in contatto con Lui affinché Egli si connetterà con noi secondo la condizione dell’equivalenza della forma. Questo è il metodo.
[127002]

(Dalla Settimana Mondiale dello Zohar “Congresso di Educazione Integrale” Giorno Uno 2.02.2014, Workshop 2)

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