Missioni del Metodo Integrale

Secondo il metodo kabbalistico, è possibile raggiungere la correzione del mondo soltanto tramite l’educazione perché niente può cambiare con la coercizione. Ogni persona deve entrare in un unico sistema di re-educazione.

Noi abbiamo raggiunto un tale stato che le persone già conoscono il bisogno di cambiare la loro natura, perché è precisamente la nostra natura la causa di tutti i problemi, includendo i problemi globali, ambientali e climatici. Questo deve essere spiegato a tutti in tutti i modi, cominciando con le masse che soffrono maggiormente, perché loro sono le più sensibili alla loro condizione e sono pronte ad ascoltare come cambiarla.

Allora la nostra missione è prima di tutto, dimostrare a tutti che il mondo ha raggiunto il punto estremo dello sviluppo egoistico, ha passato questo punto e sta gradualmente cominciando a deteriorarsi. Tale movimento è inevitabile, non dipende da noi come siamo attivati dal programma interiore di creazione e ogni giorno che passa l’umanità sentirà maggiormente che il mondo sta crollando come una castello di carte.

Secondo, dobbiamo spiegare che l’ego è la causa di tutti i nostri problemi e sofferenze. Insieme a questo, il problema non è nella natura dell’inanimato, vegetale e animato, piuttosto solo nell’uomo, nel suo continuo movimento verso se stesso, nell’aspirazione di migliorare il suo stato a scapito degli altri e anche a danno degli altri. Questa è fondamentalmente la scoperta del motivo della nostra discesa.

Dobbiamo dimostrare che anche se la caduta è inevitabile, può essere controllata e gestita da noi se ci eleviamo sopra la nostra natura e guardiamo da un lato. Proprio per capire questo ci hanno dato l’intelligenza. Tanti concordano con questo, ma non possono capire in quale maniera è possibile cambiare noi stessi. Ed in verità è molto difficile per noi cambiare ed è impossibile per l’individuo fare questo.

Pertanto non siamo in disaccordo con le persone che dicono: “Questo è fondamentalmente utopistico. Sarà meglio per noi cominciare con qualcosa di più realistico.” Pero invece di scappare da questo, nonostante tutto, è necessario esaminare se questo è utopistico o no; non c’è un’altra possibilità.

Ci sono due modi davanti a noi, anche se uno di loro, che rappresenta la continuazione dell’esistenza del paradigma egoistico, non è affatto il modo giusto. Semplicemente siamo spinti da dietro tramite la sofferenza, scappando da questa in tutte le direzioni, come qualcuno malato che corre da un medico all’altro, da un trattamento ad un altro.

Prima lui va dai medici, dopo di che da tutti i tipi di guaritori, dopo ciò dal cartomante, e alla fine non ha tralasciato nulla.

Dobbiamo dimostrare alla gente che non c’è motivo di andare in una direzione come questa, dall’inizio essa è destinata al fallimento. Questo è un vicolo cieco nel quale si accumulano tanta sofferenza e tantissimi problemi, includendo la possibilità di una terza e di una quarta guerra mondiale, dove un residuo pietoso di umanità realizzerà la disperazione di questo vicolo cieco e sarà d’accordo a cambiare la sua natura.

E la seconda via è quella della consapevolezza che non soltanto possiamo, ma dobbiamo anche cambiare la nostra natura con l’aiuto della forza che viene scoperta nella nostra connessione. Se almeno noi bramiamo per l’unita, anche con l’intenzione egoistica, cominciamo a sentire dentro la nostra unità artificiale qualche tipo di forza del gruppo.

Si tratta di una unità fra eguali che bramano a uscire da loro stessi, e non soltanto coloro che si vogliono riunire. Perché, vedete che ci sono tante unioni rivoluzionarie nel mondo e allo stesso modo vari gruppi che semplicemente si riuniscono e sentono il potere della loro unità. Però questo è il potere della connessione totale di tutti. Mentre qui stiamo parlando del nostro innalzamento sopra noi stessi per il bene comune della nostra unità, fusione, scomparendo in esso, e diventando un tutto compreso.
[124227]

(Dal Congresso Virtuale di Mosca “Unità Senza Frontiere” 15.12.2013, Lezione 5)

Materiale correlato:

Il linguaggio delle emozioni
Sistemi diversi, un modello

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed