Lo sport ed il futuro

Opinione (Boris Yakimenko, storico, membro della Camera Pubblica, a capo del Movimento Nashi [Nostro]): “La trasformazione che negli ultimi 10-15 anni ha interessato tutti i fenomeni socialmente significativi della nostra vita, ha coinvolto anche lo sport, principalmente quel fenomeno di massa che è il calcio.

Principalmente le capacità fisiche umane hanno raggiunto il loro limite. L’impossibilità di migliorare enfatizza non il risultato ma il processo di partecipazione, sia degli atleti che degli spettatori. Così lo sport, soprattutto il calcio, diventa più che altro un rituale.

Secondariamente lo sport diventa un business. Il giocatore, così come ogni cosa a lui connessa, diventa una merce.

Il terzo motivo è che la sfera sportiva (soprattutto quella calcistica) assume un’aura di sacralità quando la cosa principale non è il risultato ma il processo e l’esperienza di unione con l’ambiente. Ricercatori hanno tracciato un parallelo tra calcio e pratiche religiose. L’auto-identificazione con il club di calcio o con la squadra è più forte che in ambito religioso o familiare. Movimenti fanatici stanno prendendo rapidamente piede in Paesi religiosi come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia, Russia.

La componente affaristica nello sport distrugge decisamente le squadre sportive nazionali e mette in risalto mercanti, finanzieri, proprietari dei club ecc., quelli che hanno le capacità di promozione e vendita di un’immagine, mentre i giocatori ed il gioco restano in secondo piano e perdono la loro unicità.

L’ambiente degli ammiratori, che trasforma i giocatori in divi, prima o poi porterà inevitabilmente i giocatori a diversificare i loro ruoli, oltre alla loro occupazione principale. Essi diventeranno modelli, canteranno, balleranno, reciteranno nei film, faranno i funamboli o si metteranno a fare giochi di prestigio.

Il processo, ma non il risultato, avanzerà ulteriormente per diventare l’obiettivo. Cioè lo sport diventerà un ambito speciale della vita sociale, nel quale sarà possibile evadere dai problemi del mondo circostante, divertirsi, rinvigorirsi, e nel quale la componente sportiva in sé sarà quasi irrilevante.”

Il mio commento:  I record sportivi non contano se sono così lontani dalla gente comune da non potere essere imitati; la cosa principale è ciò che si vede, lo spettacolo e tutto il resto. I partecipanti ed il risultato non contano. Tutto questo non si rifletterà a livello di sport amatoriale ma lo sport a livello professionale scomparirà.
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