Tra due autorità

Ci potrebbe essere una condizione in cui una persona rimane dentro il gruppo fisicamente, va alle lezioni, partecipa ad ogni genere di attività ed eventi, ma di fatto ha già lasciato il percorso ed il suo cuore si trova in un altro posto…

Domanda: Com’è possibile fare attenzione e stare in guardia in una situazione del genere?

Risposta: Solamente attraverso l’umiltà ed abbassando la testa. L’ego brucia in tutti, e perciò la mia prima azione è l’annullamento verso il maestro, le lezioni, ed il gruppo. Prima di tutto, io non sono affatto la persona più saggia tra tutti gli studenti; è invece l’opposto, voglio che siano loro a stabilire il mio modo di vivere. Per cui, se faccio le cose così da solo, realizzerò esattamente la volontà del mio ego. E allora non sarò più nel gruppo. Nel momento in cui abbandono il “treno”, mi ritrovo immediatamente sotto il dominio dell’amore per me stesso.

In generale, si hanno solamente due “autorità”: il gruppo, che comprende il Rav, gli amici, i libri, ed il Creatore, che compongono un’entità completa; io ed il mondo.

Domanda: Io mi posso “sottomettere” esternamente? Ma come ci si sottomette internamente? Cosa ci faccio con i miei pensieri e le mie emozioni? Può una persona sottomettersi al gruppo?

Risposta: Ci sono due “valori”: Da una parte, il gruppo che attira l’ Ohr Makif (la Luce Circostante), e dall’altra parte, l’ego ed il mondo esterno. Quindi, cos’è più importante per me?

Certamente non mi posso garantire da solo il mio domani, ma se vengono usate tutte le possibilità che si trovano nella mia autorità, allora posso far pendere la bilancia dalla parte giusta. Non c’è altro modo.

Domanda: Se vedo che il mio gruppo non equipara sufficientemente lo spirito di Bnei Bruch, come mi posso sottomettere agli amici?

Risposta: Prova a “sottomettere te stesso a loro” tranne che in ciò che devi aggiungere a loro.

I genitori si soggiogano rispetto ai loro figli, non perché iniziano ad ascoltare le loro opinioni. Invece, la loro sottomissione deriva dall’attenzione e dalle premure che hanno per loro. Una mamma dà al suo bambino ciò di cui ha bisogno e non ciò che vuole. Il bambino può urlare: “Dammelo!” ma lei non glielo darà, ed in questo modo, da parte sua, lo sta servendo fedelmente.
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 10.12.2013, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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