Evitare il destino fatale

Domanda: Penso che una persona contemporanea abbia bisogno di avere una comprensione chiara di ciò che sta succedendo nel mondo. Egli sta assorbendo un flusso di informazioni dei disastri naturali, di eventi tragici e problemi sociali, però non ha ancora un’immagine chiara di cosa stia succedendo.

Risposta: Naturalmente dobbiamo vedere il sistema completo in generale. Però una persona contemporanea non avverte ancora la paura universale per il futuro. Per questo, deve trovarsi su un livello completamente diverso, avere una visione del mondo più ampia e avere la capacita di vedere orizzonti lontani. A mio parere, questa paura apparirà nelle persone semplici quando la natura comincerà a risvegliarci tramite catastrofi gravi che scuoteranno la persona: qualcosa senza precedenti si sta avvicinando e non si riesce ad evitarlo.

In qualche modo è possibile ammorbidire, celare, fuggire o nascondersi da ciò che succede in una società. La persona non si sente ancora come un coniglio messo alle strette che vede avvicinarsi un boa. In questo stato, non possiamo fare nulla perché la natura stessa ci scuota in modo da portarci alla consapevolezza che tutto questo è fatale, il destino spietato. È auspicabile che la persona realizzi questa immagine non al momento dell’azione stessa, quando il disastro è già inevitabile, ma in anticipo, in modo da descriverlo e capire come evitarlo.

Dobbiamo dimostrare tutto questo nel manuale di Educazione Integrale, parlando della natura dell’egoismo stesso e di come non possiamo risolverlo con nessun mezzo nel nostro mondo perché non possediamo gli strumenti. Siamo spinti dal desiderio di riempire, di saziare noi stessi, anche a spese degli altri. O semplicemente vogliamo umiliare gli altri ma quando ci eleviamo sopra di loro, ci sentiamo più comodi. Questa è l’immensa forza egoistica che lavora in tutte le direzioni.

L’ego è l’unica forza della natura. Tutte le leggi fisiche, chimiche, biologiche, e genetiche derivano dall’ego. L’intero nostro mondo è un grande ego. Questo è il desiderio di ricevere, di essere riempito, il desiderio di assorbire, di essere rafforzato, per raggiungere la soddisfazione massima, e così via. In aggiunta, sento costatamene e misuro il mio stato rispetto all’ambiente. Se ho un bastone in mano e la mia vicina ne ha due, mi sento già male.

Segue da questo che non c’è potere nel mondo che in qualche modo può frenare l’ego. Allora dov’è la seconda forza che sarà pronta ad equilibrarlo? Questo è specificamente ciò che ora dobbiamo trovare.

Uno può trovare questa forza soltanto in una società organizzata nel modo giusto. Quando tale società sta guardando lo tsunami avvicinarsi, comincia ad unirsi in modo che entro la giusta connessione fra loro scopriranno l’attributo generale altruistico, per cui tutti saranno inclusi negli altri diventando un collettivo integrale. E questa forza si opporrà e si innalzerà sia l’ego individuale che collettivo. Quando teniamo nelle nostre mani le due forze e possiamo usarle correttamente, otterremo il sistema equilibrato, il giusto rapporto per quanto riguarda noi stessi, la società, la natura, e il mondo.
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(Da un programma TV “Un Mondo Integrale” del 24.10.2013)

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