“Le api lavorano assieme”

Nelle notizie (Tratto dalla Royal Society): “Una parte essenziale del comportamento delle api domestiche consiste nel formare degli sciami. Quando una regina fertilizzata abbandona l’alveare, porta uno sciame di api con lei per iniziare una nuova colonia. Fino a 20.000 api possono accompagnare una regina appena fertilizzata nella sua avventura. Queste api normalmente formano un gruppo e stanno assieme per diversi giorni mentre degli esploratori si allontanano in ricerca di una nuova casa per trasferirsi. Le api, esposte alla temperatura esterna, rischiano di aver troppo freddo ma dentro questi gruppi molto stretti possono anche soffrire il caldo.

I gruppi di api sembrano reagire a queste temperature variabili come un solo corpo. Mentre una singola ape ha solo informazioni sul suo proprio ambiente locale, il gruppo, nel suo insieme, risponde in modo cooperativo per mantenere una temperatura interna di 35°C. Alcuni ricercatori del MIT e di Harvard stanno progettando un modello matematico che spieghi come i gruppi di api possano reagire in modo cooperativo senza un controllo centrale.

Il loro modello suggerisce che le api rispondano alle loro condizioni locali e che si muovano di conseguenza e che questo a sua volta causi delle variazioni nel loro posizionamento che possono propagare le informazioni riguardo alla temperature dell’aria in tutto il gruppo.

Questi gruppi di api hanno due parti principali. Nella parte esteriore del gruppo le api sono raggruppate strettamente e formano un mantello mentre nel centro le api sono più disperse. Quando l’aria è fredda, il mantello diviene ancora più denso ed il gruppo si contrae, mantenendo il calore all’interno. Quando l’aria è più calda, il gruppo si espande ed il mantello si allarga per prevenire il surriscaldamento del nucleo. […]

Il modello creato da Samuel Ocko e L. Mahadevan si basa sull’idea che le api fredde preferiscano accalcarsi densamente e che le api calde vogliano star più distanziate. Le api fredde cercano di spingersi verso le temperature più alte il che crea quello che hanno chiamato “una pressione comportamentale”. Le api cercano di minimizzare questa pressione modificando il loro assieme. Usando una serie di equazioni i ricercatori hanno trovato che la minima pressione comportamentale si correla matematicamente sia con le temperature locali che con quella esterna. Il loro modello suggerisce che le api rispondano alla loro condizione locale e che si muovano di conseguenza, questo a sua volta causa delle variazioni nel raggruppamento che possono propagare informazioni riguardo alla temperatura ambientale dell’aria fuori dal gruppo.

Con questo metodo le api possono condividere informazioni attraverso il gruppo e lavorano assieme per mantenere la temperatura costante nello sciame. Il modello mostra l’abilità straordinaria delle api di agire come un sistema collettivo. Il Team di ricercatori suggerisce che gli individui nel gruppo possono lavorare così a stretto contatto perché “la differenza tra l’individuo e la collettività è praticamente inesistente.”

Il mio commento: Le api e gli altri animali interagiscono istintivamente, diretti e spinti dalla forza della natura. Gli uomini sono stati dotati di una mente per imparare dalla natura e per raggiungere la somiglianza con essa attraverso i loro sforzi. Come risultato di questo lavoro su noi stessi, noi riveliamo la forza superiore nascosta della natura: Il Creatore.
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