Un unico luogo

Nelle notizie (da The Guardian): “Gli under 40 del Giappone sembrano perdere l’interesse dei rapporti convenzionali. In milioni non frequentano nessuno, e un numero sempre crescente non può essere disturbato dal sesso. Per il governo, ‘la sindrome del celibato’ fa parte di una catastrofe nazionale incombente. Il Giappone ha già uno dei tassi di natalità più bassi del mondo. La sua popolazione di 126 milioni, che è diminuita negli ultimi dieci anni, si prevede di precipitare ulteriormente di un terzo entro il 2060. […]

“Il numero dei single ha raggiunto un livello record. Un sondaggio del 2011 ha rilevato che il 61% degli uomini non sono sposati e il 49% delle donne di età compresa tra 18-34 non erano coinvolte in alcun tipo di relazione romantica, con un incremento di quasi 10% rispetto a cinque anni prima. Un altro studio ha trovato che un terzo delle persone sotto i 30 anni non era mai stato fidanzato. (Non ci sono dati per le relazioni omosessuali.) Anche se c’è stato per lungo tempo una separazione pragmatica tra amore e sesso in Giappone – un paese in gran parte privo di morale religiosa – le statistiche sul sesso non sono migliori. Un sondaggio all’inizio di quest’anno del Japan Family Planning Association (JFPA) ha rilevato che il 45% delle donne di età compresa tra 16-24 ‘non erano interessate o disprezzavano il contatto sessuale.’ Più di un quarto degli uomini pensavano allo stesso modo. […]

“Il matrimonio è diventato un campo minato di scelte poco attraenti. Gli uomini giapponesi sono diventati meno spinti alla carriera, e meno solvibili, quindi la sicurezza del lavoro a vita è diminuita. Le donne giapponesi sono diventate più indipendenti e ambiziose. Eppure gli atteggiamenti conservatori in casa e sul posto di lavoro persistono. Le punizioni nel mondo aziendale del Giappone rende quasi impossibile per le donne conciliare la carriera e la famiglia, mentre i bambini sono insostenibili a meno che entrambi i genitori lavorano. La convivenza o essere genitori non sposati è ancora inusuale, perseguitata dalla disapprovazione burocratica.

“I sessi, soprattutto nelle città giganti del Giappone, si tengono ‘a spirali distanti gli uni dagli altri.’ In mancanza a lungo termine di obiettivi condivisi, molti si rivolgono a quello che si definisce come ‘barratoli sciocchi d’amore’ – la gratificazione facile o immediata, sotto forma di sesso occasionale, appuntamenti a breve termine e i soliti sospetti tecnologici: porno online, “fidanzati” della realtà virtuale, ‘cartoni animati’. Oppure stanno optando per la sostituzione del tutto dell’amore e sesso con altri passatempi urbani”.

Il mio commento: La mancanza di scopo porta a tutte queste conseguenze negative. La domanda sul senso della vita ci mina inconsciamente, e l’assenza di risposta ci costringe verso un modo di comportamento molto passivo.
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