Un pranzo d’affari

Noi non sappiamo che cosa sia la dazione perché la nostra natura è il desiderio di ricevere. Ma con l’aiuto di particolari attività, è possibile risvegliare dentro di noi il desiderio di dare, che si trova in noi, ma è nascosto. Per questo, devo connettermi con il gruppo e seguire i consigli dei Kabbalisti, ossia, le persone che hanno già attraversato questo cammino con successo.

Pertanto, stiamo costruendo un gruppo come questo, connesso intorno all’idea di scoprire la caratteristica di dazione in aggiunta alla caratteristica naturale di ricevere che ci domina. Ciascuno si annulla di fronte alla grandezza della meta che dobbiamo raggiungere. E se tutti insieme cerchiamo di scoprire la caratteristica della dazione che è latente in noi, allora questo accadrà. Attraverso i nostri sforzi, scopriamo questa caratteristica dall’occultamento, lo risvegliamo dentro di noi, e lo obblighiamo a rivelarsi.

Per avere successo, abbiamo bisogno solo della giusta mancanza, desideri che sono diretti verso la scoperta della caratteristica di dazione tra noi. Non può essere scoperta all’interno di una sola persona, perché si tratta di dare a qualcuno. Anche la ricezione su un livello leggermente superiore del semplice riempimento bestiale avviene relazionandosi con un’altra persona da cui vogliamo ricevere e godere. Ma quando si parla di dazione, allora questa è scoperta solo tra noi, pertanto, non può essere rivelata a una sola persona.

Il lavoro comune al fine di scoprire la dazione tra noi è chiamato l’organizzazione di un gruppo di Kabbalisti. In particolare, il nostro gruppo si chiama Bnei Baruch perché seguiamo il metodo del mio maestro Baruch Ashlag che ha scritto articoli unici sulle regole generali di costruzione di un gruppo di Kabbalisti. Il gruppo è un mezzo per la scoperta della caratteristica della dazione.

Quando si raggiunge una forte carenza di questa caratteristica e la scopriamo, allora cominciamo a capire che appartiene alla forza superiore che si trova al di sopra della forza di ricezione che è sempre stata in noi. Vediamo che la nuova forza che si rivela per noi è la prima forza in realtà che controlla e determina in contrasto con la seconda forza, la forza della ricezione.

Più correttamente, non solo controlla, anzi, ha creato il desiderio di piacere a noi e quindi la chiamiamo “il Creatore”. Quando la scopriamo, noi lo chiamiamo con vari nomi: la divinità, il Compassionevole, il Misericordioso, il paziente, il gentile, il generoso, e così via. “Dalle tue azioni ti conosceremo”; noi chiariamo come avvengono i vari cambiamenti dentro di noi e in accordo con questo diamo nomi diversi. Questa è chiamata la “rivelazione del Creatore alle creature”.

Vediamo che veniamo costantemente cambiati grazie alle nostre scoperte, cioè, questa forza ci “crea” di nuovo tutto il tempo. Ci sentiamo come un computer a cui viene sempre aggiornato il software e così esso diventa sempre più intelligente, sensibile, e scopre sempre più dati. Scopriamo che questa forza agisce sempre per il nostro bene, sia nel presente che in tutti gli eventi che sono già accaduti. Fin dall’inizio della creazione che è passata attraverso vari stati chiamati “incarnazioni “.

Ogni realizzazione di una Reshimo che viene cambiata ogni momento viene chiamata “incarnazione”. Alla fine scopriamo che tutte le incarnazioni però che abbiamo passato erano per il nostro bene, e quindi decidiamo che la forza della dazione è la forza del Creatore buono e benefattore.

La cosa principale è raggiungere la giusta mancanza, un bisogno ardente di scoprire questa forza. Al livello della sofferenza, a causa della mancanza di scoperta, acquisiamo la disponibilità ad accettare il controllo della forza superiore. Dobbiamo accumulare il necessario livello di energia chiamato “Seah” per saltare ogni volta ad un nuovo livello e scoprire la forza della dazione.

È come in un ristorante, dove ogni piatto ha un certo prezzo. Fino a che non pago per intero, non ricevo nulla. Questo è esattamente ciò che accade con le “porzioni” di scoperta spirituale che sono composte da “dieci Sefirot“. Ogni porzione contiene dieci Sefirot, non meno e non più, come un “pranzo d’affari” che include tutto, a partire dall’insalata fino al dolce al termine del pasto. E tocca a noi scoprire la mancanza, l’ “appetito” per tutte e dieci le Sefirot. Questo è chiamato “Seah“.

La mancanza dipende solo dal gruppo. Se lavoriamo bene, ognuno per il gruppo e il gruppo per ognuno, allora raggiungeremo facilmente la mancanza richiesta. Tutto dipende da noi, non ci sono trucchi. I Kabbalisti hanno scritto una moltitudine di articoli su questo per noi, hanno lasciato una moltitudine di materiale che spiega come aumentare il nostro desiderio per la scoperta della Luce, la forza della dazione, cioè, risvegliare in noi l’appetito per la spiritualità.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.11.2013, Scritti di Rabash)

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