Dove è la porta?

Baal HaSulam, Lettera 26: È scritto: “Una campana d’oro e un melograno tutto intorno ai bordi della veste. …E il suo suono viene sentito quando egli entra nel luogo santo”.

Queste sono le fasi di avvicinamento al livello del grande Cohen (Sommo Sacerdote). Il sommo sacerdote è una persona che si trova in uno stato di dazione assoluta, e che non ha nulla di suo e tutto ciò che ha è solo allo scopo di entrare nella Santità. Per entrare nella Santità, deve diventare un vaso sacro, il che significa un vaso corretto, santificando così il suo desiderio di ricevere come che egli non ha nulla per se stesso e tutto è allo scopo di dare.

L’”Efod” (La Veste del Sommo Sacerdote) deriva dalle parole “Ei Po Delet” (dove si trova la porta), dato che il Delet (porta) è il luogo dell’apertura, quando è chiuso.

Nel nostro mondo puoi vedere una porta chiusa e quando la apri è possibile entrare in un’altra stanza, il prossimo nuovo stato. Ma nella spiritualità è diverso. Lì l’apertura, ossia la porta, e la persona diventano una cosa sola. Questo avviene perché tutto si trova dentro di me, perché nel momento in cui io cambio, scopro immediatamente la porta. La porta scompare subito e diventa un’apertura, il mio ingresso.

Non vedo tutto ciò che si trova all’esterno. Nel momento in cui mi avvicino al livello successivo, secondo i miei attributi, il mio vaso interiore cambia immediatamente e diventa una porta, un’apertura, e un ingresso per il successivo nuovo stato.

In corporeità, si può vedere la porta proprio come si può vedere l’apertura. Ma nella spiritualità, si vede solo l’apertura. Ma non si può vedere l’apertura se non con fede completa e pura.

Questo significa che una persona raggiunge la dazione. Se una persona corregge i desideri che si rivelano in lui in dazione, allora tu vedi la porta, e in quel momento si trasforma in un’apertura, perché Lui è uno e il suo nome è “Uno”. Il mio vaso e tutte le condizioni necessarie, tra cui la Luce e il livello successivo si uniscono e diventano un tutt’uno, perché Egli è Uno e il Suo nome è “Uno”.

È tutto molto semplice. Nel momento in cui il nostro vaso assomiglia alla Luce o al prossimo livello, il che significa che io divento come il livello superiore, significa che mi avvicino alla porta, all’apertura, all’ingresso del livello successivo. Allora Lui e il Suo nome diventano uno per me.

Egli è la Luce e il Suo nome è il vaso. Quando il vaso è uguale alla Luce nei suoi attributi, diventano uno. Così come mi avvicino all’attributo superiore ed entro, significa che “giungo alla Santità”. Divento il sommo sacerdote, il discernimento nell’anima che si libera del desiderio di ricevere per ricevere ed entra nello stato completo per ricevere in completa fede. Questo ingresso è possibile solo se vediamo le cose in completa fede. Fede completa significa che la mia Luce di Hassadim, che il mio desiderio di dare, è così grande che io lavoro non solo in GE, in dazione, ma anche in AHP, nel desiderio di ricevere.

Se io mi trovo solo nei desideri di GE, significa dare allo scopo di dare, e questo si chiama fede. Se io lavoro anche con l’AHP, con i vasi in cui ricevo anche allo scopo di dare, il che significa che io uso il mio ego per il bene degli altri, questo si chiama fede completa. La fede è Bina, il vaso di dazione. Questa fede passa dalla semplice fede, da “non fare al tuo amico ciò che ti è odioso” in “Ama il tuo amico come te stesso”.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.12.2013, Scritti di Baal HaSulam)

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