Un canale di Luce

I nostri amici sono parti della nostra anima. Il fatto che abbiamo aderito al gruppo non è casuale: Siamo stati portati al gruppo dall’alto. Dobbiamo renderci conto che è il Creatore che ci ha dato questo particolare gruppo di amici. Egli è Colui che ha “messo le mani” su un buon destino, e ha detto: “Prendilo!” Da ora in poi, tutto quello che dobbiamo fare è rafforzare la nostra connessione e unione con gli altri.

Noi creiamo delle regole di base di unione che comprendono: workshop, pasti comuni, e attività. Ci riuniamo almeno diverse volte alla settimana. In questo modo, noi stabiliamo e estendiamo i fili che ci collegano. Tuttavia, non importa quanto ci sforziamo per migliorare la nostra connessione, non saremo in grado di creare una forza che è abbastanza forte per rivelare la Luce Superiore. Noi semplicemente non raggiungeremo una “tensione” sufficiente per “accenderla”.

Perché funziona così?

Generazioni precedenti di Kabbalisti sono stati integrati in piccoli gruppi, a volte meno di dieci persone. Ecco come hanno rivelato il Creatore tra di loro. Tuttavia, la nostra situazione è molto diversa. Oggi, tutta l’umanità è in uno stato corrotto, l’intero vaso dell’anima comune è andato in frantumi.

Questo spiega perché dobbiamo ricevere molti desideri e bisogni di ogni frammento rotto possibile. Poi dobbiamo “digerirli”, salire insieme a loro al Creatore, e chiedere che Egli ci si riveli. Dovremmo farlo non per il nostro bene (1 %), ma per il pubblico esterno (99/%).

Quindi, dobbiamo essere il canale di guida della Luce in modo che la Luce del Creatore si riveli in noi, per poi tramandarla agli altri.

Per fare questo, prima di tutto, dobbiamo rafforzare noi stessi (1), poi, ci rivolgiamo alle esigenze del pubblico in generale (2), dopo di che, ci appelliamo al Creatore (3). Poi, la Luce e l’abbondanza scenderà dal Creatore a noi (4) e la trasmettiamo in giù (5).

Noi studiamo la Kabbalah, mentre per il pubblico esterno presentiamo l’Educazione Integrale (EI). Di conseguenza, dobbiamo imparare come affrontare il pubblico in generale, in che forma e stile dovremmo presentare i materiali di EI, e quale insieme di termini utilizzare quando si parla con loro.

È detto: “Educare il bambino secondo il suo modo”. In altre parole, educhiamo le persone in modo che possano capire affinché essi saranno attratti da noi e non respinti. E poi, in base a quante persone saranno attirate da noi, saremo in grado di coinvolgere alcune di loro nei gruppi. Dovremmo essere molto gentili con loro in modo da non spaventare coloro che non sono pronti ad unirsi a noi.

I Kabbalisti hanno sempre parlato di lavorare in piccoli gruppi piuttosto che sulla divulgazione di massa progettata per coloro che sono lontani dallo studio della scienza della Kabbalah. Perché fino ad ora, il mondo non aveva mai vissuto una crisi globale e i kabbalisti non hanno dovuto fare questo passo, questo non è stato rivelato in loro. Tuttavia, Baal HaSulam scrisse riguardo “l’ultima generazione” e i problemi contemporanei; pubblicò il quotidiano “La Nazione“, ma tutto questo era solo l’inizio, un “progetto”.

D’altra parte, stiamo assistendo alla crisi, e siamo costretti ad affrontare il mondo intero. Altrimenti, noi non raggiungeremo la spiritualità, noi non sentiremo la necessità di fare appello al Creatore. Dopo tutto, siamo solo Galgalta ve Eynaim (GE), Hafetz Hesed, una parte molto piccola con una “profondità” del desiderio molto bassa, che si limita al livello zero e al primo livello; l’intera umanità rappresenta l’AHP con il secondo, il terzo e il quarto grado.

Quindi, se non riceviamo questo grande “spessore” dei desideri del resto del mondo, non avremo nulla per affrontare il Creatore. Non c’è altra scelta. A differenza delle generazioni precedenti, siamo semplicemente obbligati ad “andare al grande pubblico”, accettare le loro esigenze, e salire al di sopra.

Nei suoi articoliL’Arvut (La Garanzia Reciproca)” e  “Matan Torà (Il Dono della Torà)”, Baal HaSulam scrive che dobbiamo servire il mondo intero come un canale di trasmissione tra il Creatore e le nazioni. Non c’è posto per imparare a farlo, siamo sviluppando costantemente la metodologia chiamata Educazione Integrale. Lo sviluppo è in corso, e di giorno in giorno avanziamo costantemente.
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(Dal Congresso virtuale “One America” 17.11.2013, Lezione 3)

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