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La natura è a favore del corretto allineamento

Domanda: Nel processo dell’educazione integrale, possiamo organizzare alcune attività comuni per gli uomini e le donne come le vacanze, per esempio?

Risposta: Penso che una società che aspira verso integrazione dovrà scoprire una grande separazione tra i sessi. Vediamo che la natura non è d’accordo con qualsiasi tipo di mescolanza.

In natura, esiste una precisa subordinazione, una gerarchia, una separazione in conformità con le funzioni e i modi in cui uomini e donne realizzano se stessi. È esattamente il corretto allineamento di questi due opposti che crea e da vita ad una nuova società armoniosa.
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(Un discorso sull’educazione integrale, 04.03.2012)

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Un cuore che parla a un altro

Quando ascolto un amico che parla durante il workshop sono incorporato nelle sue parole senza dubbi o critiche. Percepisco quello che dice come la più importante opinione e desidero essere incorporato in esso, per collegarlo in modo che in realtà diventa la mia opinione. Voglio che le sue parole tocchino il mio cuore e giochino con esso come su corde. Questo è come mi relaziono a tutti coloro che parlano.

Non critico quello che dicono in alcun modo, ma semplicemente voglio essere inserito nello stesso pensiero. Noi ci apriamo gli uni agli altri e siamo totalmente candidi mentre parliamo da cuore a cuore. Ognuno cerca di annullare completamente le sue critiche in modo che non ci sarà nessuna barriera che blocca le parole degli amici e così penetreranno direttamente il mio cuore, come se le avessi detto io stesso, pienamente fiducioso che sia corretto.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 14.01.2014, Workshop)

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Un’unica Luce, molte diverse espressioni

L’1% dell’umanità che vuole scoprire il Creatore è costretta a stabilire una connessione con Lui e con tutto il resto degli uomini. Questa è la ragione per cui ci è stato dato questo desiderio. Infatti, lo scopo della creazione è nascosto nel 99% dell’umanità, mentre l’1% è chiamato a comportarsi secondo la diretta volontà del Creatore. Dunque, il nostro unico compito è di servire il 99%.

Domanda: Il loro scopo, quello del 99%, è di avere una buona vita nel mondo fisico usando il metodo del sostegno reciproco e della connessione reciproca, mentre il nostro scopo è il Creatore. Come si possono mettere d’accordo queste due posizioni? Questi due scopi, quello materiale e quello spirituale, come si uniranno alla fine?

Risposta: Per te si tratta di uno scopo spirituale perché tu devi richiamare la Luce e scoprire il Creatore in modo d’avere qualcosa da passare agli altri. Ad ogni modo, tu stai già passando la Luce nella forma che è giusta per loro.

Noi riceviamo la Luce superiore nella forma della nostra Luce che Ritorna, mentre le masse ricevono da noi la forza, la guida, e le soluzioni sotto forma del metodo del sostegno reciproco e della reciproca connessione. Sebbene il loro scopo sia materiale, la Luce che opera dall’interno passa a loro attraverso di noi e allora essi percepiscono i cambiamenti nei loro pensieri e nei loro sentimenti.

Sotto l’influenza della Luce, noi sentiamo che qualcosa è cambiato internamente mentre gli altri non lo percepiscono, sebbene anche loro stiano cambiando con il tempo. Ora, gli uomini stanno cercando un modo per progredire e questa esigenza ha origine da qualche forza interiore. Essa li cambierà, e allora, improvvisamente, essi incominceranno a vedere il mondo in modo diverso e a giudicare ciò che sta succedendo a loro stessi in modo diverso. Questa è la conseguenza dell’influenza della Luce che Corregge.

E’ la Luce e non noi che lo realizza internamente, mentre noi dobbiamo solamente creare la connessione tra il Creatore ed ogni altro uomo. Questa infusione dovrebbe attraversare tutta la creazione seguendo il filo di Einf Sof (l’infinito) che passa da Ein Sof fino al più piccolo ed infimo dei livelli. Infine, se la conoscenza dell’unione arriverà agli uomini da noi, ci porterà necessariamente alla vita, e le cose inizieranno a migliorare.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 01.06.2012 “L’Essenza della Saggezza della Kabbalah“)

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Di fronte a un muro di Ego

Domanda: Non capisco qual’è il punto in cui posso essere colpito se io sono totalmente assorbito nel mio ego.

Risposta: Non posso spiegare ancora, ma si può già sentire che sta accadendo: una sorta di passaggio si apre, il quale non riusciamo ad identificare nei nostri sensi corporei. C’è una sorta di nascondiglio qui in cui possiamo entrare.

C’è un muro prima che improvvisamente si apre e si può attraversare. Si chiama apertura ed una porta nella spiritualità. Quando succede? Quando non si vuole identificare un muro prima di voi, si decide che non è un muro e che si sta per entrare attraverso di essa! Poi si entra effettivamente se si vuole annullare il vostro ego, che si frappone tra voi e il Creatore. Questo significa che si accettano le condizioni della garanzia reciproca.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 31.12.2013, Preparazione al Congresso)

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Il problema è solamente dentro di Noi

Il desiderio di ricevere non scompare; non nasce, non si sviluppa, e non cambia; rimane solamente nascosto o si rivela nella misura in cui può essere usato. L’occultamento del desiderio e la sua rivelazione avvengono in base ai gradini della scala spirituale.

L’intero sistema è già organizzato e costruito dall’alto in basso: quando i livelli scendono verso il basso, essi nascondono in sé un’altra parte del desiderio di ricevere. Il suo uso è a noi nascosto, poiché non possiamo usarlo nel modo corretto.

Per impedire agli esseri umani dal fare errori quando ascendono dal basso verso l’alto, i desideri vengono gradualmente rivelati a loro, ma soltanto la parte del desiderio con la quale possono lavorare correttamente.

L’intera scala spirituale è un segno dell’ampiezza di quanto del nostro desiderio può esserci rivelato in modo da poterlo usare, in modo che saremo in grado di superarlo e correggerlo, e non perderemo la testa, volendolo colmare ad ogni costo.

Se ci venisse rivelato immediatamente un desiderio forte, penseremmo solamente al suo appagamento egoistico. Se ci venisse data una posizione molto importante, per esempio, se fossimo responsabili di tutte le stazioni radio e di tutti i canali televisivi, allora non parteciperemmo più alle lezioni. Diremmo che avevamo delle cose più importanti da fare, che dovevamo prenderci cura del mondo.

Perciò, non ci viene data questa posizione ma qualcosa di più semplice. Tutto dipende da quanto ci possiamo veramente preoccupare e prendere cura del mondo e, naturalmente, in base a cosa va bene per il mondo e se è arrivato il suo momento. Se potessimo avanzare di più da soli, potremmo dare al mondo di più poiché è pronto per questo. E’ già aperto, disponibile. Potremmo donargli di più ed avvicinarlo a noi ed insieme potremmo elevarci ad un livello più alto.

Il mondo è il livello più basso, e noi siamo il livello intermedio, e sopra di noi c’è un livello ancora più elevato, il Creatore. Dobbiamo risvegliare il mondo in modo che il mondo ci risveglierà. Ciò significa che dobbiamo donare al mondo e diffondere il messaggio ovunque sia possibile. Allora il mondo incomincerà a risvegliarci, e noi saremo in grado di elevarci verso il livello superiore e compiere le azioni spirituali per il mondo.

Tutto è già al suo posto, ed è chiamato cerchio interno e cerchio esterno, e poi c’è un altro cerchio ancora più esterno. Il problema è solamente dentro di noi.
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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01.2013, Lo Studio delle Dieci Sefirot)

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Lo sport ed il futuro

Opinione (Boris Yakimenko, storico, membro della Camera Pubblica, a capo del Movimento Nashi [Nostro]): “La trasformazione che negli ultimi 10-15 anni ha interessato tutti i fenomeni socialmente significativi della nostra vita, ha coinvolto anche lo sport, principalmente quel fenomeno di massa che è il calcio.

Principalmente le capacità fisiche umane hanno raggiunto il loro limite. L’impossibilità di migliorare enfatizza non il risultato ma il processo di partecipazione, sia degli atleti che degli spettatori. Così lo sport, soprattutto il calcio, diventa più che altro un rituale.

Secondariamente lo sport diventa un business. Il giocatore, così come ogni cosa a lui connessa, diventa una merce.

Il terzo motivo è che la sfera sportiva (soprattutto quella calcistica) assume un’aura di sacralità quando la cosa principale non è il risultato ma il processo e l’esperienza di unione con l’ambiente. Ricercatori hanno tracciato un parallelo tra calcio e pratiche religiose. L’auto-identificazione con il club di calcio o con la squadra è più forte che in ambito religioso o familiare. Movimenti fanatici stanno prendendo rapidamente piede in Paesi religiosi come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia, Russia.

La componente affaristica nello sport distrugge decisamente le squadre sportive nazionali e mette in risalto mercanti, finanzieri, proprietari dei club ecc., quelli che hanno le capacità di promozione e vendita di un’immagine, mentre i giocatori ed il gioco restano in secondo piano e perdono la loro unicità.

L’ambiente degli ammiratori, che trasforma i giocatori in divi, prima o poi porterà inevitabilmente i giocatori a diversificare i loro ruoli, oltre alla loro occupazione principale. Essi diventeranno modelli, canteranno, balleranno, reciteranno nei film, faranno i funamboli o si metteranno a fare giochi di prestigio.

Il processo, ma non il risultato, avanzerà ulteriormente per diventare l’obiettivo. Cioè lo sport diventerà un ambito speciale della vita sociale, nel quale sarà possibile evadere dai problemi del mondo circostante, divertirsi, rinvigorirsi, e nel quale la componente sportiva in sé sarà quasi irrilevante.”

Il mio commento:  I record sportivi non contano se sono così lontani dalla gente comune da non potere essere imitati; la cosa principale è ciò che si vede, lo spettacolo e tutto il resto. I partecipanti ed il risultato non contano. Tutto questo non si rifletterà a livello di sport amatoriale ma lo sport a livello professionale scomparirà.
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Che cosa fai quando il Creatore è ovunque?

Domanda: Da un lato, è scritto: “Non esiste nessuno tranne Lui“, ma, dall’altro, una persona si chiede: “Se non c’è nessun altro oltre il Creatore, se tutto dipende da Lui, allora cosa posso fare?”

Risposta: “Non esiste nessuno tranne Lui” significa che tutto proviene dal Creatore affinché io possa rivelarLo per davvero e stare con Lui in aderenza. Lui mi lascia spazio per poter compiere il mio lavoro, Lui non mi blocca da nessun punto di vista, ma piuttosto mi da’ l’opportunità di diventare come Lui.

Ma in ogni altro riguardo, è vero che “non esiste nessuno tranne Lui.” Non dovrei pensare che ci sia qualcun altro vicino a me. Vedendo la moltitudine di fattori che mi influenzano, devo capire che in sostanza, tutti questi fattori sono solo Lui.

A volte sento provenire da Lui delle positività, talvolta delle negatività, inoltre, i vantaggi e gli svantaggi possono assumere varie forme. Ma alla fine mi dico: “No, Lui è sempre una grande positività, e mi influenza solo attraverso vantaggi di vario genere. Nel frattempo, a volte li percepiscono come vantaggi e a volte come aspetti negativi. Così, devo cambiare me stesso affinché tutto possa diventare per me un vantaggio. “Allora, Io e Lui saremo uguali, e questo stato si chiamerà adesione.

(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 07.02.2013, “Discorso per il completamento dello Zohar”)

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