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Il contatto tra il Manager ed il suo subordinato

Domanda: C’è una questione complicata riguardo al contatto tra chi dirige ed i subordinati. Come è possibile diventare amici dei propri subordinati se sono il loro capo?

Risposta: Prima di tutto prepariamo i lavoratori discutendo con loro come sia possible agire verso il capo come se fosse un amico

In aggiunta il direttore deve rimanere pur sempre un direttore. La vita è costruita secondo una gerarchia. Ma abbiamo bisogno di creare queste relazioni mutue nel sistema collettivo, ovvero da un certo punto di vista, quello del lavoratore, non ci sarà paura del capo per via del fatto che l’assistenza mutua è la garanzia per il lavoro efficace nel nostro impianto.

Supponiamo che tu possa rivolgerti al capo come ad un amico dicendo: “Ascolta, così non funziona. Credo sarebbe meglio agire in questo modo”. E che egli ti accetti, capisca, ascolti i tuoi consigli e apprezzi il tuo consiglio visto che al tuo livello, con il punto di vista di chi deve eseguire una mansione, tu conosci le problematiche meglio di lui.

Un’assistenza mutua di questo tipo non si limiterà a creare una buona atmosfera nella fabbrica ma anche porterà dei benefici economici. Inizieremo a dividere in modo uguale le risorse collettive assegnando una parte dei profitti all’aiuto dei più bisognosi. Qui stiamo parlando dell’eguaglianza fisica tra le persone, tra gli amici. Da un lato, lavorano sotto un direttore e dall’altro sono amici. Ed in questo dobbiamo attirare coloro che partecipano in modo attivo al processo dell’integrazione.

Potrebbe succedere che alcuni ruoli nel sistema collettivo non siano necessari o addirittura siano dannosi. Se una persona non partecipa al sistema integrale e non è di vantaggio per la collettività, non dal punto di vista della sua produzione o da punto di vista della sua collaborazione, allora dovremmo allontanarlo.

Creare un contatto tra il direttore ed i lavoratori che lavorano per lui non è un compito facile. Bisogna cercare di farlo in modo molto cauto con tutti i tipi possibili di gioco. Supponiamo di star giocando con degli amici. Tutti sono identici, diciamo: “Giovanni come stai?” e non Scusi Signor Giovanni Rossi, diciamo soltanto “Giovanni come stai?” E poi giocando al manager ed al lavoratore tutto cambia istantaneamente.

Un gioco è un affare serio. In questo addestriamo le persone a lavorare simultaneamente su due livelli. E’ proprio quello che ci succede con lo studio della saggezza della Kabbalah: C’è una conoscenza e c’è “fede sopra la ragione”. Dobbiamo fare questo in modo tale che questi due livelli siano percepiti senza interferire l’uno con l’altro.

In un momento giocano come se fossero tutti uguali, rivolgendosi al capo in modo amichevole, senza essere rudi, ma in modo amichevole. E poi in un modo simile, sempre in modo amichevole, giocando al manager ed al lavoratore a lui sottoposto, ci esprimiamo da un lato portando le lamentele al capo sul posto di lavoro e secondo un altro proponendo i nostri consigli per creare una buona atmosfera collettiva visto che questo dipende anche dal management.

In questo modo si portano dei suggerimenti adatti a far si che la compagnia diventi integrale sia nei risultati sia nell’atmosfera generale basandosi su questi due parametri. Inizieranno a discuterne sia come pari che in termini di direttori e lavoratori.
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(Da Kab.TV “Attraverso il Tempo” 23.09.2013)

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I costosi capricci della natura

Notizie (da RBC Daily): “Un cambiamento inaspettato delle normali condizioni climatiche, un raffreddamento brusco o il riscaldamento, porta alle imprese maggiori perdite rispetto a calamità naturali più gravi.

“Il danno annuale dei capricci del meteo costa alle imprese dell’UE oltre 400 miliardi di euro. Solo nel 2012 le perdite dovute a circa 900 catastrofi naturali sono state di 126 miliardi di euro”.

Il mio commento: L’ampiezza dei cambiamenti climatici aumenterà, le perdite cresceranno, e poi inizieranno i problemi a livello di inanimato, vegetale, e animato. E non ci sarà alcuna protezione da loro… La salvezza è solo nella somiglianza dell’essere umano con la natura, raggiungendo la proprietà della dazione, e la connessione. Ciò può essere ottenuto solo mediante l’attuazione del metodo dell’educazione integrale per la popolazione generale.
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