Gli antibiotici non funzionano più

Nelle Notizie (da Finmarket): “Alexander Fleming, il creatore della penicillina, già nel 1940 avvisò che l’effetto della sua scoperta non avrebbe durato per sempre, che i microbi si sarebbero adattati ai medicinali. Più diventarono disponibili i medicinali, e più i microbi si svilupparono velocemente in modo da proteggersi contro di essi.

“Gli antibiotici stanno perdendo le loro proprietà così velocemente che diventa non redditizio per le aziende svilupparle. Questo fa si che un solo farmaco venga a costare miliardi di dollari, e questi costi non hanno tempo di essere redditizi prima che i microbi si adattino a essi. Presto, piccole infezioni diventeranno di nuovo fatali.

“Senza gli antibiotici le persone non sarebbero in grado di trattare tumori, o fare trapianti d’organi perché queste procedure non sono possibili senza sopprimere il sistema immunitario. Qualsiasi trattamento che richiede iniettare farmaci nel corpo umano, per esempio la dialisi dei reni, diventerà impossibile.

Dovremo dimenticare gli impianti. Questo implica anche la chirurgia plastica e interventi cardiaci. Il parto diventerà pericoloso come cento anni fa, quando cinque su mille donne incinta morivano”

Il mio commento: Il problema è il cibo: lo sviluppo di nuove varietà, impianti di processo, e carne allevata con gli antibiotici. Ci arriva una quantità enorme di prodotti alimentari contenenti sostanze dannose. Le obiezioni di solito si limitano alla nozione che questo è sempre meglio della fame. Ma se avessimo un atteggiamento di preoccupazione reciproca, allora distribuiremmo i beni in maniera corretta, e non dovremmo coltivare piante e allevare animali con pesticidi, antibiotici ecc.
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