Un’azione senza l’intenzione

Domanda: Tutte le nostre azioni, tutto quello che facciamo, deve avere come obbiettivo la rivelazione del Creatore. Questo è il solo modo in cui possiamo determinare l’effettività della nostra azione. E se, dopo l’analisi, ne consegue che non ha l’obbiettivo di rivelare il Creatore, allora è meglio “sedersi e non fare nulla”, come è scritto?

Risposta: No, indipendentemente dallo stato in cui vi trovate, dovreste comunque agire. Ci sono dei casi nei quali una persona sembra essere “morta”, ma viene comunque in un gruppo, per essere presente, e anche se dorme durante la lezione, questa persona compie comunque certe azioni basilari.

Un’azione meccanica non è veramente meccanica. Se riesco a compiere anche il movimento più piccolo, significa che il mio desiderio ne prende parte, perché altrimenti non sarei in grado di muovermi.

Non una singola molecola o atomo potrebbe muoversi se non ci fosse alcun desiderio presente in essi. Gli elettroni che girano intorno al nucleo sono i desideri poiché tutta la materia è un desiderio di ricevere. In tutti gli atomi, molecole, ed elettroni, c’è un grande desiderio di raggiungere uno stato di saturazione.

Uno stato di saturazione che è raggiunto nelle particelle elementari – come conseguenza del Big bang, per esempio – discende dal livello spirituale e opera sull’universo intero in tutte le fasi della sua evoluzione. Questa è la ragione per cui queste particelle si muovono continuamente alla ricerca del piacere per appagarsi, poiché è solamente in questo modo che possono esprimere il loro bisogno di soddisfazione. Pensano di stare dando la caccia all’appagamento.

Noi siamo fatti di queste particelle elementari, quindi noi diamo la caccia al piacere per tutta la nostra vita. Questo desiderio ardente viene rivelato ad un livello diverso ma nella stessa direzione. Quindi, dobbiamo compiere delle azioni meccaniche, anche se ancora non possono essere compiute a livello emozionale.

Talvolta pensiamo, “Perché mi dovrei sedere con queste persone? Cosa ho da dire loro? Non lo voglio affatto. Come posso mentire a me stesso e agli altri?”

Mentite a voi stessi e agli altri. Fate finta. Comportatevi come se foste loro amici! Tuttavia, ricordatevi che è un’azione, una bugia, perché la state facendo consapevolmente. Questo fa parte del vostro sviluppo.

“Come posso farlo? Infatti, io sono una persona onesta! Perché mi dovrei sedere con loro, mangiare con loro, e abbracciarli? Non mi importa affatto di loro. Se ci amassimo, sarebbe diverso, ma non sento che sono miei amici in questo modo”.

E’ giusto! Non li sentite, e li odierete anche come gli studenti di Rabbi Shimon. Cosa farete allora? Tutti dovrebbero lasciar perdere perché si sentono in questo modo? Al contrario, dovreste esserne consapevoli ed elevarvi al di sopra di queste sensazioni mentre capite che questo è il modo in cui il nostro ego parla dentro di noi.

Agite, anche se non volete, perché i vostri desideri sono dentro di voi, e le azioni sono all’esterno. Dopo le azioni, ci saranno dei nuovi desideri poiché la Luce Superiore influenza anche le azioni senza desiderio. Come è scritto “le Mitzvot non richiedono l’intenzione”. Anche se li mettete in pratica meccanicamente, essi richiamano la Luce Superiore.
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(Dal Discorso sul Gruppo e la Divulgazione 21.10.2013)

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