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Yeshivat Haverim Mondiale – 01.12.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Grazie per l’invidia che ho di te

Domanda: Che cos’è l’invidia in un gruppo? Come lavora un uomo con la gelosia degli amici?

Risposta: Questa condizione continuerà per un po’, perché la gelosia, una delle principali caratteristiche dell’egoismo, viene corretta su livelli multipli. Perciò, non scomparirà velocemente e voi ci dovete lavorare metodicamente.

Ma, soprattutto lavorarci e non ucciderla, non annullarla perché grazie alla gelosia, avanzerete. L’invidia è allo stesso tempo motivazione e disturbo. Non vi permette di fermarvi e voi la dovete usare nel modo adeguato.

Se io mi sento geloso, mi sforzo, e se mi muovo in avanti, mi sento grato per questa caratteristica che ho in me e per l’amico che ha risvegliato in me la gelosia. Tutto dipende da come rendo il conseguimento dello scopo la cosa più importante. Se la gelosia mi aiuta a conseguire lo scopo, perché dovrei odiare questa caratteristica? Al contrario, devo accoglierla. Sono grato che il mio amico risvegli questa caratteristica in me. Altrimenti, resterei senza progredire, cioè come ero prima.

Domanda: La gelosia, come tutto il resto in natura, ha i suoi pro e i suoi contro. Ho capito che il negativo sta nel ricevere ed il positivo sta nel dare.

Risposta: Il negativo si ha quando si vuole distruggere la gelosia, ed il positivo si ha quando ci può aiutare ad elevarci.

Quando si arriva al punto di essere gelosi, si deve avanzare con l’aiuto di questa invidia: imparare di più, mostrare di più. Se non desiderate eliminare la persona che ha fatto entrare la gelosia in voi, e ringraziate invece questa persona per aver sviluppato questa sensazione dentro di voi, allora vi muoverete in avanti.

Domanda: Come si comporta un Kabbalista quando sente la gelosia degli altri contro di sé?

Risposta: Egli prova a sopprimere la gelosia attraverso l’amore. Al di sopra di tutta la rivelazione negativa, egli costruisce l’amore, come un padre per suo figlio. Perciò, come è scritto, “l’amore copre tutte le trasgressioni”, e prende la forza per costruirlo dalla connessione che ha nel gruppo.

Domanda: In altre parole, quando sento l’odio, devo immediatamente desiderare con forza il centro del gruppo?

Risposta: Se tu fossi al centro del gruppo, non sentiresti l’odio, ma visto che lo senti, vuol dire che è il segno che una maggiore porzione di ego è stata rivelata in te fino all’odio che brucia, come è stato per gli studenti di Rabbi Shimon. Ti spinge fuori dal centro del gruppo, e tu ti devi sforzare di lavorare su te stesso, sugli altri, per riunire di nuovo tutti al centro.

Se vi sentite ciechi dall’invidia, è segno che in tutti voi manca l’amore.

(Dalla Conversazione riguardo il Gruppo e la Divulgazione del 21.10.2013)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.12.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shlavey HaSulam (I gradini della Scala), Articolo 7
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Punto 556
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Histaklut Pnimit, Volume 1, Parte 2, Capitolo 1, Punto 4
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Scritti di Baal HaSulam, “Esilio e Redenzione
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Lo scopo dell’ essere umano

Baal HaSulam, “L’insegnamento della Kabbalah e la sua essenza”: E la cosa più importante in questa variegata realtà è la sensazione data agli animali che ognuno di loro sente la propria esistenza. E la più importante sensazione è quella noetica, data solo all’uomo, con la quale egli sente anche ciò che è in un altro i dolori e i piaceri.

In tutta la creazione, l’essere umano è il più sviluppato per quanto riguarda i suoi desideri. Come possiamo conoscerli? Questo è secondo i suoi movimenti e le azioni, che costituiscono essenzialmente l’espressione del suo desiderio interiore.

Guarda che confusione fa l’essere umano nel mondo. D’altra parte, gli animali non cambiano nulla ma si muovono solo al fine di soddisfare i loro desideri, e con il livello vegetale non esiste neanche il desiderio di cambiare posto. Pertanto ne consegue che l’essere umano é motivato da un desiderio più grande. Lui vuole cambiare il mondo e se stesso, e non soltanto muoversi e crescere.

Così l’uomo è al centro della creazione, la creatura che è stata sviluppata alla fine della creazione e per la quale la creazione intera si è sviluppata.

Quindi, dobbiamo capire: tutta la realtà dell’inanimato, vegetale e animato è destinata a servire l’essere umano e ad essere utile a lui soltanto allo scopo di raggiungere l’obiettivo.

Qual è l’obiettivo? L’essere umano deve raggiungere quel potere superiore che lo ha creato. E’ nascosto all’essere umano a causa della legge di equivalenza della forma, e una persona deve cambiare se stesso in modo da arrivare alla somiglianza delle proprietà secondo la legge di equivalenza di forma, e lui rivelerà totalmente questo potere che lo ha creato. Questa identificazione e approssimazione si chiama aderenza che si rivela come connessione completa. L’essere umano deve arrivare a questo.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 14.11.2013, Scritti di Baal HaSulam)

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