Una radiografia del Mondo Integrale

Domanda: Non so se ricevo un colpo per via di una qualche mandanza di correzione se vivo in un mondo integrale. Forse mi sono allontanato dalla via ed in questo modo il Creatore mi riporta indietro, o forse sono solo dei problemi esterni che riguardano tutta la generazione. Così, come si può controllare se stessi per assicurarci di lavorare correttamente lungo il cammino?

Risposta: Il mondo integrale è un riflesso del mondo di Ein Sof (Infinito). Siamo già nell’ Ein Sof, ma questo ci è nascosto. Allora, noi ci orientiamo verso l’Ein Sof poiché è detto, “il termine dell’azione risiede nel pensiero iniziale”. Questo significa che devo capire che vedo una realtà frantumata davanti a me siccome questo è il modo con cui la percepiscono i miei sensi. Ma, infatti, è una realtà unica visto che c’è solo un’anima riempita con una sola Luce, ed una forza che sostiene tutto questo nell’unità perfetta.

Allora come posso sentire questo tramite i miei propri sforzi in tutti i momenti della vita?

Ad una persona vengono dati alcuni piccoli problemi con cui cimentarsi per quanto è possibile. Ci sono dei problemi più grandi che non può risolvere al momento.

E’ come se dovessi essere radiografato. Sono di fronte alla macchina, passano i raggi e poi mi mostrano l’immagine. In questa vedo stelle e pianeti e poi la terra e le diverse creature sulla sua superficie: la natura inanimata, vegetale, animale e le persone. Da qualche parte in lontanza ci sono stelle e galassie che stanno esplodendo. La terra sta bruciando al suo interno, e noi stiamo vivendo su questa crosta sottile appena appena coperta di vegetazione, un po’ come i capelli sulla testa. Ci sono animali e gente minuscola che camminano sulla superficie ed io vedo tutto questo nella radiografia.

Comunque mi dicono, non preoccuparti di tutto l’insieme! Mi dicono di lascar perdere tutte le stelle e la terra con la sua vegerazione e di iniziare a concentrarmi su quanto è in mio potere correggiere al momento.

Allora, metto a fuoco la mia vista e smetto di preoccuparmi del mondo intero per via del fatto che comunque non avrei i mezzi per poterlo correggere. Non c’è motivo di sedersi e piangere disperatamente per quanto sta succedendo da qualche parte ad Honolulu.

Allora, all’inizio, mi è dato un gruppo di dieci persone, per via del fatto che non posso percepire più di dieci persone nella mia mente. Devo concentrarmi su questo gruppo di dieci e decidere il mio atteggiamento verso l’intero mondo come se lo vedessi nella radiografia. Comunque, attraverso questo gruppo di dieci, posso rimanere concentrato su di loro. Mi posso relazionare con tutto il resto in modo corretto secondo la mia connessione con loro, intendo con quanto accade fuori dai limiti del gruppo.

Devo credere che, se stabilisco il giusto atteggiamento dentro il gruppo, questo sarà abbastanza per me per stabilire un atteggiamento corresto verso il mondo intero. Se le persone vengono improvvisamente a lamentarsi con me del fatto che non mi occupo di una tribu di Zulu lontana all’altro capo del mondo, Risponderò che non potevo visto che vedevo l’intero mondo attraverso il gruppo. Suggerisco che essi stessi vedano attraverso queste lenti per poter scoprire questa cosa! Dovrebbero venire, osservare e vedere che non potevo veramente far nulla, ed allora dovrebbero dire che non ho alcuna colpa.

Allora io guardo costantemente la realtà attraverso il gruppo. Se mi arrivano dei problemi attraverso l’intero gruppo. Allora forse questi coinvolgono l’intera umanità od il pianeta, ma devo sapere che mi sono stati rivelati perché io posso mantenerli a fuoco per via della mia connessione con il gruppo. Essi sono già incorporati nella figura che vedo, nelle lenti che mettono a fuoco la mia vista. Ovvero che questo evento è già nella mia vista.

Questo è il modo con cui progredisco. Nel frattempo, non posso comprendere l’intero mondo e preoccuparmi di qualunque cosa. So solo una cosa: se mi preoccupo di fare quello che devo sul mio livello, questo avrà un effetto positivo sulla realtà. Questo è tutto quello che posso fare e non mi è richiesto null’altro, proprio come ad un bambino piccolo viene richiesto quello che può secondo la sua età.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 28.10.13, Shamati 70, “Con mano forte e con scatenamento di furore”)

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