Che cosa porto al Creatore?

Domanda: La natura dell’ uomo è tale che egli non desidera riconoscere il suo male interiore. Solo quando obbligato, una persona si sente forzato ad ammettere il bisogno per la correzione. Cos’è il male che si nasconde in me?

Risposta: Odio infondato; ha distrutto i discepoli di Rabbi Akiva. Non esiste altro male. Ogni altra cosa è male dal punto di vista del mio ego. Solo l’odio infondato rappresenta il male che resiste al bene: amare gli altri come amiamo noi stessi. Questo è l’unico criterio col quale misuro me stesso e la mia corruzione. Ogni altra “virtù” non viene vista come difetti dal Creatore. Non sono considerati una buona causa per fare appello a Lui. Lui si aspetta un preghiera autentica. L’intero sistema di correzione è fatto per i Kelim rotti, o i desideri che non sono in grado di unirsi.

Domanda: Quindi, dobbiamo costantemente sentire questo male e non edulcorare o nasconderlo da noi stessi, giusto?

Risposta: Dai salmi: “Riconosco le mie trasgressioni e il mio peccato è sempre davanti a me” (Salmo 51:3). Altrimenti, cosa individuerò al Creatore? Cosa richiederò che egli corregga? In realtà è molto semplice, desiderio partecipare alla vita del gruppo. Sono attratto da esso, e allo stesso tempo, vedo che non sono in grado di farlo. É esatto questo che viviamo durante un congresso di Kabbalah. Essendoci riuniti insieme, ci rendiamo immediatamente conto che non vogliamo, e non siamo in grado di unirci. Questo viene detto “scoprire il proprio male” é grandissimo! Ora dobbiamo tenere questo male come nostro obiettivo ed esigere che sia corretta.
[29931]

(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 16.12.2010)

Materiale correlato:

La radice del Lavoro Spirituale
Non ci sono punizioni, ci sono solamente correzioni

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed