Fisiche e testi del mondo spirituale

Noi parliamo il linguaggio delle emozioni, dei sentimenti nel nostro desiderio di ricevere, in materia di creazione. Ma se potessimo usare il linguaggio delle forze come fa la saggezza della Kabbalah: in termini di Masachim (schermi), Aviut (spessore), e le forze di attrazione e di rifiuto, cioè, di come funziona la natura e non ciò che sentiamo come risultato di tali forze operanti sulla nostra materia, parleremmo in maniera più concreta.

Cos’è l’ “importanza del Re”, per esempio? È una forza che permette alla persona di eseguire determinate azioni in una certa direzione, è la forza di attrazione del Creatore, la sua grandezza, l’importanza, la forza della fede, la forza della dazione o la forza del ricevere. E se usassimo questo linguaggio specifico, non filosofeggeremmo e non ci confonderemmo.

I kabbalisti spiegano che è possibile parlare della realtà nei quattro linguaggi che correlano i quattro livelli della nostra materia, perché tutto avviene riguardo i kabbalisti e la loro rivelazione. La saggezza della Kabbalah è la lingua più profonda, perché non parla di sentimenti, ma di forze.

Condizioni come il divieto di aggiungere o sottrarre dal lavoro e la fede nella grandezza e nell’importanza del Creatore traducono nel linguaggio dei vettori di forze, le relazioni tra le forze e il modo in cui interagiscono. Collegandole in forme diverse, generano fenomeni diversi.

Ma se ci riferiamo alla nostra realizzazione, al nostro penetrare più profondamente utilizzando queste forze, e non per il nostro studio esteriore, allora non abbiamo scelta. Non possiamo usare questi concetti automaticamente come nel nostro mondo dove siamo sullo stesso livello operativo in cui esse si trovano. Nel mondo spirituale, dobbiamo iniziare prima con queste forze, e poi abbiamo bisogno di un linguaggio diverso, il linguaggio del sentimento, il linguaggio del lavorare con loro.

Abbiamo bisogno di elevarci al livello in cui le forze spirituali operano sui nostri sentimenti al fine di sapere come usarli. Questa saggezza è chiamata la saggezza della Kabbalah, ricezione. Quando cominciamo a studiare la vera realtà come un insieme di forze che operano, scopriamo che dietro le due forze: la forza della dazione e la forza della ricezione, vi è in realtà una sola forza del Creatore, e che non esiste nessuno tranne Lui.

Il Creatore utilizza queste due forze per condurre la creazione, e se vogliamo raggiungere Colui che è al di sopra di quella natura di ricezione e dazione, dobbiamo acquisire queste due forze nella combinazione giusta, nel giusto equilibrio, ed arrivare così a Lui. Quindi entrambe le fisiche del mondo superiore, la saggezza della Kabbalah, che parla di queste forze, e noi che raggiungiamo queste forze nel linguaggio del lavoro del Creatore, il che significa nel linguaggio delle emozioni, che sono connesse in noi. Attraverso questi due linguaggi espandiamo i nostri vasi di percezione e siamo in grado di sentire la vera realtà.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.09.2013)

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