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Guerra o Pace?

Domanda: Ci sono molti segni che predicono come l’umanità si stia dirigendo verso una guerra globale. Il nostro compito è di fare in modo che le persone riconsiderino le loro vite. E questo potrebbe trasformare una qualità innata in una potenzialità. Molte persone magari lo vogliono anche…

Risposta: Nella società ci sono molte persone che vogliono la guerra. Durante le guerre, queste persone si arricchiscono e salgono i gradini della scala sociale. Le guerre riorganizzano e rimodellano l’intera società, rovesciano le monarchie, cambiano i presidenti, ecc. Le guerre innescano delle gigantesche riforme.

Ma il fatto è che ora i cambiamenti dovrebbero avvenire nella società; vale a dire, la società deve diventare globalmente interconnessa. Di modo che, se c’è una guerra, sarebbe terribile come se rivelasse tutte le nostre qualità negative, direi i miasma, che dobbiamo correggere soprattutto attraverso l’interazione globale. La prossima guerra sarebbe universale, non da qualche parte in Europa, ma anche in Africa, Australia, dove gli uomini al momento non sentono ancora niente.

Questo perché oggi il mondo è globale e gli uomini ancora non vogliono adattarsi alle nuove condizioni, non vogliono essere globalmente interconnessi; una guerra dovrebbe svelare il nostro bisogno di connetterci.

Sia che divulghiamo la nostra conoscenza ed aiutiamo gli altri a rendersi conto che non c’è un’altra scelta, sia che integrarci o la natura ci farà unire costringendoci ad attraversare delle enormi tragedie come una guerra nucleare.
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(Da “Una conversazione sull’Educazione Integrale,” 24.05.2012)

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Quale futuro dovremmo costruire?

L’opinione (Oleg Matveychev, consigliere del Presidente della Federazione Russa di linea di condotta domestica): “Ogni crisi significa una rivalutazione dei valori. Non sappiamo ancora ciò che accadrà ai prezzi. Una cosa è chiara, ‘come prima’ non sarà mai più. I tentativi di tornare al sistema precedente quando ‘tutto andava bene’ o attendendo di adattarsi ai cambiamenti ci porterà al disastro.

“Non è più possibile una gestione che porterà il sistema in uno stato di equilibrio. C’è bisogno della gestione che cambierà il sistema da uno stato a un altro. Per questo dobbiamo avere un progetto per il futuro, inoltre, un programma che soddisfi le sfide.

“Ora dicono che dobbiamo costruire infrastrutture, strade, aumentare la spesa pubblica, organizzare i lavori pubblici, e successivamente le costruzioni tireranno assieme ad altri settori, e così, tireremo fuori l’intera economia.

“Ma dobbiamo capire quali infrastrutture costruire, quale mondo far corrispondere. Senza il progetto, senza il mondo che vogliamo costruire, tutti gli sforzi saranno un tentativo di restaurare il passato, non la creatività del futuro”.

Il mio commento: Conosciamo il mondo del futuro: E’ il mondo di persone unite in somiglianza alla legge più alta della natura. L’economia e il consumo sono minimali, razionali. Le persone lavorano soltanto quando è necessario per soddisfare le esigenze richieste. La gente è occupata costantemente con formazione integrale, educazione, servizi per la comunità, in modo da portare il mondo verso la perfezione (la correzione finale). Dobbiamo costruire l’economia, la finanza, i servizi sociali, la cultura e l’educazione per essere compatibili con questo mondo.
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