Pubblicato nella '' Categoria

Programma TV “L’ncontro dei Mondi”– 15.09.2013

Programma TV con Michael Laitman “L’incontro dei Mondi”
Audio
Video

Il Creatore in ogni oggetto del nostro mondo

Domanda: Com’è possibile arrivare a sentire che attraverso la cooperazione con un altro uomo io sto dando soddisfazione al Creatore?

Risposta: Perché succeda abbiamo bisogno di immaginare che dietro ad ogni amico, dietro al gruppo, si trovi il Creatore, che “non c’è nessun altro tranne Lui”, e che tutte le nostre relazioni sono infatti con Lui e non con nessun altro, è solo il quadro del mondo che mi confonde.

Adesso le persone sono sedute davanti a me. In questo io devo sentire che sono collegato a loro; sono collegato al Creatore. Più mi comporto rispetto a loro in una forma sempre più chiara e diretta, più intensamente io mi annullo davanti a loro, più intensamente mi annullo rispetto al Creatore. Dall’altra parte, più provo a donare loro correttamente, di portarli in questo stato, allora più sarò come il Creatore. Vale a dire, mi relaziono con loro sia come persone più grandi di quello che sono io (superiore) o come persone che sono più piccole di quello che sono (inferiore), ed io mi ritroverò sempre nel mezzo, tra questi e quelli.

In conclusione, sia con gli uni che con gli altri, questa è la mia relazione con il Creatore. E questo è ciò che mi viene dato in modo che io possa vedere il Suo rapporto rispetto a noi attraverso gli altri; è stabilito in questo modo affinché sia più facile per noi riuscire a lavorare con loro. Tutto dipende dalla nostra motivazione.
[116149]

(Dal Congresso di Stoccolma “Gioia ed Unione” 30.08.2013, Giorno Uno, Lezione 2)

Materiale correlato:

Conferire con la legge della perfezione del sistema analogico
Fate strada alla Luce!

“Gli scienziati pregano? Einstein risponde alla domanda di una piccola bambina sulla Scienza vs. Religione”

Nelle notizie: (da Brainpickings): “Una piccola bambina di New York di nome Phyllis ha scritto una lettera al grande Albert Einstein nel 1936:

“‘La Chiesa Riverside

19 gennaio 1936

Mio caro dottor Einstein,

Abbiamo sollevato un dubbio nella nostra classe di scuola di Domenica: gli scienziati pregano? Abbiamo cominciato chiedendo se potevamo credere sia in scienza che nella religione. Stiamo scrivendo agli scienziati e altri uomini importanti, per cercare di avere una risposta alla nostra domanda.

Ci sentiremo molto onorati se risponderà alla nostra domanda: gli scienziati pregano, e se si, per che cosa pregano?
Siamo studenti del sesto grado, classe di Miss Ellis.

Distinti saluti,

Phyllis ‘

“Solo cinque giorni dopo, Einstein le scrisse – non è bello quando i giganti della cultura rispondono sinceramente alla curiosità dei bambini? – E la sua risposta parla della stessa qualità spirituale della scienza che Carl Sagan esaltava decenni più tardi e Tolomeo lo ha fatto millenni prima. Sei anni prima, Einstein aveva analizzato proprio quell’ argomento, in un linguaggio molto più complicato e con una flessibilità mentale retorica, nella sua conversazione con il leggendario filosofo indiano Tagore.

“’24 gennaio 1936

Cara Phyllis,

Cercherò di rispondere alla tua domanda nel modo più semplice possibile. Ecco la mia risposta:

Gli scienziati ritengono che ogni avvenimento, compresi gli affari degli esseri umani, è dovuto alle leggi della natura. Quindi uno scienziato non può essere incline a credere che il corso degli eventi può essere influenzato da una preghiera, che è, la manifestazione soprannaturale del desiderio.

Tuttavia, dobbiamo ammettere che la nostra attuale conoscenza di queste forze è imperfetta, quindi, alla fine, la credenza nell’esistenza di un finale, supremo appoggio spirituale si basa su una sorta di fede. Tale convinzione è ancora molto diffusa, anche con i risultati attuali della scienza.

Ma comunque, tutti coloro che sono seriamente coinvolti nella ricerca della scienza diventano convinti che un certo tipo di spirito si manifesta nelle leggi dell’universo, uno che è di gran lunga superiore a quello dell’uomo. In questo modo la ricerca della scienza conduce a un sentimento religioso di una specie particolare, che è sicuramente molto diverso dalla religiosità di qualcuno molto ingenuo.

Cordiali saluti

il tuo A. Einstein. ‘”

Il mio commento: Ecco qui una vista davvero kabbalistica della sussistenza di una forza superiore nel mondo, che non deve essere adorata, ma deve essere rivelata.
[116247]

Materiale correlato:
Albert Einstein e R. Tagore sulla natura della realtà
Einstein sulla natura dell’umanità