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“Il lavoro è tanto, ma la ricompensa è grande”

Dall’articolo del Rabash “Fede”: “Rabbi Tarfon era solito dire: “Il giorno è breve, il lavoro da fare è tanto, i lavoratori indolenti, ma la ricompensa è grande, ed il Padrone di casa è insistente”. (Pirkey Avot 2:20) Se un uomo crede che non ci sia alcun patrimonio senza un Governatore ed ha fiducia che il Padrone esiste, un uomo si sente prigioniero.

Noi non siamo capaci di svegliarci da soli a meno che il Creatore non ci risvegli perché siamo fatti di materia senza non alcun alito di spirito di vita. Perciò, noi siamo chiamati creazione; vale a dire, siamo dominati dall’alto. Solo dopo che il Creatore ci ha risvegliati, vediamo che il lavoro è tanto, i lavoratori sono indolenti, ma la ricompensa è grande, ed il Padrone è insistente. Allora, incominciamo a lavorare.

A questo punto, la nostra libertà di scelta si accende. Il Creatore mette la mano dell’uomo sul destino positivo e dice: “Prendilo!”. In altre parole, l’azione del Creatore arriva prima; poi tocca a noi continuare il lavoro, nel senso che prendiamo ciò che il Creatore ci dà. Dobbiamo organizzare il nostro ambiente e studiarlo di modo che ogni giorno sia strutturato per permetterci di fare degli sforzi sia sull’uno che sull’altro.

Indipendentemente dal nostro solito carico di lavoro e dalle responsabilità della divulgazione, non dovremmo mai interrompere la nostra connessione con le fonti originarie. Solo se ce la facciamo a mantenerci sempre in contatto con queste fonti, arriveremo al risultato desiderato e atteso. Il lavoro è tanto, ma la ricompensa è grande, quindi dobbiamo preparare i nostri vasi per riceverla.

Tutto questo ci richiede di distribuire il nostro tempo su diversi segmenti: la vita normale, lo studio, e la divulgazione. Dovremmo prendere parte attivamente a tutti e tre e mai evitare o trascurare nessuno dei tre. Se io non considero anche solo uno di questi, non mi manterrò sulla linea di mezzo. Anche se non distribuiamo il tempo in parti uguali tra di essi, dobbiamo comunque prenderci cura di tutti e tre.

Dovremmo prestare particolare attenzione a queste faccende. Anche quando un uomo ha un lavoro di divulgazione molto importante, quest’uomo non dovrebbe mai dimenticarsi di studiare. Non ci sono scuse che giustifichino la perdita delle lezioni solo perché un uomo è occupato con la divulgazione. E’ davvero una cosa da non fare, poiché è detto: “Se tu Mi abbandoni per un giorno, Io lo farò per due”. E’ pericoloso. Se smettiamo di studiare a causa della divulgazione, i nostri guadagni alla fine si trasformeranno in perdite.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 10.09.2013)

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Analisi della coesione sociale

Nelle notizie (da DW.de): “La Fondazione Bertelsmann della Germania ha messo a confronto 34 paesi OCSE e dell’UE rispetto alla coesione sociale. […]

“Lo studio rileva che la coesione sociale è forte nei paesi scandinavi ricchi la Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia, mentre è debole nei paesi dell’Europa del sud più colpiti dalla crisi economica, con la Bulgaria, Grecia e Romania in fondo alla lista.[…]

“La solidarietà (coesione sociale) è importante per plasmare il futuro di una società”, ha detto Liz Mohn, vice presidente della fondazione Bertelsmann, che ha presentato lo studio nella città occidentale tedesca di Gütersloh il Martedì.

“La solidarietà ha un effetto positivo sugli individui nella società. Più solidarietà significa un aumento di benessere soggettivo “, ha aggiunto.
I sociologi dell’Universita’ Jacobs di Brema hanno raccolto dati rilevanti provenienti da 34 paesi andando indietro di 25 anni.

“I paesi includono i paesi dell’Unione Europea, così come altri membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il Nord America, Oceania e Israele, ecc .[…]

“La Germania è nella 14 ° posizione, davanti a Gran Bretagna e Francia e ben prima degli Stati Baltici, ma al di sotto degli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Nei piccoli paesi europei, come la Svizzera, l’Austria e il Lussemburgo vi è un forte senso di solidarietà.

“Alle persone sono state poste una serie di domande sulle loro reti sociali, se avevano amici e andavano d’accordo con i loro vicini. È stato chiesto loro come sentivano il sistema di giustizia e di equità nella società. […]

“Hanno trovato che una distribuzione uniforme della ricchezza, un piccolo divario di reddito e elevati standard di istruzione sono i presupposti per una sensazione di solidarietà. Le difficoltà economiche, tuttavia, hanno l’effetto opposto: porta la gente a difendere i propri interessi, piuttosto che serrare le fila, hanno trovato i ricercatori. […]

“L’immigrazione, tuttavia, non ha alcun impatto misurabile sulla coesione sociale. I ricercatori non hanno trovato alcuna indicazione che un maggior numero di immigrati influenzasse le risposte in qualsiasi modo”.

Il mio commento: Le forze e le connessioni che emergono nel processo di educazione integrale saranno in grado di modificare qualsiasi società in modo rapido e portarla alla coesione fino alla sensazione di dipendenza e di amore fraterno.
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I cuori sono attratti al termine delle azioni

Il Libro dello Zohar – Introduzione, «Gioisci delle Festività e non dare al povero”: questo è il senso della denuncia della Verità circa la creazione dell’uomo, dicendo che lui è tutto bugie… Comunque, Hesed disse: “Lascia che venga creato perché egli fa misericordia”, poiché la misericordia che egli fa, che è necessariamente un atto che viene esaminato come dazione, attraverso di esso, viene progressivamente corretto fino a che non può impegnarsi in tutte le Mitzvot al fine di dare.

L’attributo di verità parla della questione del desiderio che è totalmente egoistico (allo scopo di ricevere) e che non può pensare ad altro tranne che riceve per se stesso. Allora perché è stato creato? Dopo tutto, non è degno di niente. Questo è il modo in cui una persona vede se stessa nello specchio della verità.

Ma l’attributo di Hesed è responsabile del fatto che una persona può cambiare. Questo perché la materia del desiderio può eseguire azioni di Hesed (misericordia).

Ma come è possibile? Dopo tutto, il desiderio di ricevere è una bugia totale e vuole solo trarre beneficio per se stesso. È vero, tutte le sue intenzioni sono per il suo bene, ma le azioni possono essere finalizzate a al fine di dare. Poi, nonostante questa scissione interna, nonostante il divario tra i pensieri e le azioni, le azioni che al momento hanno delle intenzioni imprecise, possono cambiare il desiderio.

Io uso le azioni di dazione al fine di raggiungere l’attributo di dazione. Anche se io non voglio raggiungere la dazione e mi sembra solo bramarla, se cerco di farlo il più possibile collegandomi agli amici, al Maestro, e al Creatore, allora insieme a questa bugia sulla parte dell’attributo della verità, queste azioni mi porteranno alla correzione.

Non posso evocare la Luce Circostante con la mia intenzione egoistica, ma l’azione stessa è al fine di dare e io sono consapevole di questo. Quindi evoco la Luce che Riforma ed essa mi influenza nella misura in cui mi sembra di voler uscire dalla mia intenzione egoistica al fine di ricevere e acquisire l’intenzione altruistica di al fine di dare.

È vero che non posso e non voglio dare, ma le mie azioni sono volte correttamente, e questo è sufficiente. Un’azione corretta insieme con l’intenzione sbagliata evoca la Luce che corregge l’intenzione.

Questo si verifica perché io sono fatto di un desiderio e di un’intenzione (un pensiero). Non riesco a controllare la mia intenzione, poiché voglio sempre per me stesso. A volte sembra che voglio veramente il bene degli altri, ma poi si scopre che è tutto un gioco fisso e che ho semplicemente mentito a me stesso dato che non capisco me stesso. Le mie intenzioni sono malvagie, sbagliate o cattive (per errore o anche intenzionalmente). Questo è il risultato della frantumazione dei vasi e non c’è niente che possiamo fare al riguardo.

Ma io posso eseguire delle azioni nel gruppo, nella divulgazione e nel parlare di educazione integrale. Se queste azioni sono disposte correttamente in modo che io possa adempierle, devo chiedere al gruppo e all’insegnante la forza di venire alle lezioni, al fine di acquisire gradualmente la saggezza e rivolgermi al pubblico al fine di trasmettere loro il mio messaggio in modo che possano accettare la mia opinione. Io preparo le mie azioni come se dessi il più possibile. Questo è sufficiente ad evocare la Luce Circondante, che in risposta comincia a cambiare la mia intenzione.

Questo avviene perché le mie azioni sono corrette e solo la mia intenzione è corrotta. Ora essa si aggiunge alle mie azioni attraverso la Luce Circondante che opera. Così “i cuori sono attratti dopo le azioni”, fino a quando l’intenzione corrisponde a quella azione.

Noi ci distinguiamo da tutti gli altri solo per la nostra intenzione con la quale attiriamo la Luce che Riforma. Se non lo facciamo, non ci riusciremo e le cose andranno ancora peggio. Si passerà attraverso un nuovo ciclo che alla fine ci porterà anche al bene, ma tramite la via della sofferenza.

Eseguire delle buone azioni non è un problema. Io posso dare dei regali solo perché c’è un angelo con un bastone in piedi dietro di me, e se mi fermo per un momento, ricevo subito un duro colpo. Si scopre che l’azione di per sé è buona, ma l’intenzione talvolta si cela, anche a me. Quindi l’unica cosa che mi serve è evocare la Luce Circondante attraverso miei sforzi.

Io cerco di aggiungere la giusta intenzione per quanto riguarda gli amici, l’insegnante, lo studio, e il pubblico poiché sono questi sforzi ad evocare la Luce che Riforma.

La materia del desiderio non cambia, le azioni non cambiano, l’ unica cosa che cambia è l’intenzione. L’intera creazione è intesa solo per stabilire la giusta intenzione e connetterla gradualmente alle nostre azioni.

Le azioni devono corrispondere all’intenzione. In primo luogo io non voglio ricevere nulla dal momento che non ho la giusta intenzione, e quindi posso già ricevere qualcosa grazie al Masach (schermo) e la Luce che Ritorna. Posso già dare in cambio, e poi io produco i desideri, i miei vasi di ricezione.

Questo significa che il nostro lavoro può basarsi sull’evitare ricevere o nel ricevere al fine di dimostrare che abbiamo capito ciò che l’amore del Creatore verso di noi è e vogliamo ringraziarlo per questo ripagandolo con la stessa attitudine.

L’importante è che l’intenzione determina la qualità dell’azione.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 26.08.2013, Lo Zohar)

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Prossimi Congressi

Congresso in Bulgaria:

Il Congresso si terrà dal 01 al 03 novembre 2013 in Bulgaria presso l’Hotel Samokov, ad un’ ora di auto da Sofia. Il Congresso è aperto a tutti. Si prega di non prenotare direttamente l’albergo, ma solo attraverso la registrazione al Congresso.

Congresso in Israele:

Il Congresso Mondiale di Bnei Baruch si terrà dal 6 all’8 Febbraio 2014 e si svolgerà nel nuovo edificio di Bnei Baruch.

Corso di Educazione Integrale in Israele:

Prima dell’apertura del Congresso Mondiale in Israele, nei giorni 4-5 Febbraio 2014, ci sarà una formazione intensiva con il metodo dell’ Educazione Integrale per i nostri amici dall’estero.

Si prega di informare tutti gli amici: i biglietti prenotati in anticipo sono molto più economici.
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Rendi felice il povero

Il Libro dello Zohar, Introduzione, “Gioisci delle festività e non dare al povero”, Articolo 175: Il ruolo del Creatore è rallegrare il povero secondo la Sua capacità. Il Creatore appare durante le festività per guardare i suoi Kelim rotti.

Colui che anela a ciò che è più alto viene chiamato “povero”, colui che si sente “povero di conoscenza” e vuole raggiungere la rivelazione del Creatore. Le “Festività” sono “momenti” unici, stati unici, in cui tutti si trovano più vicini al Creatore. Proprio come quando la terra ruota sul suo asse e ruota intorno al sole e la luna gira attorno alla terra, subendo cambiamenti periodici. In altre parole, oltre a ciò che dipende dalla persona, nel “sistema operativo” generale, si verificano dei cambiamenti ciclici che a volte vengono scoperti e che a noi differenziano, a volte nel bene e a volte nel male.

Succede in questo modo, al fine di risvegliare sistemi aggiuntivi alternativi che ci influenzano e affrettano i tempi. E questi sistemi “periferici” passano attraverso vari processi, fanno parte del nostro lavoro, e ci portano gli stati, a volte rendendo il cuore pesante, a volte riempiendo il cuore di luce.
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(Dalla prima parte della Lezione del 26.08.2013, Il Libro dello Zohar)

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Vieni da Noi per la felicità

Domanda: E’ possibile mentre divulghiamo, invece di dare un messaggio e la promessa di risolvere i problemi, mandare un messaggio e promettere una felicità in più per le persone che non ammettono di avere dei problemi, che sono alla ricerca di nuovi piaceri? Il messaggio: Vieni da Noi per la Felicità…

Risposta: Certamente. Usciamo alle persone fin dall’inizio, prima che il “bastone” che li spinge verso la felicità li raggiunga. L’intero problema è in questo. Andiamo alla persona quando ancora non sente questo bastone, come se non esistesse, e spostiamola da uno stato neutro o di piccola felicità, a un migliore stato. Questa è la nostra intera missione.
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(Dal Congresso in Stoccolma “Joy in Unity” 31.08.2013, Lezione 3)

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Lavorare o filosofeggiare?

La Spiritualità non è conseguita con il lavoro della mente, come è detto: “La saggezza tra le nazioni- credete, la Torà tra le nazioni – non credete”. Ciò significa che la Luce che Corregge non è tra di esse. Perciò esse sono chiamate le nazioni del mondo e non ancora Israele. Questo è ciò di cui tratta tutta la discussione: Chi consegue il Creatore e chi no? Che cos’è il conseguimento?

Nella misura in cui acquisiamo i vasi della dazione e abbiamo delle percezioni in essi, conseguiamo il Creatore, che significa che i fenomeni avvengono nei nostri vasi della dazione. Non è possibile conseguire niente altro, tranne che le percezioni nei nostri vasi. Il primissimo semplice desiderio di ricevere si espande ed acquisisce un nuovo ordine. Prima, era stato frantumato in tanti pezzi contraddittori che si percepivano essi stessi come Israele e le nazioni del mondo, parenti ed estranei lontani.

Tutto questo apparteneva al mio desiderio di ricevere, ma a me sembrava come tutto un mondo che avevo intorno in forme diverse. Il mio ruolo è di connettere tutto questo in una cosa sola, di raccogliere tutti i pezzi e attaccarli a me trattandoli con amore. Devo capire che tutto mi è stato dato per correggere me stesso, il mio punto nel cuore, attraverso il quale acquisisco la giusta intenzione verso tutti i miei nemici, coloro che mi odiano e gli estranei, quando incomincio a percepirli come parti della mia anima.

E’ dentro di me che devo trovare il giusto atteggiamento verso di essi e allora correggerli. Se io realizzo questa correzione dentro la predisposizione interiore, vedo che tutto funziona. Tutti i nemici ed i miei problemi sono solamente una replica del mio stato interiore. E’ l’atteggiamento con cui divido tutta la realtà tra la Terra di Israele, il Libano, la Siria, la Giordania, la città di Babilonia, e i diversi paesi e le nazioni distanti, che significa che essi sono tutti i livelli del mio desiderio: inanimato, vegetativo e la natura animata, e il livello parlante.

Una volta c’era un unico desiderio, il mondo di Ein Sof (l’Infinito), ed ora esso è diviso in molte parti, che sentono di essere lontane tra loro e si odiano. Tutto questo può essere connesso in una sola forma, e in questo sta tutta la correzione dell’uomo e del mondo come una cosa sola.

Tutto questo si può realizzare solamente se chiedo la correzione. Tutta la differenza sta nel fatto se faccio della filosofia al riguardo usando la ragione o in contrasto ciò che vedo e alla repulsione che sento attraverso tutte queste parti, nella fede al di sopra della ragione, come parti della mia anima, sebbene sembrino così distanti e anche odiose. Allora incomincio ad avvicinarmi alla spiritualità, lavorando nel gruppo al di sopra del mio desiderio ed in questo modo lo risveglio sempre di più.
[115028]

(Dalla 2.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 18.08.2013, Il Libro dello Zohar — Introduzione)

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