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Le condizioni precise per lo Sviluppo Integrale

Domanda: Perché una persona sia inclusa nella rete integrale, devono esserci almeno due condizioni. Da una parte, è necessario annullarsi rispetto al pensiero del gruppo al fine di assorbire tutto dal gruppo stesso. Dall’altra parte, dobbiamo porci in uno stato tale nel quale anche la mia opinione è utile al gruppo. Ci sono delle ulteriori condizioni?

Risposta: Per creare un rapporto corretto ed eguale con il gruppo, dovremmo effettivamente utilizzare molte svariate condizioni. Ma per il momento ci troviamo ad avere a che fare con interazioni al quanto complicate dentro il gruppo che sono in continuo cambiamento.

Prima di tutto, quando parliamo agli uomini della creazione di una società integrale, è preferibile partire da un certo gruppo ristretto. Si potrebbe trattare di un gruppo organizzato all’interno di qualche compagnia o nell’organizzazione delle attività di altri gruppi, di club, e così via. Vale a dire, è meglio rivolgersi ad gruppo limitato di persone, gruppi di dieci persone, e gestire il lavoro dell’educazione integrale in questi gruppi.

Per farlo, dobbiamo mettere insieme una lista completa di forme di comportamento per la persona rispetto al gruppo e del gruppo rispetto alla persona.

Noi già sappiamo che se un uomo si diminuisce rispetto al gruppo, in questo modo si aiuta ad ascoltare le visioni del gruppo. Dall’altra parte, l’uomo deve aggiungere qualcosa di se stesso. Il che vale a dire, egli deve presentarsi come un componente molto importante del gruppo e deve essere preparato a dare al gruppo qualcosa.

Ogni membro del gruppo deve capire che per fare in modo che gli uomini abbiamo qualche motivazione ed incentivo, dobbiamo parlare loro dell’importanza dello scopo che conseguiranno.

Oltre a questo, essi si devono sostenere a vicenda con un buono stato d’animo ed un atteggiamento elevato. Degli strumenti speciali, come i canti e la condivisione dei pasti, sono imperativi per tutto questo, si tratta di qualcosa che li connetterà tra di loro, in modo che non saranno solamente seduti a parlare.

Essi devono sempre organizzare degli eventi come delle conferenze in una tavola rotonda e dei lavori di gruppo dove scambiarsi opinioni ed imparare come conversare. Potrebbe essere una cosa fatta molto bene che invitassero degli attori per parlare loro e per insegnare loro come parlarsi a vicenda.

Stiamo parlando qui della nostra natura interiore che vuole sopraffare tutti solo per il proprio bene. Cioè, io so di essere un egoista e sono pronto a colpire tutti. Noi comprendiamo che questa è la nostra essenza. Tuttavia, al di là di questo, dipende da noi giocare a fare le brave persone, giocare con me stesso e con gli altri senza finte ma seriamente, con il preciso intento di vedere e costruire un gruppo come questo. Come dei bambini piccolini che giocano a fare gli adulti, ci riuniamo in piccoli gruppo di tre o quattro persone.

Affinché l’azione del gioco sia efficace, richiediamo attori e registi e produttori che ci spiegheranno, “Ora, stiamo facendo finta di essere in un gruppo futuro a cui vogliamo arrivare. Perciò, prima di tutto, dobbiamo discutere in gruppo a che cosa vogliamo arrivare, fantasticare un pochino, e poi mettere in pratica l’azione.

In una forma come questa risvegliamo le forze integrali che sono nascoste in natura e che connettono tutti noi. La verità è che già ci ritroviamo in questa rete, sebbene ancora vogliamo fare in modo che le forze che sviluppano ci influenzino, il che ci farebbe muovere in avanti.

Se un bambino gioca a qualcosa, in questo modo fa scattare su di sé una forza che lo sviluppa e cresce in questa direzione. Un bambino colleziona francobolli, un secondo vuole disegnare e costruire, ed un terzo vuole fare l’atleta. Lo vuole! La cosa principale è che ha un forte desiderio! L’idea è che tutto questo non succede con l’allenamento, ma con il desiderio. Questo desiderio attira verso l’uomo la forza integrale che lo attacca a questo modello. E’ in questo modo che gli uomini si avvicinano al gruppo.

Lo stesso succede qui. Dobbiamo fare finta quanto più possiamo di essere in un nuovo gruppo integrale. Dobbiamo descrivercelo, immaginarlo, parlare insieme della sua forma futura, ed insieme ai nostri maestri, anche con i produttori e gli attori che organizzano il nostro sistema di cambiamento, allenamento, e di correzione. Non è importante che nome gli daremo; dobbiamo giocarci dentro.

A parte tutto questo, il gioco rimarrà un gioco. Non saremo pronti a farci prendere e a giocare al massimo e allora, all’improvviso, cerchiamo di fare finta di stare già vivendo una vita in una forma meravigliosa, per esempio in qualche genere di utopia come “Sun City”. Il nostro ego non ce lo permetterà. Cresce di continuo e porta ognuno di noi nella nostra particolare nicchia egoistica.

Questo gioco è molto efficace. Ci mostra come descrivere a noi stessi il nostro futuro, come ci immaginiamo corretti e diversi, le nostre interazioni, connessioni, ed il gruppo nella sua completezza.

Possiamo discutere e decidere come organizzeremo lo sviluppo sociale dei contatti, il sistema di educazione pubblica dei nostri figli, la vita delle famiglie nella società integrale, tutto ciò che è possibile. Come, per esempio, possiamo lavorare nel settore della salute e nei settori finanziari, economici e del lavoro, e così via. Cosa diremo, cosa saremo in questa società e cosa non saremo. Quali problemi possono venirsi a creare e come li risolveremo. Tutto questo dovrà essere argomento di vari gruppi di lavoro. Tutti noi ne dovremo discutere.

In questa forma, ci eleviamo e ci avviciniamo alle condizioni integrali. Possiamo vedere cosa ci manca, come sarà possibile materializzare tutto questo, e proveremo a realizzarlo parzialmente nella connessione tra di noi e un pochino con l’immaginazione e, nel frattempo, questa fantasia rimarrà nel regno dei sogni. Tuttavia, si svilupperà sempre di più, e ci permetterà di avvicinarci a qualche specie di scenario realistico.
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(Da Kab.TV “La Saggezza delle Masse” 5-14.02.2013)

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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 148  “Il chiarimento di Amaro e Dolce, Vero e Falso”
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Senza Lavoro G20

Nelle notizie (da OECD): “Noi, i Capi di dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, invitiamo i Ministri del Lavoro e dell’Occupazione dei paesi del G20 a rafforzare la loro cooperazione al fine di migliorare la progettazione e la scala della loro occupazione, il mercato del lavoro e le politiche di protezione sociale, al fine di raggiungere livelli più elevati di occupazione produttiva e gratificante e per contribuire ad un rafforzamento dell’economia mondiale.

“Anche se sono trascorsi sei anni dall’inizio della crisi finanziaria globale, il tasso di crescita dell’occupazione rimane debole nella maggior parte dei paesi del G20, impedendo un significativo calo dei livelli elevati di disoccupazione e sotto-occupazione.

“Come riportato nei documenti di base preparati congiuntamente dall’OIL e dall’OCSE per l’incontro dei ministri del Lavoro e l’Occupazione del G20, vi è una notevole diversità tra i paesi per quanto riguarda le condizioni del mercato del lavoro. Nel corso degli ultimi 12 mesi, la disoccupazione è scesa marginalmente nella metà dei paesi del G20, mentre è salito nell’altra metà. La disoccupazione è superiore al 25 per cento in Sud Africa e in Spagna, 11 per cento o superiore in Francia e in Italia e nell’Unione Europea nel suo insieme, oltre il 7 per cento in Canada, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti, e al di sotto di 6 per cento nel Australia, Brasile, Cina, Germania, India, Indonesia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Russia e Arabia Saudita.

“In tutti i paesi del G20, il numero totale di disoccupati ha raggiunto i 93 milioni nei primi mesi del 2013, circa il 30 per cento dei quali in media sono disoccupati da oltre un anno. […]

“La situazione occupazionale nei paesi del G20 potrebbe migliorare notevolmente con un ambiente esterno più favorevole, e contando su ciò che i paesi del G20 fanno per la propria economia. Ciò richiede lo sforzo collettivo di tutti i paesi di lavorare per l’obiettivo condiviso di una crescita forte, sostenibile ed equilibrata “.

Il mio commento: Il desiderio di ridurre il numero di disoccupati, la rabbia del pubblico e la pressione è chiaro, ma questo sforzo non porterà a nulla, perché nessuno ha bisogno di sovrapproduzione e l’ambiente non riesce a smaltirla. E’ ‘necessario ricostruire l’intero atteggiamento verso il lavoro, il lavoro, l’economia domestica, ecc, che è possibile solo con una totale rieducazione dell’essere umano.

Non è un compito difficile, non così complicato, costoso, o gravoso affatto. Ma il suo effetto è rilevabile immediatamente e chiaramente. L’unico problema è la barriera psicologica che deve essere superata da coloro che decideranno di introdurre universalmente ” l’educazione integrale e l’istruzione sulla interdipendenza.
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