Coprire tutta la creazione da solo

Le leggi della Torà sono molto complesse. Possiamo studiarle ed esaminarle in base al Libro dello Zohar o in base agli scritti dell’Ari, ma riguardano tutte dei sistemi molto complessi. Poiché ogni persona è in sostanza un sistema che è “allungato” su tutta la creazione, ognuno di noi è come la pelle che è tirata su tutti i mondi.

Però, a noi mancano questa conoscenza e queste sensazioni. Non viviamo in questa dimensione in modo che possiamo discuterne comprendendola e comprendendo le interruzioni che immettiamo nel sistema generale con le nostre azioni, che siano positive o negative. In qualche modo, questo sistema funziona in reciprocità con noi raccogliendo in noi certi vuoti, desideri, e risvegli, e noi dobbiamo rispondere a tutto questo.

Quindi io devo percepire il sistema nel suo complesso. Deve essere dentro di me, e lo devo controllare, gestire. In questo caso, possiamo parlare di come una persona sia responsabile di tutto questo. Ne consegue che tutte le leggi della Torà sono effettivamente le chiarificazioni del mio stato dentro il sistema. Dove scopro la mia corruzione adesso, la mia incompleta incorporazione nel sistema? Come dovrei completare tutto questo, che significa allontanarmi da una cosa ed avvicinarmi ad un’altra?

Parlando in senso generale, la vita intera di un uomo che è correttamente incorporato nel sistema scende alla sua determinazione di come “diffondersi” ancora di più su tutto il sistema ed essere incorporata in esso più pienamente in modo da coprire tutti i cinque mondi con la sua essenza. Poi, io divento una persona totalmente corretta. Quindi, le cinque parti della Torà ci parlano di come io gradualmente copro in cerchi tutta la creazione: tutti i mondi Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut, e Adam Kadmon (il primo uomo) perché tutta la creazione è dentro di me.

“Coprire” significa percepire e cooperare totalmente con tutta la creazione. E’ la mia struttura complessiva ed interiore, la mia costituzione interiore. Anche oggi, tutta la creazione è dentro un uomo, ma il fatto è che egli non lo percepisce. Egli sente il mondo al di fuori di sé.

Però, egli deve sentire che tutto è dentro di lui, come un musicista o un pittore che sente nei suoi sensi interiori che tutto quello che vuole trasmettere avviene attraverso la sua creazione, da dentro di sè. Un uomo raggiunge questa sensazione quando desidera percepire che è connesso al mondo intero.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 29.04.2013)

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