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La saggezza collettiva del gruppo

Domanda: Al momento il sistema detto la “saggezza del gruppo” viene realizzata in una forma corrotta. Chi o cosa diventerà la sua guida, il suo direttore, il leader quando sarà corretto? Come comparirà questa leadership?

Risposta: La saggezza collettiva del gruppo diventerà la loro guida di riferimento. Non può esserci alcun comando entro il gruppo. Può venire solo da sopra di loro nella forma dei loro educatori che sono ad un livello superiore. Il gruppo non si crea da solo, deve essere organizzato dall’esterno.

Così un’intelligenza condivisa, pensieri e sentimenti condivisi sono creati al suo interno, ovvero come nell’immagine di un gruppo unificato che avanza come un’unità discutendo, sentendo e nel pieno della consapevolezza della sua integralità. Ma, non di meno, c’è un leader che sta sopra di questo. Egli dirige le persone, conferisce nuovi compiti e supervisiona tutto.

Questo per via del fatto che non possono crescere da soli, si allontaneranno in qualche angolo o saranno spazzati via da qualche parte. Potrebbero in qualche modo mantenere la loro posizione ma, per innalzarsi al di sopra di essa, hanno comunque bisogno di una guida che sia sul prossimo livello e che quindi possa consigliarli  cosa fare di volta in volta. Nella natura tutto è organizzato come se fosse una piramide.
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(Da Kab.TV “La Saggezza delle Moltitudini”, 6.05.2013)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.06.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam (I gradini della Scala), Articolo 3
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Zohar per tutti, Introduzione, Articolo “Il Conduttore  dei Somari”, Punto 95, Lezione 36
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 2, Parte 7, “Histaklut Pnimit” (Osservazione interna) Punto 3, Lezione 2
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo: “La Pace nel Mondo”, Lezione 7
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Non nascondete il sostegno spirituale a voi stessi!

Domanda: Possono i Kabbalisti sposati aiutare coloro che non sono sposati a trovare un partner per se stessi?

Risposta: Penso che è auspicabile sia per gli uomini che per le donne a fondare una famiglia, anche se potrebbe essere che questo non si trovi nel loro programma. La donna che in passato aspirava sempre a creare una famiglia oggi non la vuole più, anche questo è il risultato di un elaborato, o forse eccessivamente sviluppato, ego.

La persona non vede alcun motivo: “Beh, io porterò un bambino in questo mondo, e quando saranno passati dieci o quindici anni, mi lascerà, e poi?” E’ la stessa cosa con il marito. “Ho dedicato tutta la mia vita a lui, e poi?”

No, non è così. Abbiamo bisogno di costruire le stesse relazioni interiori tra noi, e in tutto il mondo. Pertanto, è necessario cercare di agire in una famiglia secondo lo stesso principio con cui si apprende la saggezza della Kabbalah e gradualmente cercare di ritrovarvi le radici. Allora la famiglia acquisirà significato, nonostante tutto, questa è la stessa cellula da cui inizia la crescita della persona. Il marito e la moglie hanno bisogno di essere coinvolti nella saggezza della Kabbalah insieme e di partecipare in un gruppo come una singola cellula. Anche i gruppi, unendosi, hanno bisogno di partecipare al nostro gruppo generale mondiale come una cella, e il gruppo mondiale generale in relazione a tutta l’umanità, fino a quando tutti noi saremo chiusi in un unica famiglia globale. Quindi tutto comincia dalla famiglia.

E mai denigrare questo essenziale componente egoistico, è semplicemente necessario innalzarlo al livello successivo.

Pertanto, credo che un uomo e una donna possono sposarsi a qualsiasi età, lavorare insieme e partecipare in un gruppo come un tutt’uno. Con questo sentiranno quanto è benefica questa cooperazione tra loro, perché a dispetto di tutto, non è certo che gli obblighi kabalistici vi terranno in un gruppo nel modo in cui vi tengono in casa.

Ne vale la pena, parlo sul serio. Pertanto, tutti gli scapoli dovrebbero prestare attenzione a non nascondere un serio sostegno spirituale da se stessi.
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(Dal Congresso di Krasnoyarsk, 14.06.2013, Lezione 1)

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