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I due livelli della Torà

La Torà ci viene data su due livelli. Uno di questi è il livello dell’uomo comune, il quale determina il quadro della sua comunità e della sua  casa. Dopo tutto, egli deve credere in qualcosa, mantenersi nel quadro, forse anche aspirare a qualcosa quando sviluppa dei desideri più elevati. Ma, in linea di principio, la Torà è stata data al fine di elevare le persone al livello del Creatore dove non esistono la materia, i corpi, o immagini in qualsiasi forma.

Da un lato, questa forza incorporea controlla tutto, compreso la nostra materia, essa porta a un qualche tipo di immagine, ad un qualche scopo. D’altra parte, non viene percepita affatto. Come si può curare? Non c’è modo. Questo è il motivo per cui da migliaia di anni la gente prega, piange, e si tormenta, e non importa quello che fanno, non vi è alcuna reazione.

E giustamente essa è assente. Non raggiungiamo il Creatore. Per entrare in relazione con Lui, abbiamo bisogno di essere al Suo stesso livello o almeno cercare di essere allo stesso livello.

È per questo che la saggezza della Kabbalah è stata rivelata, e spiega come è possibile richiedere questa forza, che non viene percepita, per elevarci al livello di rilevamento di essa, il livello del dialogo, e il livello di integrazione ad essa.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 25.02.2013)

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Domanda: Tutti i sette miliardi di persone che popolano la terra devono rivelare e sentire il mondo superiore?

Risposta: Tutti i sette miliardi vivono nel nostro mondo, e tutti sentono il nostro mondo, sia pure ognuno a modo loro. Loro sentono anche il mondo superiore diversamente. Il mondo superiore e la percezione del Creatore. E’ per questo che loro Lo sentono, questa forza generale di correzione, amore, ed interconnessione.

In un modo o nell’ altro, la piramide rimane. Non è fine a una persona. Ognuno si sentirà totalmente soddisfatto e tranquillo. È perché la radice dell’anima, che ci organizza uno in relazione all’altro, è fissata.

Significa che ognuno arriva a fare qualcosa di speciale, come è detto, “i saggi hanno discusso per settant’anni su chi è più fortunato: chi non è nato fortunato o chi lo è?” Loro sono arrivati alla conclusione che è meglio non nascere, ma se siete nati, allora dovete compiere la vostra missione.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 25.02.2013)

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