L’umanità si trova davanti ad una scelta

Domanda: In generale, le persone che lavorano in una piccola impresa e, in particolare, in una media impresa sono interessate non solo al profitto monetario, ma anche all’impiego. Questa è la parte più talentuosa e progressiva dell’umanità. Non riescono a pensare a se stessi all’interno di società più grandi e, naturalmente, saranno disoccupati. Come possono trovare una realizzazione?

Risposta: non hanno nessun posto dove fuggire. Il mondo non richiede questo numero di lavoratori. Supponiamo che il significato della vita di una persona sia solo nascere, crescere, trarre profitto per noi stessi, per consentire ad altri di trarre profitto su di noi, e morire, così oggi nel mondo, con le sue infrastrutture e la sua tecnologia sviluppata, non vi è alcuna necessità di miliardi di persone.

Per i giovani di età superiore ai vent’anni non c’è già praticamente necessità dei genitori e soprattutto dei nonni. Essi si scollegano da loro molto rapidamente e si sentono completamente liberi e indipendenti.

Se in passato la gente viveva in comunità con più generazioni insieme, dove un bambino rispettava i suoi genitori e veniva istruito sulle fondamenta della famiglia e la gente vedeva delle prospettive di vita, ma oggi questo non esiste. Fin dall’inizio una persona non riceve questo tipo di educazione, e questo timbra il suo sigillo sulla propria sensibilità verso il mondo e la propria relazione con esso. Ne consegue che nel mondo non c’è continuità, tutto è bloccato sul mio “io”.

In una circostanza del genere, persone come queste non sono mai necessarie; piuttosto un mezzo miliardo di persone saranno abbastanza per lavorare fornendo i normali bisogni e l’esistenza. E quindi che cosa accadrà a tutto il resto? Sarà necessario eliminare sei miliardi e mezzo di persone? È questo che si prenderà in considerazione di fare? La natura ci permetterà di agire in una forma come questa? In linea di principio, tale possibilità esiste.

D’altra parte, se ci rendessimo conto che stiamo cambiando la comprensione stessa, il rapporto della persona verso la vita, verso se stessa, verso il mondo, e verso la creazione, ci relazioneremmo in modo completamente diverso nei confronti della nostra esistenza fisica. È imperativo per noi salire al livello successivo, percepire il senso della vita, l’origine della vita al di fuori del corpo, ciò che esiste virtualmente, spiritualmente, e il significato di tutta la creazione, che ci ha creati e sviluppati, e alla fine della questione ci porterà attraverso tutti gli sviluppi evolutivi. Noi sentiamo questo, sentiamo che stiamo desiderando qualcosa.

In una circostanza come questa, ogni persona ha il suo posto nel mondo, ognuno è di vitale importanza e capisce il senso della sua esistenza. Stiamo cominciando a relazionarci con il rispetto nei confronti di tutti, in quanto abbiamo capito che ognuno ha la sua nicchia in questo sistema. In natura nulla viene solo creato, specialmente gli esseri umani. E quindi abbiamo bisogno di pensare in un modo completamente diverso e creare un nuovo modo di sviluppo possibile per tutti.

Per l’umanità esiste davvero il privilegio di scelta esiste veramente. Dipende solo da questo: da quanto saranno sufficienti coloro che comprendono la possibilità di sviluppo in un buon modo per diffondere la conoscenza corretta e presentarla a tutta l’umanità in modo che possa capire, riconoscere, e cominciare a realizzare questa nuova chiave per un nuovo rapporto con il mondo.
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(Da Kab.TV “Attraverso il tempo” 17.03.2013)

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