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Yeshivat Haverim Mondiale – 30.06.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Cosa dobbiamo raggiungere quest’autunno

Abbiamo parlato e letto molto circa il nostro bisogno di unirci. Tuttavia, fino a poco tempo fa è stato un periodo relativamente tranquillo e noi non ci siamo ancora trovati pronti a renderci conto che il bisogno di unirci è il fattore decisivo e fondamentale, e tutto dipenda da questo.

Ne abbiamo sentito parlare per anni, ma non abbiamo capito che tutto quello che ci aspettiamo ha luogo precisamente nell’unione. Il “detonatore” non ha funzionato in noi, non c’è stato un “clic” interiore, ovvero la realizzazione che il risultato di tutto ciò che studiamo e facciamo è solamente in questo. Ma, ultimamente, sta incominciando ad entrarci dentro, soprattutto con l’introduzione dell’educazione integrale, che per prima cosa dobbiamo applicare a noi stessi.

In conseguenza alla nostra sequenza di congressi che continueranno fino in autunno, arriveremo alla qualità dell’ “automatismo”, nel senso che ci convinceremo che la correzione della nostra estraneità sta nell’unione di tutti noi insieme; questo è il nostro compito. Per quanto riguarda il desiderio per qualcosa di incomprensibile, più elevato, per la Luce, questo desiderio si manifesterà automaticamente se raggiungeremo l’unione corretta. Quindi, dobbiamo accettare il fatto che la realtà superiore, in termini di desideri (Kelim), è nascosta nell’unione. Più applicheremo questo concetto automaticamente, anche se è sempre più difficile gestire questo approccio, più saremo in grado di entrare nel mondo superiore.

Lo vediamo nell’esempio dell’esilio in Egitto, con il gruppo creato da Abramo. Al Faraone (l’egoismo) veniva chiesto, “Lasciaci andare!” In altre parole, “strappiamoci da te, andiamocene!” E quando queste parole furono esternate con sufficiente forza, arrivarono gli ultimi dieci colpi, le “dieci piaghe d’Egitto”.

In effetti, queste sono le ultime dieci manifestazioni dell’egoismo, quando lo spessore egoistico (Aviut) si esprime nei suoi ultimi dieci strati, quando una persona  è finalmente “maturata”. Sebbene queste dieci fasi di egoismo ci influenzino, esse ci sono anche di aiuto per elevarci e alla fine ci spingono nel mondo superiore.

In questo modo, l’egoismo stesso, mentre cresce (e cresce solamente nella misura in cui siamo pronti a connetterci al di sopra di esso), ci aiuta immediatamente. Diventa sempre più bollente e allora noi raggiungiamo un nuovo livello. Sono sicuro che dobbiamo iniziare a percepire queste dieci fasi dell’egoismo che cresce nella misura delle nostra unione. E allora, sentiremo che i nostri tentativi egoistici, da una parte, non ci danno niente, ma dall’altra parte, ci aggiungono un nuovo livello di connessione.

In altre parole, nella nostra unione abbiamo bisogno di iniziare a percepirci come più complessi, più “intricati” e, allo stesso tempo, vedere che questo sistema, come un circuito elettrico, è composto da varie componenti radio, che ancora non funzionano. Sembra che tutto sia in campo e noi proviamo ad unirci; solamente che ancora non c’è niente. Tuttavia, attraversando i colpi dell’egoismo, continuiamo a trovare sempre più nuovi spazi dove non c’è alcun contatto tra di noi a livelli più seri.

Ecco perché dovremmo vedere il nostro egoismo come un “aiuto contro me stesso”. Manifestandosi sempre tra di noi, aggiunge un’occasione per raggiungere l’ego comune che è necessario per il primo livello. Ciò significa che non c’è nulla “contro”, lavora insieme alla Luce, e noi dovremmo vedere in esso una sola singola azione da parte del Creatore: da una parte, la Luce, la linea di destra, e dall’altra parte, l’egoismo, la linea di sinistra.

In questo modo, esse lavorano di continuo, alternativamente, come due gambe, ed un uomo si muove in avanti nella linea di mezzo. Il Creatore, la Forza generale dall’Alto, controlla queste due proprietà, e dobbiamo metterle in pratica correttamente a partire dal fondo per diventare uguali al Creatore. La Luce ed il desiderio devono essere uguali per livelli, e più grandi sono, più vicini si innalzano al Creatore.

Il nostro gruppo Bnei Baruch è stato creato a metà degli anni 90, sebbene abbia degli studenti che mi arrivano dal 1991. Immaginate che da allora e fino ai tempi recenti abbiamo parlato a malapena dell’unione in modo serio. Abbiamo studiato le fonti, letto gli articoli, ma non potevamo ancora iniziare a farlo seriamente, in modo pratico. Solamente adesso abbiamo iniziato ad organizzare seminari per lavorare e sviluppare il metodo dell’educazione integrale, ma non ci eravamo impegnati in questo fino ad oggi perché era troppo presto.

Io sento che il gruppo ed il mondo sono adesso uniti e dipendono tra loro a vicenda. Fino ad oggi, non c’era una tensione come questa, non c’erano condizioni come queste che ci permettessero seriamente, attivamente e praticamente di iniziare a realizzare la nostra unione. Quindi, vedo i risultati degli ultimi mesi attraverso il desiderio (Kli) che creiamo. Il risultato dei nostri congressi precedenti è una sensazione sempre più grande del bisogno di unione.

Io dovrei comprendere che la spiritualità è tra di noi, solamente dentro di noi, solamente nell’incontro dei nostri desideri. Devo immaginare questa cosa automaticamente. Anche se l’egoismo si eleva al livello successivo, io devo sempre e comunque trovare questo stato velocemente, percepire la distanza, sperimentare l’odio di ciò che ci separa, ed aspirare ancora ad una maggiore unione.

Inoltre, questa unione sarà sempre più qualitativa. Non si tratta di una connessione a livello materiale, con le canzoni, o con le varie attività; al contrario, sarà sentita sempre più in profondità, sarà più interiore. Non sarà considerata in base ai parametri del nostro mondo, con le distanze e le persone ecc.

L’unione sarà scoperta sempre di più come una specie di sostanza spirituale, e sarà gradualmente rivelata come una rete di forze, come una connessione tra di noi che esiste nella realtà. Troveremo solo questo, e tutte le qualità esteriori che ancora immaginiamo scompariranno piano piano. Questo è il modo in cui il nostro Kli spirituale si manifesterà. Pensando alle questioni spirituali, immagineremo l’unione più chiaramente sotto forma di questa rete di connessioni tra di noi, dentro ogni Partzuf, tra i Partzufim, che è composta dalle Sefirot e dalle sub-Sefirot, e tutto si riunisce insieme nel sistema che è chiamato il “mondo”.

Questi mondi sono organizzati linearmente, in modo gerarchico, dipendono dall’egoismo e dal modo in cui noi ci lavoriamo ad ogni livello, da come viene dosato. E tutto questo rappresenta i 125 livelli della scala spirituale. E, allo stesso tempo, i mondi sono rotondi.

Questo intero sistema ci verrà presentato come l’unico esistente, e per noi sarà come dissolverci in esso gradualmente; noi non esistiamo, non c’è alcun corpo fisico, non c’è tutto il mondo fisico. Questo mondo confuso scomparirà.

Desidereremo la spiritualità comune invece di quella individuale, immaginandola solamente nella forma dell’unione che si manifesterà sempre più chiaramente tra di noi come una rete di forze. Ed in questa rete di forze, ci percepiremo veramente, percepiremo il nostro “io” interiore che esiste unito reciprocamente agli altri.

Allora, incominceremo a percepire cosa succede in questa rete invece di tutto quello che succede nel mondo materiale. Il nostro mondo è solamente una manifestazione esteriore della spiritualità nella forma che adesso siamo in grado di vedere. Ed è attraverso questi indicatori esteriori che dobbiamo cercare di scoprire la vera e sola rete esistente tra i desideri, l’intero sistema dell’universo. Questi tentativi incominceranno a manifestarsi nella coscienza di tutti, ed il sistema generale diventerà sempre più ovvio, determinando il solo esistente.

Penso che questo sia ciò che diventerà il risultato dei nostri sforzi e dei nostri congressi. Spero che succeda. Ma dipende dagli sforzi individuali di tutti e da quelli della nostra collettività nel movimento verso questo risultato.

Di conseguenza, inizieremo a collegare tutta la nostra conoscenza, il lavoro del gruppo, il lavoro con l’umanità, e gli studi delle strutture dei mondi spirituali. Tutto sarà aggiunto, delineando un unico quadro e noi in esso.

Questo dovrebbe essere il risultato del susseguirsi della serie dei nostri congressi. Mi piacerebbe moltissimo, quando saremo alla conclusione, che potessimo immaginarci molto chiaramente, a mente lucida, a vivere in questo sistema e percepire che esso determina il nostro stato interiore ed esteriore, lo stato del mondo, ed in generale di tutto. In un modo o nell’altro, questo quadro è creato sulla base di molti sforzi.
[110006]

(Dalla 2.a preparazione per il Congresso di Krasnoyarsk del 13.06.2013)

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Un contatto con il campo di informazioni

Domanda: Nella società integrale la comunicazione tra le persone cambierà? Saranno in grado di passare a qualche tipo di sistema di comunicazione profondamente sensibile?

Risposta: Con il loro completarsi a vicenda, le persone creeranno dei dispositivi e dei meccanismi tali per la misurazione che sentiranno il livello successivo, il mondo, che oggi invece non sentono perché non siamo connessi gli uni agli altri.

Il fatto è che, nonostante la presenza della repulsione reciproca, non c’è attrazione tra di noi, il che significa che non ci sono due forze che lavorano per costruire l’immagine di questa creazione.

Una persona deve possedere un nuovo organo sensoriale chiamato “anima“. Unendosi in gruppi integrati, le persone trovano il contatto con l’anima e poi iniziano a comunicare con l’altro sul piano dell’anima generale – il campo informativo unificato a cui devono connettersi.

Pertanto, vi è la comparsa di un folto gruppo di bambini sensibili, perché l’umanità è oggi più preparata ad avere un contatto con questo campo d’informazioni.

Domanda: Possiamo aspettarci qualche evoluzione a livello di corpi biologici?

Risposta: No. Il corpo biologico esiste solo all’interno dei nostri sentimenti. Nella misura in cui i nostri sentimenti inizieranno a cambiare e diventeranno superiori, allora il corpo perderà gradualmente la sua importanza all’interno dei nostri sentimenti fino ad uno stato tale che tutto il mondo comincerà a sparire come in una nebbia. Fisici e psicologi stanno già parlando di questo. Queste sono affermazioni puramente scientifiche.
[109308]

(Da Kab.TV “Attraverso il Tempo” 20.03.2013)

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Unire o di diventare uniti?

Domanda: Con cosa dovrei associarmi: il desiderio di unire tutti o di diventare uniti?

Risposta: Prima di tutto, noi ci associamo con il desiderio di diventare uniti. Certamente! Noi usciamo dal centro verso la periferia.

Devo dire a me stesso che sono il centro del mondo, il centro del gruppo. Questo è affermato negli articoli del Rabash. Cioè, l’azione è mia, ma non conosco le azioni degli altri. Ecco perché devo affermare che tutto dipende da me, e se mi correggo, con questo voglio correggere tutto il mondo. E se io lo conduco in un senso o in un altro, poi dipende da me come cambierà.

Quindi, prima di tutto, viene il mio unirmi a tutti loro, e poi il mio desiderare di unirmi a loro. Cioè, il mio obiettivo è il funzionamento dell’ego. Noi non lo uccidiamo, non corriamo via da lui, ma ci eleviamo al di sopra di esso. Per “elevarci” intendiamo che lo controlliamo. Questo è ciò che una persona possiede e nient’altro.
[109940]

(Dalla preparazione al Congresso di Krasnoyarsk, 13.06.2013)

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Perché cresce la popolazione mondiale?

Domanda: Qual è il modo più semplice per spiegare alle persone più lontane dalla Kabbalah che l’anima è eterna e immutabile malgrado il fatto che la popolazione mondiale é in crescita?

Risposta: La popolazione mondiale cresce come risultato della frammentazione addizionale dell’anima comune. Siccome stiamo cadendo sempre, perdendo il nostro supporto spirituale sempre di più, allora l’egoismo diventa maggiore. Affinché noi possiamo correggerla in modo più semplice, le particelle dell’anima stanno diventando sempre più piccole. Altrimenti, non saremo in grado di far fronte allo stato di egoismo così enorme.

L’anima è una per tutti, e tutti noi siamo sue particelle. Nella misura in cui siamo in grado di adattarci insieme noi scopriamo questa proprietà, questo vaso, chiamato “l’anima”.
[110164]

(Dal Congresso in Krasnoyarsk 14.06.2013, Lezione 2)

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Nelle notizie (da BBC News): “Più di 200.000 persone hanno marciato per le strade delle grandi città del Brasile, protestando contro l’aumento dei costi di trasporto pubblico e la spesa eccessiva per la messa in scena della Coppa del Mondo 2014.

“‘Per molti anni, il governo ha alimentato la corruzione, le persone stanno manifestando contro il sistema,’ ha detto Graciela Cacador all’agenzia di stampa Reuters.

“Altri lamentavano le ingenti somme di denaro spesi per ospitare i Mondiali del 2014 e le Olimpiadi del 2016, invece di essere investiti in sanità e istruzione.

“Questo grido comune sta dicendo: ‘Noi non siamo soddisfatti,’ ha detto Maria Claudia Cardoso all’agenzia di stampa Associated Press.

“‘Noi non abbiamo scuole valide per i nostri bambini. I nostri ospedali sono in uno stato terribile. La corruzione è diffusa. Queste proteste faranno storia e sveglieranno i nostri politici fino al punto di non prenderne più nulla,’ ha detto.

“‘Abbiamo bisogno di una migliore istruzione, ospedali e sicurezza, non di miliardi spesi per la Coppa del Mondo,’ ha detto una madre che ha partecipato alla marcia di San Paolo con la figlia.”

Il mio commento: “Senza pane non c’è la Torà.” Quando il livello di reddito delle famiglie è al di sotto del costo minimo della vita, la “luce rossa” lampeggia nelle loro teste, e vogliono sopravvivere, non divertirsi. Ma la struttura dello stato moderno non sarà in grado di creare il sistema di distribuzione che garantisce il costo minimo per la vita. Senza educazione integrale, nessuno è pronto: né i funzionari, donatori, né i cittadini, destinatari.
[110515]

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La saggezza collettiva del gruppo

Domanda: Al momento il sistema detto la “saggezza del gruppo” viene realizzata in una forma corrotta. Chi o cosa diventerà la sua guida, il suo direttore, il leader quando sarà corretto? Come comparirà questa leadership?

Risposta: La saggezza collettiva del gruppo diventerà la loro guida di riferimento. Non può esserci alcun comando entro il gruppo. Può venire solo da sopra di loro nella forma dei loro educatori che sono ad un livello superiore. Il gruppo non si crea da solo, deve essere organizzato dall’esterno.

Così un’intelligenza condivisa, pensieri e sentimenti condivisi sono creati al suo interno, ovvero come nell’immagine di un gruppo unificato che avanza come un’unità discutendo, sentendo e nel pieno della consapevolezza della sua integralità. Ma, non di meno, c’è un leader che sta sopra di questo. Egli dirige le persone, conferisce nuovi compiti e supervisiona tutto.

Questo per via del fatto che non possono crescere da soli, si allontaneranno in qualche angolo o saranno spazzati via da qualche parte. Potrebbero in qualche modo mantenere la loro posizione ma, per innalzarsi al di sopra di essa, hanno comunque bisogno di una guida che sia sul prossimo livello e che quindi possa consigliarli  cosa fare di volta in volta. Nella natura tutto è organizzato come se fosse una piramide.
[107525]

(Da Kab.TV “La Saggezza delle Moltitudini”, 6.05.2013)

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