La Tecnologia della “Saggezza delle Moltitudini”: Un’immagine di unione

Domanda: In un gruppo indiviso ognuno deve abbassarsi rispetto a tutti gli altri e allo stesso tempo elevarsi al di sopra di tutti. Cosa vuol dire?

Risposta: Quando discutiamo qualcosa, ci uniamo gli uni agli altri, ci nutriamo a vicenda. Supponiamo che un nostro amico stia parlando. Da una parte, è come se cercassimo di entrare in lui, di percepirlo, di essere insieme a lui. Dall’altra, quando io parlo, allora tutti sono inclusi dentro di me.

Ne segue che quando il mio amico esprime se stesso, io annullo completamente me stesso e cerco di assorbire tutto ciò che lui sta sentendo e pensando, nel cuore e nella mente. E quando toccherà a me, io tirerò fuori tutto da dentro di me, e tutti gli altri saranno inclusi in me nella stessa identica maniera. Questo è il primo, minimo presupposto.

Inoltre, gli uomini devono capire che devono elevarsi al di sopra dell’ego e che non devono guardare le proprie facce: non mi piacciono i suoi occhiali, non mi piace il suo naso, non mi piacciono i suoi capelli e così via. Vale a dire che mi alleggerisco della mia apparenza esterna nel partecipare alla conversazione. Proviamo a mettere insieme le nostre emozioni, i cuori, e le menti. E quando questo cuore e questa mente condivisi, cioè, le sensazioni ed i pensieri che caratterizzano una persona, saranno uniti, tutto questo creerà un’immagine di unione che è chiamata “moltitudine” o “gruppo”; altrimenti non è nemmeno una moltitudine.

Nel nostro mondo consideriamo una moltitudine o folla una massa di persone che si ritrovano nella piazza di una città per picchiare qualcuno. E’ molto facile gestire la folla media. Non è così nella società integrale. In questo gruppo di persone, si manifesta una protezione chiara. Infatti, nessuna forza esterna può fare niente ai suoi partecipanti perché essi si elevano ad un altro livello, e lavorano ad un’altra frequenza.

Quando gli uomini creano un’immagine di unione, tutti i nostri tipici stereotipi terreni, le agitazioni, e le influenze non li toccano – essi hanno un diverso livello di percezione.
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(Da Kab.TV “La Saggezza delle Moltitudini” 06.05.2013)

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