Il lavoro straordinario dell’adattatore spirituale

Nella spiritualità un essere umano è la parte che fa da coordinamento tra il Creatore e gli esseri creati. Egli è anche chiamato “Israele“, che significa diritto al Creatore (Yashar-El). E’ detto: “Tu sarai chiamato Adamo (Umano) e non le nazioni del mondo”. Infatti, il Masach (schermo) che Io fornisco all’umanità è il vero “me”, l’essere umano in me”. Io prendo l’Aviut (la grossezza) dalle “nazioni del mondo”, la Luce dal Creatore, e devo costruire un Masach in relazioni ad esse.

Lo scopo di ogni Partzuf superiore è quello di essere effettivamente un “adattatore”, un “connettore”, il passaggio che non ha nulla di suo tranne che l’adattamento alle necessità degli altri. Questo è il mio lavoro, il mio compito. Chiunque abbia il punto nel cuore deve farlo, questa è la ragione per cui studiamo.

Domanda: Cosa superiamo comportandoci così?

Risposta: Dobbiamo superare le interruzioni che ci impediscono di aiutare il mondo e quindi di portare gioia al Creatore. Proprio come si racconta, Egli voleva davvero donare la Torah, che significa il metodo della correzione, alle “nazioni del mondo”, e la nazione di Israele l’ha ricevuta solamente come punto di passaggio, come un adattatore e un connettore. Le nazioni del mondo hanno i vasi, le Luci sono sopra, e la nazione di Israele, coloro che hanno il punto nel cuore, devono fare da adattatori tra di loro. Ne consegue quindi che noi siamo il Partzuf superiore, l’adattatore o, in altre parole, il Masach e la Luce che Ritorna.

Abbiamo solamente bisogno di sforzare noi stessi e di nient’ altro oltre a questo. Il nostro desiderio è piccolo paragonato al desiderio delle nazioni del mondo, e quindi è scritto, “Voi siete pochi tra le nazioni”. Noi siamo pochi non quantitativamente ma rispetto al desiderio di ricevere, poiché il nostro Aviut appartiene al livello di Bina e noi abbiamo acquisito tutte le aggiunte dopo la frantumazione. Il nostro solo compito è di servire Malchut, che significa i desideri delle nazioni del mondo, e di costruire il Terzo Tempio da essi. Dovremo adempiere a tutti i desideri e a tutte le passioni spirituali che saranno rivelati in essi.

Per cui è scritto: “La saggezza nelle nazioni del mondo – credete, la Torà nelle nazioni del mondo- non credete”. I loro vasi devono ricevere la Luce di Hochma, e la Torà è il metodo di correzione che esiste solamente nella nazione di Israele che ha il compito di evocare la Luce che Corregge, per correggersi essa stessa, per calcolare le cose rispetto al Masach, e per portare alle nazioni del mondo la Luce di Hochma. Noi costituiamo la connessione ed il sistema e le nazioni del mondo ci forniranno i desideri.

Domanda: Questa missione non sembra molto difficile. Dobbiamo solamente trasmettere qualcosa alle nazioni del mondo come fanno i messaggeri; cosa c’è di così difficile nel lavoro di questo “adattatore”?

Risposta: In principio, a livello dei progenitori siamo stati staccati dai vasi di AHP, cioè, abbiamo lasciato Babilonia dopo aver corretto i nostri vasi che appartengono a GE. Poi, a livello dei figli abbiamo corretto il nostro AHP attraverso gli esilii, soprattutto nell’esilio in Egitto, ed abbiamo acquisito un vaso completo, ma le sue due parti sono nostre poiché appartengono al livello di Bina e questo non è abbastanza. Quindi, dopo l’Esodo dall’Egitto, la conquista della Terra di Israele, e la costruzione del Tempio, tutto il nostro vaso si è frantumato ed è caduto al livello delle nazioni del mondo, al quarto e ultimo esilio.

Ora dobbiamo incominciare a correggere le cose, ma non la correzione che c’era prima. Allora non siamo passati attraverso la frantumazione, e oggi dobbiamo tirare fuori i nostri “vasi” dalle “nazioni del mondo”. Si tratta di un lavoro molto impegnativo. In aggiunta a questo, anche i rappresentanti delle nazioni del mondo si aggiungono a noi.

Per prima cosa dobbiamo ricostruirci come un unico vaso come eravamo soliti essere e poi iniziare a lavorare con le “nazioni del mondo”, poiché la connessione esiste già dai giorni dell’esilio. Quindi, anche se iniziamo la nostra auto-correzione adesso, è già passata a loro, e, in questo modo, non riedifichiamo solamente noi stessi, ma includiamo anche tutti gli altri nella correzione e ci eleviamo insieme ad essi a livelli molto più superiori.

Quando Israele si rialzerà di nuovo, le nazioni del mondo lo seguiranno immediatamente e avranno qualcuno a cui chiedere il vero AHP e non l’AHP non sviluppato di Bina.

Quindi, il ruolo di “Israele” è di prendere le mancanze delle “nazioni del mondo” e con esse elevarsi al Creatore e preparare il vaso della Shechina (Divinità) per esse. Il vaso è costruito con i diversi desideri delle nazioni del mondo, non importa se siano già pronti. La cosa principale è che sentano che l’appagamento dall’alto passi attraverso noi. Allora, saranno in grado di aderire a noi e ricevere il vaso.

In questo modo facciamo felice il Creatore. Poiché è a loro che Egli ha promesso di dare la Torà, ai veri vasi della ricezione, e noi siamo solamente il mezzo per la correzione di questi vasi.

E’ dunque chiaro quanto sia importante la divulgazione in tutto il mondo. La “Torà” è un sistema generale ed indivisibile che viene rivelato ovunque. Ne consegue che siamo collegati in una rete e non possiamo separarcene e fuggire. Questa rete, la connessione tra gli uomini, è la “Torà“. Questa rete esiste in tutti i livelli dal principio fino alla completa connessione in cui tutti gli uomini diventeranno “come un solo uomo con un solo cuore”. La Torà è il vaso generale e la Luce generale in essa è chiamata “Il Creatore”. Oggi dobbiamo correggere il desiderio di ricevere al fine di connetterci al di sopra di esso nella reciproca dazione al Creatore.
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(Dalla 2.a parte delle Lezione quotidiana di Kabbalah del 11.04.2013, Lo Zohar)

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